Tridente senza profondità, solo KEITA si muove bene. Così non si va lontano

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Durante la prima frazione di gioco nella LAZIO si è salvato solamente KEITA, che ha svolto una prestazione con personalità, andando avanti col suo processo di maturazione che presto lo vedrà entrare in concorrenza per una maglia da titolare. Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, l’ex Barcellona era l’unico del tridente a capire come interpretare il ruolo di attaccante esterno. Calando dal punto di vista fisico nella ripresa, peccando un po’ d’egoismo, in un’occasione in cui invece di fare l’assist ha tirato dritto in porta. Il tridente non è decollato in generale anche per gli altri due componenti, FLOCCARI ed EDERSON, che non dettavano il lancio in attacco. Così nel primo tempo la LAZIO si è creata un’amucchiata a trenta metri dalla porta avversaria, mancando totalmente di profondità. I biancocelesti fanno fatica ad arrivare davanti la porta dell’APOLLON LIMASSOL, complice anche l’assenza di KLOSE che ieri sera è stato lasciato in tribuna da PETKOVIC, PEREA si può considerare il centravanti titolare dei biancocelesti, segnado a Bergamo il suo primo gol ieri dopo tre presenze consecutive da novanta minuti è partito dalla panchina subentrando al posto dell’attaccante calabrese. Il giovane Perea resta l’unica risorsa valida del mister bosniaco, ma non si può pretendere che salvi tutte le partite.