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HERNANES, cosa ti è successo?

LAZIONEWS.EU – Il Profeta sta vivendo il periodo più buio da quando veste la maglia della LAZIO: dietro questa crisi c’è un dilemma tattico…

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LAZIONEWS.EU – Era il 14 Maggio del 2011. La prima stagione di HERNANES con la LAZIO volge al termine e il Profeta sigla una doppietta in LAZIO-GENOA (risultato finale 4-2, ndr). Due reti in dieci minuti che chiudono definitivamente la gara al 21′ della ripresa. 36 presenze e 11 reti (eguagliato il record di NEDVED, ndr) con un totale di 3025 minuti in campo. Uno dei giocatori più utilizzati da REJA. HERNANES, ancora lui. Stagione successiva, sempre REJA in panchina: 31 presenze, 8 gol, 2043 minuti in campo. Poi l’arrivo di PETKOVIC nel 2012, 34 presenze e 11 reti (di nuovo…), che lo colloca nella posizione a lui più congeniale, arretrato rispetto alle punte. Il calciomercato estivo incombe, le proposte per il profeta non mancano, ma la valutazione di LOTITO è troppo elevata rispetto alle offerte ricevute. Così, resta alla LAZIO. L’inizio di stagione è devastante, la media in pagella è ben al di sotto della sufficienza e il tecnico biancoceleste lo mette in panchina, per scelta tecnica, nella gara contro il CAGLIARI, vinta dalla LAZIO. Il tecnico però non lo accantona, spera in suo pronto riscatto e lo schiera titolare col MILAN, ma il brasiliano non ripaga questa fiducia e si rende protagonista di una prestazione da dimenticare.

IL NODO E’ LA POSIZIONE IN CAMPO –  Questo è sicuramente il periodo più nero di HERNANES da quando veste la maglia della LAZIO. Giocatore dalle indiscusse qualità tecniche, difetta però in continuità di rendimento: potrebbe e dovrebbe trascinare la squadra ma troppe volte ha fallito nei momenti cruciali. “Nella squadra di Reja era diverso perché giocavo quasi come una seconda punta mentre ora mi posiziono più indietro. Ora mi piace stare dietro perché sfrutto le mie qualità di venire da centrocampo e inserirmi negli spazi. Non mi piace aspettare la palla in avanti. A me piace giocarla più indietro. Questo è ciò che è cambiato”, confessava il brasiliano l’anno scorso dopo aver beneficiato della rivoluzione copernicana operata da PETKOVIC. Una soluzione che quest’anno si è tramutata in un annoso problema. La radice di tutti i mali del Profeta risiede proprio qui: un vero dilemma tattico, con il giocatore che spinge per continuare ad occupare una posizione più arretrata (in modo tale da aggirare l’accanita concorrenza sulla trequarti della Selecao) ed il tecnico che vorrebbe invece riportarlo nell’antico ruolo disegnato da REJA, per sfruttare maggiormente le sue doti offensive. “Quest’estate ho parlato con Petkovic e gli ho confidato di voler giocare in una posizione più arretrata e non sulla trequarti”. Questa l’ammissione di qualche tempo fa dello stesso HERNANES.Il mio ruolo è questo, non ci sono altre prove da fare. Sono convinto di non voler cambiare più posizione in campo perché questa è quella che si addice più alle mie caratteristiche. Pochi mesi fa dissi che la mia carriera stava ricominciando e avevo ragione”. Concetto chiaro che, però, mal si concilia con le esigenze di questa nuova LAZIO: il 4-1-4-1 per il momento è naufragato, ora sta al giocatore accettare la realtà delle cose. Deve rimboccarsi le maniche e mettere a disposizione del gruppo le sue infinite qualità, accettare di svolgere i compiti che gli chiede il tecnico e non fossilizzarsi sulla posizione da tenere in campo. In ballo c’è molto, in primis la convocazione per il prossimi mondiali. Il destino è solamente nelle sue mani. Anzi, nei suoi piedi.

Botticelli-Gargiulo

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