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HERNANES convinto: “La LAZIO mi ha reso più forte. Mondiali? Farò ogni sacrificio per essere convocato”
Il profeta biancoceleste vuole assolutamente esserci ai Mondiali del prossimo anno…
AGGIORNAMENTO ORE 17.05: Il centrocampista biancoceleste ha rilasciato una lunga intervista al sito della FIFA:
Torni a giocare dopo un anno con il Brasile, quanto è stato frustrante restare fuori nella gara contro l’Inghilterra per infortunio?
Veramente non ho avuto tempo per sentirmi frustrato, perchè ho dovuto pensare alla mia salute, dopo l’incidente ho dovuto subire tante prove. Appena mi sono sentito meglio ho cominciato a pensare ad una nuova convocazione. Sono contento perchè con lo stato di forma che ho ottenuto con la Lazio mi sono ripreso la Nazionale. Questa occasione è arrivata al momento giusto della mia carriera e devo cercare di sfruttarla.
Hai ottenuto solo otto presenze in Nazionale, hai la sensazione che ogni chiamata sia come la prima volta?
E’ vero non ho giocato molte partite in Nazionale, ma se non c’è un allenatore che crede in te è difficile mostrare il proprio potenziale. Non è facile giocare una partita e poi non essere più convocato, ma ognuno ha le sue idee e le rispetto. Spero solo che Scolari mi dia modo di dimostrare quello che valgo.
Pensi che il cambio di posizione prima al San Paolo, poi alla Lazio, abbia influito nelle scelte di Dunga e Menezes?
Credo di si, anche se con la Francia sono stato schierato fuori posizione. Comunque cambiare posizione è stato importante mi ha permesso di migliorarmi. Quest’anno ho chiesto alla Lazio di giocare più profondo, ovvero la mia posizione originale.
Dopo le molte critiche alla linea mediana che ha giocato contro l’Inghilterra, Scolari ha scelto sei centrocampisti, anche se Paulinho e Ramires dare forfait. Con i cambiamenti nel centrocampo ci sarà molta più pressione su di te?
Non credo che l’ultima partita abbia cambiato molto, perché tutti i giocatori convocati hanno un molte qualità. La cosa bella è che Felipão (Scolari) sta prendendo in considerazione molti giocatori. Per quanto mi riguarda, lui sa che io non sono un centrocampista difensivo, sa che mi piace portare la palla, portandomi in avanti. Ecco perché credo che mi faccia giocare come gioco nella Lazio. La cosa buona è che mi ha scelto per questa ragione, perché lui mi conosce e conosce il mio modo di giocare.
Pensi che l’affermazione di centrocampisti versatili come te, Xavi, Schweinsteiger e Lampard ha segnato la fine del dei registi tradizionali?
Il calcio in generale sta cambiando, non è un taglio netto come il passato, quando ognuno aveva la propria posizione. In questo calcio tutti fanno tutto, è per questo che tutte queste posizioni iniziato scomparire. Il mio modo di giocare è diverso, ma apprezzo molto i giocatori tecnici come quello.
La Lazio sta andando molto bene in Europa e in Coppa Italia, mentre in campionano sta stentano, perché questa differenza?
Penso che sia solo una coincidenza, noi cerchiamo di dare il massimo in tutte le competizioni. Stiamo ancora combattendo, però, noi dobbiamo pensare una gara alla volta. Abbiamo una squadra forte e abbiamo imparato molto negli ultimi mesi. Credo comunque che troveremo presto una maggiore continuità in tutte le competizioni.
Hai chiamato il tuo neonato terzo figlio Maximo come il personaggio del film ‘Il Gladiatore’. Sapevamo che ti piaceva il film, ma così tanto. Come hai fatto a convincere tua moglie?
Circa otto anni fa ho avuto l’idea di chiamare mio figlio Massimo, dopo il personaggio del film, e quando sono arrivato a Roma ho voluto fare ancora di più, vista la storia di questa città. Ho parlato con mia moglie e siamo convenuti che forse Massimo era un po ‘troppo ‘(ride). Una cosa che è certo è che, anche se è nato in Italia, ma è al 100 per cento del Brasile. In realtà lui è al 100 per cento Pernambucano.
NOTIZIE SS LAZIO- Il profeta Hernanes, attualmente impegnato con la sua nazionale, ha parlato a 360° in una lunga intervista rilasciata a GloboEsporte.com sulla sua Lazio ma anche riguardo gli obiettivi da raggiungere con la su nazionale: “Non voglio rinunciare ai miei obiettivi, ho bisogno di far accadere le cose perché appartengo a questa categoria di persone. Io non aspetto che le cose accadano, mi muovo per far sì che succedano. Partecipare a una Coppa del Mondo in Brasile è qualcosa di speciale, anche perché non organizzavamo un Mondiale da oltre 50 anni e spero di avere questa opportunità. Farò ogni sacrificio per essere convocato”.
Sulla sfida fra Uruguay-Brasile del Mondiale del ’50 persa dai verde-oro: “E’ qualcosa che fa parte del subconscio dei brasiliani, ma non possiamo caricarci questa responsabilità. Nella vita ho imparato che quando si cerca di evitare qualcosa a tutti i costi, allora questa accade. Non si può guidare una macchina guardando lo specchietto retrovisore, si deve guardare la strada e andare avanti”.
Prossimi obiettivi e un grazie alla Lazio: “Nel 2008 sognavo di vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi, era quello il mio obiettivo, poi quando ho capito che non sarebbe stato possibile, ho subito puntato al Mondiale. Mi sento pronto per esserci, la Lazio mi ha forgiato e reso più forte. Voglio convincere l’allenatore, voglio essere un titolare della nazionale brasiliana”.
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