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GIORDANO: “Ultima occasione per una sterzata”
IL MESSAGGERO (G.D.B.) – Il doppio ex della partita esprime un opinione sull’imminente match e sull’andamento del campionato…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Lazio e Napoli sono state le due società che più di tutte hanno segnato la carriera da calciatore di Bruno Giordano, attuale tecnico dell’Ascoli, l’ex centravanti parla quindi dalle colonne de “Il Messaggiero” della sfida in scena questa sera all’Olimpico:
“In questo momento è una partita tra due deluse del campionato. La Lazio, che naviga nelle posizioni di rincalzo, contro il Napoli che sta incontrando difficoltà superiori al previsto, ed è reduce da 3 sconfitte consecutive“.
Vista la situazione, ormai compromessa in Champions, è logico pensare a un Napoli che si rituffi deciso in campionato?
“In Europa gli azzurri non hanno fatto male, purtroppo hanno ancora trovato un girone complicato dove, con dodici punti, rischiano di non qualificarsi. Mentre la Juventus potrebbe anche andare avanti con sette-otto punti. Io penso che il Napoli, nonostante qualche passaggio a vuoto, contro Sassuolo e Parma, resti una candidata per un ruolo da protagonista nelle posizioni di vertice. Quindi andrà affrontato come un grande avversario”.
Questa Lazio può battere il Napoli?
“Ho la netta sensazione che i biancocelesti disputeranno una grande partita e potrebbero anche fare il colpaccio. La Lazio deve capire che questa è forse l’ultima occasione importante per dare una sterzata al momento critico. Credo che vincerà la squadra che segnerà per prima”.
Cosa ha rappresentato la Lazio nella sua vita?
“Il sogno, la realtà e la fantasia. Quello che ogni ragazzo-tifoso vorrebbe vivere nella sua crescita. Ho indossato per sedici stagioni la maglia biancoceleste, i colori che porto ancora nel cuore, ho vinto due titoli di cannonieri, sono arrivato alla Nazionale. Un solo rimpianto, quello di non aver conquistato lo scudetto”.
Che ha poi vinto a Napoli.
“In azzurro ho vissuto tre anni meravigliose e intense: in campo e fuori. Era un gruppo unito e con grandi personaggi, amici veri che ancora sento, a cominciare da Maradona“.
E’ stato il Napoli più forte di sempre?
“A mio avviso la formazione più forte è stata quella del secondo anno, che ha perso lo scudetto del 1988 contro il Milan di Sacchi”.
Si aspettava un Benitez in difficoltà?
“Una flessione ci può anche stare, il Napoli paga l’incostanza di Hamsik, che resta forse il calciatore più importante”.
Meglio Benitez o Mazzarri?
“Quello che dispone dei calciatori migliori… Portano avanti filosofie calcistiche diverse: tutto pressing Mazzarri, mentre Benitez preferisce un gioco più elaborato e spettacolare”.
A proposito di tecnici, come giudica la posizione di Petkovic che andrà ad allenare la Svizzera?
“Quanto meno imbarazzante, perché la situazione è equivoca”.
Un allenatore destinato a partire può avere problemi nello spogliatoio?
“Credo di sì, soprattutto con quegli elementi che giocano meno e che saranno pronti ad alzare la voce”.
Cosa dovrebbe fare la società per risolvere il problema?
“Verificare se davvero Petkovic ha preso accordi con la Svizzera e, se tutto questo risultasse vero, mandarlo via. In questi casi bisogna assolutamente dare un segnale importante ai calciatori e non concedere alibi. La Lazio resta una società prestigiosa e deve fare estrema chiarezza: la stagione è compromessa, però c’è ancora tempo per rimediare. Magari portando a casa tre punti con il Napoli“
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