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REJA in conferenza stampa: “Questa è la settimana decisiva: a noi il futuro” (FOTO e VIDEO)

Il tecnico biancoceleste: “Postiga lo vorrei convocare; Djordjevic? Ha grandi doti, è un giocatore di ottimo livello”. Poi su Marchetti e Candreva…

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REJA in conferenza, vigilia Lazio-Milan di lazionews

NOTIZIE SS LAZIO – Vigilia di LAZIO-MILAN. Il tecnico biancoceleste, Edoardo REJA, parla in conferenza stampa alle 14.30 presso il Centro Sportivo di Formello per presentare LAZIO-MILAN, posticipo della 29esima giornata di Serie A, in programma domenica sera alle ore 20.45 allo stadio Olimpico. Al termine, la squadra scende in campo per l’allenamento di rifinitura.

LE DICHIARAZIONI DI REJA
da Formello
Daniele GARGIULO

Condivide l’opinione di Seedorf che dice che quest’annata di Lazio e Milan è simile?
“Per certi versi sì, sono due squadre in difficoltà. La Lazio però sta ritrovando spirito giusto, gioco e punti e non è ancora finita. Ci sono margini per entrambe di migliorare. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto, c’è stata una crescita costante da quando sono arrivato, non dobbiamo buttare via niente di questo periodo, anzi va tenuto in considerazione anche per un discorso futuro”.

Il ritorno all’Olimpico, che ambiente si aspetta: otto punti su ventuno in casa, pochi biglietti venduti..
“Abbiamo preso atto della situazione, non possiamo fare niente, non possiamo criticare l’aspetto individuale di ogni persona, sono scelte libere. Ho solo detto che la squadra ha bisogno dell’affetto del suo pubblico, il tempo lo confermerà. Con la vicinanza dei tifosi qualcosa in più si può fare. Domani ci sarà il Milan e ci sarà la reazione, domani me l’aspetto”.

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Keita: presente e futuro della Lazio?
“E’ presto per dirlo, attualmente sta facendo bene deve mantenere le prestazioni ed è in buone condizioni. Ma aspettiamo, gli ho dato le opportunità, lui le ha colte, merita ancora fiducia. I giovani hanno momenti positivi e picchi bassi. Lui ha fatto vedere che ha mezzi importanti, l’importante è che mantenga sempre un certo equilibrio e che non si faccia esaltare in maniera particolare che qui a Roma sono facili da trovare. Che lavori come sta lavorando e mantenga gli equilibri, deve migliorare e ha tutto il tempo. Sono soddisfatto”.

Cosa teme in particolare domani?
“Temo soprattutto qualcosa della mia squadra. Se mantiene l’intensità delle ultime gare, soprattutto a Cagliari. Mi aspetto una grande reazione del Milan che ha dei valori assoluti, hanno avuto delle critiche e devono reagire; ci sono anche queste insidie. Quello che mi interessa è che la mia squadra faccia la partita giusta di grande intensità, perché davanti hanno dei giocatori che possono inventare la partita da un momento all’altro. Serve particolare concentrazione da parte nostra”.

In chiave europea può essere la gara della svolta?
“Per noi sarebbe importantissimo, soprattutto per i punti in palio. Dovremo fare il massimo per poter raggiungere il risultato, abbiamo visto anche ad inizio settimana, dobbiamo sapere che affrontiamo una squadra con grandi valori, non dobbiamo cullarci sulle vittorie passate. Sono abbastanza fiducioso per domani, ogni partita fa storia a sé ovviamente. Dobbiamo fare la partita giusta ed utilizzare le nostre armi; così potremo metterli in difficoltà”.

Sfida Keita-Balotelli?
“Keita lo conosco da due tre anni, Balotelli penso che abbia altre esternazioni. Keita e’ ancora un ragazzo giovane, spero possa avere equilibrio. Non posso paragonarli, Balotelli ha già fatto qualche cosa, Keita ha appena iniziato e la strada è ancora lunga. L’importante è che non si perda per strada,continuare a fare bene come sta facendo”.

Come ha visto Candreva?
“Ha lavorato come tutti gli altri, tutti i convocati sono pronti per essere impiegati. Giocando Keita e Klose, poi ho una soluzione Candreva e Lulic e deciderò esclusivamente domani: Tutti stanno benee hanno lavorato bene, tutti potrebbero giocare. La formazione ai giocatori la do domani prima di andare allo stadio”.

Su Djordjevic
“E’ una punta completa, ha buoni movimenti e buoni colpi; i giocatori li inizi veramente a conoscere quando lavorano con te e quando giocano le partite ufficiali. Allora potremo dare un giudizio. Le prospettive sono importanti dal punto di vista tecnico e fisico, un giocatore di ottimo livello”.

Sui giocatori in scadenza di contratto…
“E’ presto per fare valutazioni, siamo in una fase delicatissima di questo campionato. Se vogliamo raggiungere posizioni buone in classifica, dobbiamo fare molto bene perchè siamo in ritardo; cercheremo di giocarci tutte e dieci le partite che abbiamo, possibilmente senza sbagliare niente, considerando il Parma che sta facendo un campionato molto buono e sarà difficile raggiungerlo. Mi auguro che staremo lì fino alla fine, ho fiducia in questa squadra”.

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Ha parlato delle critiche al Milan, anche a Seedorf: è arrivato in un momento sfortunato o non è ancora proonto per allenare?
“Quando un allenatore subentra, è chiaro che ci sono problemi. Quando i risultati non vengono, la critica è sempre pronta giustamente. Considerando le prospettive le ambizioni del Milan non erano di questa posizione in classifica, bisogna aggiustare qualcosa, ma non è sempre colpa dell’allenatore perchè ci sono tante componenti. Seedorf è appena arrivato e non può risolvere con la bacchetta magica le situazioni. Bisogna dare tempo ad un allenatore di conoscere la squadra e fare sì che ci si conosca prima e che questa squadra possa trovare equilibri”.

Come stanno Marchetti e Postiga
“In settimana Postiga ha lavorato molto bene, anche se ha fatto fatica. Lo valuterò oggi pomeriggio se portarlo o meno, ma mia intenzione è di portarlo; i carichi di lavoro sono stati pesanti per lui chiaramente. Marchetti lo vedrò oggi pomeriggio, spero abbia risolto il problema almeno da portarlo in panchina, ma dipenderà dai medici”.

Alla sua squadra conviene attendere e poi ripartire?
“Hanno un concetto offensivo, hanno dei giocatori per attuare questo atteggiamento. Anche noi ultimamente abbiamo aggredito molto, la nostra filosofia è quella di cercare di aggredire, senza lasciare degli spazi. Loro sono giocatori dotati sul piano tecnico e non puoi lasciargli spazi, a noi il compito di aggredirli già nella zona centrale del campo per poi proporre il nostro gioco”.

Crede che la rosa del Parma sia migliore di quella della Lazio?
“Penso sia al pari di quella della Lazio, ha giocatori di qualità, spessore ed esperienza ed ha un allenatore che ha dimostrato capacità e ha avuto le soddisfazioni che merita, Donadoni è maturato molto, ha a disposizione una squadra di alti valori tecnici. Sul piano fisico non ha mai avuto dei cali, sedici risultati utili di fila non si fanno per caso”.

Postiga potrebbe offrire anche un cambiamento a due punte?
“Lui ha sempre giocato come prima punta anche se ha caratteristiche anche da seconda punta, è un giocatore dotato sul piano tecnico, è molto scaltro in area di rigore, ha un ottimo tiro pulito e potente, oltre ad avere una grande visione di gioco. E’ chiaro che per dare un giudizio definitivo è necessario che giochi”.

Milan, Genoa e Parma in una settimana: si decide qui l’Europa League?
“Secondo me sì, penso sia la settimana importantissima. Non siamo a pari punti con il Parma, ma non si può dire che non sia decisivo lo scontro col Parma. Io tendo a dire che ci sono sempre altre possibilità, ma stavolta è decisivo. A noi il futuro”.

Le scelte della formazioni di domani terranno conto del fatto che ci sono tre partite in otto giorni?
“Occorre pensare ora a questa gara, poi mercoledì vediamo chi avrà faticato di più, è una gara che terrò in considerazione ma ora conta questa gara qui, per i punti, per l’aspetto psicologico, per ritrovare le sicurezze. Una partita determinante”.

Il calcio italiano in calo in Europa, Benitez diceva che nel campionato italiano è difficile giocare…
“Benitez ha portato una ventata di situazioni offensive, ma anche lui ha difficoltà. In Europa si è comportato bene anche in Champions, uscendo con 12 punti, che non è cosa da tutti i giorni e lui ha fatto molto bene. Lui diceva che per raggiungere certi obiettivi, quando ti capitano delle opportunità non le devi sbagliare, perché se ti capitano cinque-sei occasioni come il Napoli l’altra sera le devi portare a termine; la maturità può venire da quello. Il calcio italiano? Alcuni sono andati via per la moneta, il calcio è fatto prevalentemente di interessi; le altre nazioni sotto questo punto di vista sono avanti rispetto a noi. Sia Milan che Inter hanno dato via grandissimi campioni, mi auguro che si inizi a cambiare mentalità per lavorare come le altre nazioni, soprattutto con le giovanili, cosa che la Lazio ha iniziato a fare già qualche anno fa. Come scuola va fatto qualcosa di più, simile a nazioni come Germania e Spagna, che lavorano da 15-16 anni e dobbiamo fare tanto per raggiungere quei livelli”.

(FINE)

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