Lotito prosciolto dall’accusa di aggiotaggio

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Importante vittoria per Claudio Lotito: non si tratta di risultati sportivi o di calciomercato, ma di questioni legali. La Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione ha infatti prescritto il reato di aggiotaggio per il presidente biancoceleste e Roberto Mezzaroma mentre, secondo quanto riportato dall’edizione odierna de Il Tempo, la pena per omessa alienazione di partecipazini dovrà essere rideterminata dalla Corte di Appello di Milano. Questi i fatti contestati al presidente biancoceleste: «Lotito, già in possesso del 26,969 per cento del capitale sociale della Lazio acquisito nel 2004, dà vita nel 2005 a un’operazione che lo avrebbe condotto ad impadronirsi del 14,6 percento delle azioni detenute da Capitalia, attraverso quello che i giudici hanno ritenuto un vero e proprio artifizio». Lotito era stato condannato a 18 mesi di reclusione e 40.000 euro di multa dal Giudice di Appello, pena revocata dalla Cassazione: «La sentenza impugnata va annullata senza rinvio – si legge nelle motivazioni – per estinzione dei reati di manipolazione del mercato e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche dovuta al maturarsi della prescrizione, nonché col rinvio, limitatamente al profilo della rideterminazione del trattamento sanzionatorio, in relazione al reato di omessa alienazione di partecipazioni», anche se «correttamente la corte ha affermato la responsabilità del Lotito per il reato di omessa alienazione di partecipazioni».