LOTITO: “Il club non è in vendita”. Ma la contestazione continua

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- Non si ferma la contestazione, anzi. La protesta dei tifosi biancocelesti continuerà già contro l’Atalanta nel prossimo match casalingo e stavolta l’idea, secondo ‘Repubblica’, è quella di lasciare deserto lo stadio. Le parole di Lotito certo non aiutano a rilassare il clima (anche il falconiere Bernabè ha ricevuto offese). «La Lazio non è in vendita, la darò a mio figlio. Tutte le persone che pensano di costringermi a cedere devono cambiare atteggiamento per non incorrere in situazioni spiacevoli (il riferimento è al fascicolo aperto dalla Procura per le minacce di morte ricevute da lui e il ds Tare, ndr). Dietro tutto questo c’è una regia, ma l’era Lotito è ancora lunga. Sono sereno. Sono disponibile a migliorare, ma non posso accettare condizioni esterne alla società». La panolada e l’atmosfera di ostilità non hanno fortunatamente penalizzato la squadra, come confermato da Reja. «I ragazzi sono stati bravissimi  a ritrovare l’energia per conquistare tre punti in un ambiente simile. Ho scelto volontariamente uomini che capissero l’atmosfera. Sapevo che la vecchia guardia non avrebbe sbagliato».