CALCIOSCOMMESSE
LOTITO: “La Società Lazio non ha fatto niente di illecito, siamo tranquilli come lo è Stefano”
Il presidente biancoceleste risponde con toni alti dopo aver appreso la notizia della possibile penalizzazione…
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha subito preso la parola, tramite Panorama.it, per dare un suo parere sulla vicenda del calcioscomesse che oggi si è arricchito di un nuovo capitolo. Di seguito le sue dichiarazioni:
Sulla possibile penalizzazione (-5) alla Lazio e sul deferimento di Mauri: “Non si capisce perché in questa fase qualcuno si assume la responsabilità di fare una scelta che comporta danni gravi e irreparabili.Se la stessa Procura ha chiesto un proroga di sei mesi significa che non ci sono certezze”.
E’ possibile che arrivino nei prossimi giorni i deferimenti per la Lazio e per Mauri legati alla vicenda delle scommesse? “Non so nulla di questa vicenda. La apprendo dalla stampa e mi sembra abbastanza anomalo che un giornale parli prima ancora dell’arrivo di un provvedimento. Rimaniamo sorpresi. Se la stessa Procura ha chiesto un proroga di sei mesi significa che non ci sono certezze… Anche questa è un’altra anomalia”
Quindi siete sereni? “Se la Procura ha chiesto la proroga perché loro vogliono procedere in maniera immediata al deferimento?”
E’ Palazzi che vuole procedere al deferimento? “Non esprimo nessun giudizio. E’ chiaro che qualsiasi azione venga messa in campo ne prenderemo atto e ci regoleremo di conseguenza. E’ strano che venga fatta una trasmissione che mette in mezzo Mauri e che alla fine dice: ‘Non si capisce perché ci sono giocatori che non sono stati ancora deferiti’. Poi esco un articolo sui deferimenti. Allora c’è qualcosa che non quadra. Capito?”
E’ un caso che questo polverone sia uscito perchè la Lazio è così in alto? “Sono abituato a non fasciarmi la testa prima dell’urto ma a valutare le cose. Quando si realizzeranno la società prenderà i provvedimenti che riterrà opportuni”
Lei ha messo in fila la trasmissione televisiva e gli articoli e ha detto che c’è qualcosa che non quadra. Cosa significa? “Dico solo che è stata fatta una trasmissione e nelle anticipazioni è stata messa la faccia di Mauri. Procederemo per il reato di diffamazione nei confronti degli autori della trasmissione; ho già dato mandato ai legali di muoversi. La trasmissione chiude dicendo: ‘Non si capisce perché alcuni calciatori sono stati deferiti e altri sono ancora liberi di giocare’. Poi c’è un articolo sui deferimenti… Mi sembra ci sia una cosa particolare sotto”
Certo… “Se a lei la chiama un magistrato prima lo legge sui giornali e poi arriva la chiamata del magistrato. Ha mai visto una cosa così? Se già si sa e non lo sa l’interessato c’è qualcosa che non va. La Lazio non c’entra nulla in tutta questa vicenda. Sto parlando per una questione di rispetto. Siamo completamente fuori”
Non pensa che i processi dovrebbero essere fatti a stagione conclusa? “Penso che l’esigenza di cambiamento radicale del sistema della giustizia sportiva non sia stata espressa non solo da Lotito ma da tutte le componenti del calcio. Questa situazione porta a considerazioni che tutti fanno. La giustizia sportiva deve avere tempistiche certe e che prima del deferimento ci fosse l’opportunità per un confronto con le istituzioni. Il problema è che dalla fase inquirente si passa direttamente a quella dibattimentale senza un filtro. Va tutto alla Disciplinare e intanto uno viene criminalizzato perché è stato rinviato a giudizio, poi si vedrà… E’ sbagliato e si potrebbero evitare intasamenti con un filtro in fase istruttoria”
Non è solo la responsabilità oggettiva? “No. Questa è una cosa vergognosa. Fa parte del sistema calcio ma è stato tagliato sui problemi della tifoseria. Un tuo dipendente commette una cosa all’insaputa della società e contro la società e il club paga?”.
Possibile che venga cambiata ma alla fine di questi processi? “Oggi esistono norme attenuanti ed esimenti perché qualcuno di nome Lotito nove anni fa ha fatto una guerra perché continuava a prendere 50-60mila euro di multa ogni volta per bombe carta e striscioni. Immagini che io ho assunto una posizione rigida in concerto con le istituzioni calcistiche e di Polizia e poi, come successo ultimamente, uno tira fuori lo striscione ‘Free Palestine’ che non è nemmeno offensivo e arriva il deferimento della Uefa… Una società che mette in campo azioni preventive e repressive e non è coinvolta direttamente non può pagare per una cosa fatta da altri”
Vale anche per le penalizzazioni? “Se lo trasporta sul piano delle penalizzazioni pensi a che danni può procurare. Va totalmente rivista. E poi sia chiaro che la carcerazione preventiva è uno strumento per acquisire le prove e non uno strumento di colpevolezza. Può anche capitare che gli elementi poi non siano ritenuti sufficienti per il carcere. Quando c’è una proroga e ancora non è ultimata la fase della valutazione delle indagini l’equilibrio vorrebbe che ci fosse l’opportunità di attendere l’esito finale per arrivare alla verità. Se poi dobbiamo fare cose a strappo… In questa vicenda ci sono tante situazioni che meritano approfondimenti. Mauri è stato accusato di avere un conto in Svizzera e per fortuna sua e della sua famiglia ha dimostrato che erano soldi per un intervento chirurgico del padre. Intanto, però, era finito sul giornale”
Meglio aspettare che le cose siano chiare? “Se lei stesse al posto di Mauri e avesse la preoccupazione di aver commesso qualcosa non avrebbe l’atteggiamento sereno che dimostra da mesi in campo giocando con tranquillità. Noi che siamo fuori da questa vicenda abbiamo visto un ragazzo sereno e trasparente. I nostri legali sono tranquilli. La giustizia sportiva deve avere una scadenza temporale in modo da mettere tutti in condizione di difendersi e non deve essere legata solo a ipotesi ma a fatti concreti ed accertati. Poi è chiaro che in una competizione chiusa come il campionato italiano se lei toglie due punti oggi e due punti domani anche dal punto di vista psicologico… Questo è il sistema per far scoppiare casino”
Ha paura che la Lazio possa pagare queste voci? “Io non ho paura di nulla perché non ho fatto nulla. I nostri legali hanno preso informazioni e sono tranquilli. Siamo fuori da tutto. Rimarremmo allibiti se succedesse qualcosa che riteniamo non giustificato, non corretto e non giusto. Se la stessa giustizia penale ha ritenuto di dover prorogare i termini di sei mesi… Avesse avuto le prove avrebbe chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio. Non si capisce perché in questa fase qualcuno si assume la responsabilità di fare una scelta che comporta danni gravi e irreparabili. Perché una volta che li hai fatti questi danni come li recuperi?”
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