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LEGGE STADI, NARDELLA: “In un anno si costruiscono. Le regole sono chiare, non capisco le parole di LOTITO…”
LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’onorevole del PD aggiunge: “I presidenti non facciano i furbi. Dipende ovviamente dall’area che viene individuata, ma i tempi saranno ridotti”…
NOTIZIE SS LAZIO – “L’accordo sull’emendamento è stato trovato. Finalmente siamo in dirittura d’arrivo”. Dario NARDELLA, l’onorevole Pd che tra i primi ha proposto il disegno di legge sugli stadi, è soddisfatto nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Nardella come è nato tutto?
Io e Filippo Fossati (dello stesso gruppo parlamentare, ndr) abbiamo presentato un progetto di legge a settembre con la volontà di semplificare i tempi di realizzazione degli stadi e in generale degli impianti sportivi. A questa nostra proposta il governo Letta ha presentato un emendamento, che però spingeva troppo oltre i limiti amministrativi. Prevedeva la possibilità di realizzare stadi su aree vincolate o a rischio idrico – dopo l’alluvione in Sardegna si capisce l’assurdità della cosa – e procedure speciali per l’edilizia residenziale.
In sintesi cosa proprio non andava?
Era il modo migliore di dare manforte agli speculatori. A questa modifica ci siamo opposti in molti e infatti il governo, in Senato, ha ritirato la proposta”. Poi? “Con Graziano Del Rio (ministro per gli Affari regionali e le Autonomie con delega allo sport, ndr), ci siamo messi al lavoro per dar vita ad un emendamento più equilibrato. Puntiamo sull’accelerazione e semplificazione della procedura per la creazione di nuovi impianti sportivi e sul project financing. La realizzazione di strutture da parte di privati avviene “in cambio” della gestione di queste e dell’autorizzazione a realizzare altri impianti.
La famosa compensazione.
Potranno essere svolte attività di ogni genere, commerciali, del settore terziario ecc… Ma non potrà trattarsi di edilizia residenziale. Vogliamo evitare il rischio di speculazione. In molti sfrutterebbero la procedura speciale come pretesto, con l’unico interesse di costruire abitazioni.
Pochi giorni fa è scoppiata la polemica. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sostiene che con questo emendamento non si potranno più costruire stadi.
Perché non può costruire lo stadio nuovo? Può farlo benissimo. Certo, farlo in riva al Tevere sarebbe un problema. Se l’area è adatta la legge consente benissimo la realizzazione di uno stadio. Le regole sono chiare, non capisco le sue parole…
Anche Maurizio Beretta, presidente della Lega Serie A, non pare convinto.
Se ha qualche proposta da fare in concreto queste sono ben accette. Dica qual è la questione, e noi ascolteremo. Le lamentele servono a poco.
Secondo lei da dove viene questo malcontento generale?
Non lo so. Forse al fatto che non si può realizzare abitazioni? Ma allora bisogna capire una cosa. Vogliono nuovi stadi o altri quartieri? Non voglio insinuare nulla, ma se hanno proposte o suggerimenti in merito sono ben accetti. Se vogliono realizzare abitazioni, la procedura è quella ordinaria e le leggi di riferimento sono altre. Questa legge è per fare stadi. Utilizzare quella speciale significa speculare.
Dicono che ora i grandi club non sono favoriti da questa legge.
Ci sono club che sono riusciti a creare stadi nuovi, vedi la Juventus, addirittura con le vecchie regole, che prevedevano procedure ancora più complesse e tempi più lunghi.
Vantaggi e tempi?
In un anno circa i club potranno avere uno stadio. Dipende ovviamente dall’area che viene individuata, ma i tempi saranno ridotti. Non si potrà di certo costruire un impianto su aree archeologiche… In settimana ci sarà il voto alla Camera, poi passerà al Senato e poi, se tutto va bene, diventerà legge. Entro la fine del 2013 dovremmo esserci.
Le polemiche si placheranno?
Lo spero tanto, ci credo poco. Dopo dieci anni di immobilismo in Parlamento, ora finalmente c’è stato un passo concreto in avanti. Ma sembra che nemmeno questo vada bene. Il mondo imprenditoriale italiano prima critica, e poi, quando la politica agisce, continua a polemizzare.
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