Restiamo in contatto

NOTIZIE

JUVENTUS. Conte: “Lasciamoci la SUPERCOPPA alle spalle: domani sarà un’altra partita. La LAZIO è una squadra ostica e lotterà per le prime posizioni”

Il tecnico bianconero mette in guardia i suoi ragazzi: “I biancocelesti avranno anche quel qualcosa in più dato dalla sconfitta del 18 agosto. Dovremo fare grande attenzione ed essere tutti quanti al 110%”…

Pubblicato

il

conte conf foto 2

NOTIZIE SS LAZIO – Dopo Vladimir PETKOVIC (CLICCA QUI PER LEGGERE LE SUE DICHIARAZIONI), è il turno di Antonio CONTE presentarsi in conferenza stampa per presentare il match di domani sera contro la LAZIO. Ecco le sue parole:

Parliamo subito della partita. Come si gestisce una gara contro una squadra che solo due settimane fa  avete battuto per 4-0?
“Si  gestisce nella maniera di sempre, di ogni settimana. Sappiamo benissimo che quella era una partita unica, assegnava un trofeo, l’abbiamo vinto noi e di questo siamo molto felici e molto contenti. Detto questo, punto e a capo. Si prepara la partita, sarà sicuramente un’altra partita, una partita diversa, sotto tutti i punti di vista. La Lazio sappiamo che è una squadra molto ostica, attrezzata per lottare insieme a noi per le prime posizioni. Sicuramente avranno anche quel qualcosa in più dato dalla sconfitta in Supercoppa. Penso che al terzo anno non debba spiegare di tenere alta la concentrazione di fare attenzione, di stare molto attenti. Sappiamo benissimo che sarà una partita dura, difficile, in cui incontreremo delle difficoltà, ma vogliamo anche creare delle difficoltà alla Lazio. Come ho detto alla fine della partita di Supercoppa, non c’era tutta quella differenza nel risultato tra noi e loro, perchè non c’è, non esiste, quindi mi aspetto una gara molto difficile, molto dura, dovremo fare grande attenzione ed essere tutti quanti al 110%”.

Un giudizio sulla cessione di Matri, soprattutto per capire: era tecnicamente l’uomo a cui rinunciare? Oppure è stata la prima offerta importante che è arrivata? Poi se in questi ultimi due giorni ti aspetti ancora qualcosa in entrata.
“Tecnicamente la cessione di Matri non era prevista, così come non era prevista tecnicamente la cessione di Giaccherini. Stiamo parlando di un calciatore che in due anni è quello che ha fatto più gol, un uomo sicuramente tra i più fedeli. Però ci fa capire… se ancora qualcuno non l’avesse capito, fa finta di non capirlo, perchè a questo punto inizio a pensare che qualcuno non voglia capire o voglia far finta di non capire. Nel momento economico che sta passando l’Italia, un momento che riguarda la Juventus  e anche altre, a parte alcune eccezioni, a parte magari al Napoli e a qualche altra, un momento in cui si è, tra virgolette, costretti a vendere se c’è una richiesta. E’ arrivata la richiesta per Giaccherini e siamo stati costretti a vendere Giaccherini. E’ arrivata una richiesta per Matri e siamo stati costretti a vendere Matri, perchè bisogna rientrare in quei venti milioni spesi per prendere Tevez, Llorente e Ogbonna. Questo deve far capire la difficoltà. Noi siamo qui a comporre un puzzle. E’ logico che se in questo puzzle metti pezzi e ne togli altri, sarà sempre più difficile. Però questa è la situazione attuale con la quale un allenatore deve convivere. Deve accettare suo malgrado alcune uscite. E’ inevitabile che se poi ci sono queste uscite e continuate a dire che il divario è aumentato, io dico… mi  lascia perplesso questo, perchè noi comunque con le uscite di Matri e Giaccherini ci siamo indeboliti, perchè sono usciti due pezzi importanti che hanno contributo in maniera determinante alle vittorie di questi ultimi due anni. So che è una situazione che bisogna accettare, la accettiamo, ma se mi dite: hai avallato tecnicamente alcune cose, io non ho avallato assolutamente niente, ho subito. Ed è giusto che un allenatore del genere debba andare anche incontro alla società e subire alcune decisioni”.

In entrata e in uscita ti aspetti qualcosa?
“Ripeto, rispondo come ho risposto sette giorni fa. Con la società ci siamo parlati, sanno benissimo il mio pensiero, sia sulle entrate, sia sulle uscite. Bisogna vedere e fare i conti con la realtà economica che è quella di grandissima difficoltà. Poi sono anche convinto che sia un’uscita che sicuramente ha rinforzato il Milan. Però, che dobbiamo fare?”.

Cosa dici ai tifosi? Dicono, “va bene cederlo, ma perchè proprio al Milan?”..
“Perchè il Milan è la società che ha fatto la richiesta. Ci fosse stata un’altra società che avesse fatto la richiesta per Matri o per un altro giocatore, avremo dovuto fare delle valutazioni e l’avremo dato ad un’altra squadra. Prima c’era il Napoli e ha cambiato idea. Ora c’era il Milan, il Milan ha offerto e la società ha accettato la richiesta. Questo per farvi capire un attimo le difficoltà in cui ci muoviamo, perchè forse qualcuno non le ha capite bene. O fa finte di non capirle. Però le difficoltà ci sono, sono economiche, le sappiamo, le conosciamo tutti, quindi non è che è stato fatto qualcosa che io non conoscessi. So delle difficoltè: se si spende uno, bisogna rientrare di uno e sacrificare giocatori che se ci fosse una situazione economica diversa io non avrei mai sacrificato, nè Giaccherini, nè Matri. Questa è la difficoltà e poi ti devi confrontare con  squadre che comunque hanno la possibilità in questo momento di spendere molto di più”.

Si può dire che la cosa che manca maggiormente a questa Juve, che ti serve di più, è avere una maggiore forza sulle fasce a livello numerico?
“Guarda, io non voglio entrare nei dettagli, perchè non è giusto. Situazione a livello di organico, numeriche, di quantità, ne abbiamo parlato con la società e quindi vedremo cosa accadrà, se accadrà qualcosa, se ci sarà la possibilità. Non è che siamo padroni. Noi oggi subiamo certe situazioni, non è che possiamo avere la capacità economica… vado e compro questo, compro quello. Oggi subisci. Noi ci auguriamo che in questa opera di costruzione possa arrivare un giorno che mi si dica: mister qua ci sono 30-40-50 e si diverta. Magari, mi auguro che arrivi quanto prima. Questo per far capire il lavoro che stiamo facendo. Non è che sono rose e fiori e che la Juventus oggi è una società ricca. Oggi la Juventus sta facendo delle cose ponderate, giuste, dal punto di vista economiche, ha ripianato un bilancio, vincendo. Ci auguriamo che questo possa continuare sempre in futuro, ma sappiamo anche che nella ristrettezza economica le ciambelle possono anche uscire senza il buco”.

Marotta ieri diceva che con il Real la Juve se la può giocare ad armi pari. L’equazione più spendi, più vinci, non vale sempre. Tu che ne pensi?
“(Ride,ndr) Mi piacerebbe una volta trovarmi dalla parte opposta, nel senso di poter spendere su un giocatore 100 milioni. Non è proprio così, perchè non è così. Inutile prenderci in giro. Se poi vogliamo… (sorride, ndr)… cioè, sono risposte di circostanza queste, sono risposte che è giusto che il direttore dia e io le dico insieme al direttore. Ma sotto sotto, bisogna anche capire che c’è un carrarmato e di fronte c’è una macchina”.

Immagino che potrai decidere almeno sulla composizione numerica della squadra. Quanti attaccanti servono per fare Champions, Coppa Italia e Campionato? Quattro sono pochi? Cinque?
“(Ride, ndr) Mi sembra che per affrontare tre competizioni, cinque attaccanti siano proprio il minimo indispensabile. Non è che mi sembra di dire castronerie o di  abbondare da questo punto di vista”.

L’anno scorso ha detto che la squadra aveva iniziato con la ruota sgonfia per via della sua squalifica. Quest’anno cosa è cambiato? La squadra ha qualcosa in più? Poi abbiamo visto che la metà delle squadre gioca con la difesa a tre in questo campionato. Per lei è più un motivo di orgoglio o di difficoltà, visto le squadre vi affrontano in maniera speculare?
“Per quanto riguarda la prima domanda, io ho parlato di ruote sgonfie perchè se a una squadra togli l’allenatore per quattro mesi, comunque, i rischi ci sono. E’ come se un direttore di un giornale, per quattro mesi fosse malato a casa: penso che un po’ ne risenta il giornale e un po’ tutto il sistema. Poi noi da quella situazione siamo riusciti a crescere maggiormente, perchè siamo  aumentati anche caratterialmente, è aumentato il senso della disponibilità da parte di tutto, soprattutto dei calciatori, quindi questo è stato un motivo in più che ci ha portato a vincere l’anno scorso. Questo è molto importante. Per quanto riguarda il fatto dei nuovi assetti tattici, a me è capitato anche con il Bari, quando vinsi con il 4-2-4, in tanti poi l’anno successivo utilizzarono questo tipo di sistema. E’ capitato così anche alla Juventus. Però, ribadisco, non sono i numeri che contano, sono i principi di gioco: se io guardo la Juventus giocare, vedo alcune situazioni che possono determinare curiosità e voglia anche da parte di altri di ripercorre alcune cose che si sono viste. Quindi i numeri lasciano il tempo che trovano, sono i principi che sono importanti. Così come quand io vedo giocare alcune squadre, magari posso carpire dei segreti perchè vedo che ci sono delle cose che posso migliorare. Da questo punto di vista penso che la Juventus abbia fatto scuola”.

Se non arrivasse l’esterno che state cercando da tempo o se comuque la squadra restasse questa, quali sarebbero le tue riflessioni? Cambierebbero anche le ambizioni della squadra? Cosa penseresti rispetto a quanto vi siete detti a maggio con la società? Cambieresti opinione?
“Io, non è che parlo… si rinforza questo, si rinforza quell’altro, io faccio un’analisi oggettiva sulla mia squadra, quindi sono entrati tre elementi, ne sono usciti due, importanti. Siccome leggo e straleggo che il divario è aumentato, invece poi vado a vedere che gli altri si sono rinforzati e noi siamo costretti comunque a fare delle rinunce dolorose. Ripeto, siamo costretti sapendolo, perchè non è che io non fossi a conoscenza di questo tipo di situazione. Quando ho parlato di anno zero…. ma tante volte quando si parla non interessa, le cose non vengono riportate. Quando io ho parlato di anno zero, anno zero quest’anno, perchè si spende uno e si rientra di uno, però non è il titolone che la Juve vuole Nani, o la Juve Van Persie… questo passa inosservato. Io da un po’ di tempo, vi sto dicendo queste cose. Oggi siamo al dunque e il dunque dice che noi stiamo rinunciando dolorosamente sul mercato a due pezzi pregiati: Giaccherini nazionale, e fate finta di niente, e Matri che è stato per due anni il giocatore che ha fatto più gol in assoluto. Era un giocatore per noi importante, a livello di spogliatoio e di tutto. Bene. Ne prendiamo atto, lo sappiamo. Per me non cambia assolutamente niente a fine mercato, quindi, che cosa accadrà, che cosa non accadrà, non dovrà cambiare assolutamente niente perchè sapevo di questa situazione, la conoscevo. Più che lavorare a manetta noi non possiamo fare. Faremo questo, sapendo che ci sarà da battagliare in campionato in maniera importante, che ci sarà da battagliare in Champions, in Coppa Italia e cercheremo di fare del nostro meglio, così come abbiamo fatto sempre e così come cerchiamo di fare per dare delle gioie ai nostri tifosi e a noi stessi”.

PIÙ LETTI

Lazionews.eu è una testata giornalistica Iscritta al ROC Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 137 del 24-08-2017 Società editrice MANO WEB Srls P.IVA 13298571004 - Tutti i diritti riservati