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CRESPO: “LA SUPERCOPPA NEL CUORE”
IL MESSAGGERO (S. Riggio) – L’ex attaccante della LAZIO ricorda la sua supercoppa vinta appena arrivato a Roma e analizza la prossima sfida del 18 agosto contro la Juve…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – «La SUPERCOPPA vinta con la maglia biancoceleste è stata davvero una soddisfazione bellissima». Sono alcune delle parole di Hernan CRESPO intervistato dalle colonne de “Il Messaggero”. Ecco qualche stralcio dell’intervista che ha rilasciato a Salvatore Riggio del giornale romano.
Crespo e la LAZIO
«Per me sono state due bellissime stagioni. Arrivano da 4 anni al Parma, dove avevo fatto benissimo. Io sono nato a Buenos Aires e andando a Roma tornavo in una metropoli, tornavo a giocare in un grande stadio».
Sulla vittoria della sua SUPERCOPPA
«Vincere appena arrivato è stato gratificante. Pronti via in una grande squadra, in una grande città e vinco un trofeo in casa contro una squadra come l’Inter. Posso dirlo, è stata veramente una bellissima serata».
Sulla prossima finale di Supercoppa JUVENTUS-LAZIO
«Sarà la prima partita ufficiale della stagione e tutto quello che è successo nel precampionato non conterà molto. Sarà una gara affascinante e suggestiva perché queste due squadre devono capire a che punto sono. La favorita è la squadra che vince lo scudetto, ma questa partita si giocherà all’Olimpico e davanti ai suoi tifosi la Lazio è molto forte, difficile da domare. Penso sia una questione di stimoli, in fin dei conti c’è sempre una coppa in palio. È una gara che tutti vogliono vincere, c’è voglia di fare bella figura».
Paragone Llorente e Klose
«Sono due giocatori diversi. Llorente ha un passato diverso rispetto a Klose, che ha il vantaggio di essere già abituato al campionato italiano. Fernando come passato ha l’Athletic Bilbao, poi magari fa 30 gol ed è il più forte di tutti. Secondo me la sfida è tra Klose e Tevez, che ha un passato ad altissimi livelli, avendo vinto molto».
Paragone tra Vidal ed Hernanes
«Sono due grandi giocatori, ma sono i gol a portare fascino e a richiamare il pubblico. E i gol li fanno gli attaccanti».
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