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TARE: “Non è il momento di parlare, ma di pedalare”. Il Diesse e BOLLINI in coro: “Siamo tutti favorevoli alla ‘squadra due”

Il diesse ha aggiunto: “L’Italia è la nazione numero uno a livello di potenzialità, ma manca il coraggio di fare le scelte giuste”. Il tecnico della Primavera: “vogliamo accorciare il gap per arrivare in prima squadra”…

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NOTIZIE SS LAZIO –  La miglior cosa credo sia creare una seconda squadra, perché così si possono valorizzare i propri patrimoni. Tutte le domeniche vediamo seduti in panchina tantissimi talenti, se avessero la possibilità di giocare in stadi veri e con tifoserie vere, avrebbero la possibilità di crescere maggiormente. Purtroppo non tutti la pensano così, ma la seconda squadra è qualcosa di fondamentale e che permetterebbe di superare molte difficoltà. Se un giovane nel campionato Primavera fa 25 gol qual è il suo valore? Questo non si può sapere e una società è costretto a mandarlo in prestito in un’altra squadra di serie minori». Ospite alla presentazione del libro “Almanacco la giovane Italia” presentato da ‘Il Corriere dello Sport’ insieme al mister della LAZIO PRIMAVERA Albero BOLLINI, il diesse biancoceleste Igl TARE, riporta lalaziosiamonoi.it, ha poi aggiunto: “Ho avuto la fortuna di giocare in Germania prima di venire in Italia si parlava di questi problemi legati agli impianti e ai giovani già a inizio anni ’90. Poi si è trovato un accordo e si è data la possibilità di arrivare alle seconde squadre fino alla Serie C. L’esempio lampante è quello del calcio spagnolo, diventato il top in Europa. L‘Italia è la nazione numero uno a livello di potenzialità, ma manca il coraggio di fare le scelte giuste”. Il diesse TARE, riporta Radio Mana’ Mana’ Sport, a margine dell’evento, non rilascia dichiarazioni ma si lascia scappare un semplice ma efficace pensiero: “Questo non è il momento di parlare ma di pedalare”. Il mister della Primavera Bollini si riallaccia alle parole del Diesse sui giovani: «C’è entusiasmo legato al presente ma anche al futuro e quindi alla speranza. La Federazione sta dando un’impronta basata sul rapporto coi settori giovanili. Si spinge all’italianità, ma nel nostro club sono arrivati giovani che, dopo un periodo di ambientamento, sono diventati patrimonio societario, come Onazi, Cavanda e Keita. Inoltre siamo tutti favorevoli alla ‘squadra due’, vogliamo accorciare il gap per arrivare in prima squadra, credo sia un passaggio fondamentale sull’esempio di altre nazioni”.

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