Caso Mauri, si riparte il 5 settembre

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – La Corte di Giustizia Federale ha sospeso il giudizio sul capitano della Lazio e rinviato la sentenza d’appello, disponendo una «ulteriore attività di indagine e di accertamento». Di fatto – spiega ‘Il Corriere dello Sport‘ –  si riapre l’inchiesta sportiva e riparte l’istruttoria sugli atti già esaminati dal procuratore federale Palazzi e in primo grado dalla Disciplinare. In pratica gli elementi tradotti nel processo non sono stati ritenuti sufficienti né per scagionare, né per confermare la squalifica di 6 mesi. Ci sono tanti aspetti da analizzare a partire dalle dichiarazioni contrastanti del pentito Gervasoni. Sulla base dell’articolo 34 del codice sportivo (poteri di indagine), la Corte condurrà la prossima fase di inchiesta, assicurando la “terzietà“ del giudizio attraverso «la garanzia del contraddittorio delle parti» e si ritroverà il 5 settembre per riesaminare le carte. I giudici vogliono vederci chiaro, si può condannare anche un tentato illecito ma il quadro accusatorio deve essere più chiaro e circostanziato, anche perché ora non c’è più l’urgenza di decidere prima della Supercoppa. Tecnicamente una condanna di Mauri per illecito si tradurrebbe anche in una penalizzazione per la Lazio a campionato in corso e non si può escludere il caso contrario, ovvero la piena assoluzione con la riabilitazione del giocatore. Se non ci fosse la tentata combine, cadrebbe anche l’omessa denuncia. Il 5 settembre si deciderà come muoversi, probabile la convocazione di Gervasoni, Mauri, forse anche altri tesserati.