PRIMAVERA. BOLLINI: “Date il tempo ai giovani di sbagliare. Il mio futuro? Sto valutando…”

NOTIZIE SS LAZIO – Il mister della LAZIO PRIMAVERA Alberto BOLLINI è intervenuto stamane ai microfono di Lazio Style Radio 100.7. Queste le sue parole.

Come state vivendo i giorni dopo la vittoria?
Dopo la vittoria dello Scudetto ci siamo salutati. Ci sentiamo con alcuni con messaggi e tutti sottolineano che non si aspettavano che mi comportassi così dopo la vittoria, poiché  vengo disegnato come un sergente di ferro. vivere la vittoria della crescita e dei giovani

Ha letto le parole di Cataldi: “La sconfitta nella finale dell’anno scorso ci è servita”..
L’errore è un patrimonio se non è ripetuto e se non è solo comportamentale. Un  errore serve più di tante parole. I ragazzi e anche io hanno provato orgoglio per aver vinto quest’anno dopo che l’anno scorso avevamo perso in finale. Ai ragazzi bruciava parecchio ma avevamo perso contro una grandissima squadra e infatti molti di quelli giocano già in A. Io ero sereno e speravo di fare meglio e siamo andati oltre le aspettative

La strada è sempre quella: valorizzare i ragazzi e portarli in Prima Squadra.
Infatti lo Scudetto fa da facciata a tanti altre vittorie. Noi abbiamo portato alla Lazio Onazi e Rozzi e sono orgoglioso anche di chi si è affacciato alla prima squadra. Questo è la soddisfazione di chi lavora nelle giovanile: è un successo che spero vada avanti. È il compito del settore giovanile portare in prima squadra i giovani.

E il futuro?
Sono stato contattato da altre squadre importanti  e il Presidente lo sa. Sono 12 anni che lavoro con la primavera, 7 con la lazio. Ho ricevuto offerte da prime squadre importanti e anche del settori giovanile. Sto valutando e sto aspettando di avere un incontro con i dirigenti e sono  legato molto alla maglia biancoceleste. Ma con loro no dovrebbero esserci problemi

Che ne pensa di questa under 21?
I ragazzi cresciuti enormemente e la nostra è una nazionale che gioca come club, una squadra molto forte e questo grazie all’allenatore e a Sacchi

Però sono sempre pochi i giovani che giocano in prima squadra. Perché?
Perché in Italia si vuole tutto e subito e c’è poca possibilità di sbagliare. Certi ruoli vengono emarginati troppo velocemente e queste scelte, certe bocciature al primo errore incidono sulla personalità e l’emotività dei ragazzi. Ai ragazzi si deve dare il tempo e la possibilità di sbagliare e di crescere senza ansia.

 A cura di Carmine Errico