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LAZIO-KLOSE: il futuro si scrive ora, ma le basi per il nuovo matrimonio cambiano…
LAZIONEWS.EU. Il panzer tedesco ha assicurato di poter giocare ad alti livelli per altri due anni. Ma per farlo in biancoceleste dovrà rimettersi in gioco…
LAZIONEWS.EU – Il Re è caduto. Miro KLOSE non è più il ‘Mito’ della LAZIO, lo certificano i numeri: da quando è nella Capitale mai era arrivato nel mese di marzo senza aver raggiunto la doppia cifra sul piano realizzativo. Oggi invece il tabellino segna solamente sette reti all’attivo (6 in campionato, 1 in Europa League): un bottino decisamente troppo magro per uno come lui che nelle annate precedenti aveva sempre trascinato la LAZIO con i suoi gol, con il boom che veniva fatto registrare nei primi mesi di campionato. Alla costante presa con problemi fisici, quest’anno il supporto del tedesco alla squadra è stato ridotto ai minimi termini. E le conseguenze si sono andate a ripercuotere inevitabilmente sul campo.
PARABOLA IN DISCESA, LA LAZIO VALUTA – Un’infiammazione alla caviglia destra, la lussazione della spalla destra e una fastidiosa toracoalgia lo hanno limitato fin qui, lasciando priva la LAZIO del suo bomber principe. In passato il tedesco è sempre stato “costretto” a marcare visita negli ultimi mesi di campionato (prima una lesione ai flessori della coscia sinistra, poi una lesione al legamento collaterale esterno del ginocchio destro, ndr) e in quei momenti la sua assenza si è sempre rivelata determinante ai fini del risultato ultimo. Quest’anno la situazione non è migliorata ma, anzi, la mancanza del tedesco si è fatta sentire in maniera ancora più marcata. Non solo sottoporta, ma anche nell’economia del gioco in generale: i continui problemi fisici non gli hanno mai permesso di raggiungere il top della forma e di quel leader offensivo del quale si erano innamorati i tifosi ne è rimasta solamente l’ombra. Tutto ciò ha portato la dirigenza a riflettere: a pochi mesi dalla scadenza del suo contratto, quanto si può puntare ancora su di lui? Una riflessione che deve tenere in considerazione anche la carta d’identità: KLOSE è vicino alla soglia dei 36 anni e la domanda che la LAZIO si pone è se sarà in grado di sostenere ancora l’attacco biancoceleste. Quesito che ha già avuto una prima, mezza, risposta: l’ingaggio di un’ariete d’area come Filip DJORDJEVIC a parametro zero.
RIMETTERSI IN GIOCO? – “Posso giocare ad alti livelli per altri due anni”, assicura KLOSE; a maggior ragione se si considera che al termine della prossima manifestazione iridata dirà addio alla Nazionale. Quindi nel prossimo biennio il tedesco si concentrerà esclusivamente sul suo club di appartenenza. Ma quale sarà? Ha ricevuto offerte dagli States e dalla Germania, la famiglia gli ha chiesto di rimanere a Roma e lui sta trattando con la dirigenza per trovare un accordo. I margini per la fumata bianca ci sono, ma, a differenza del passato, la LAZIO gli ha mandato un messaggio chiaro: “Il posto da titolare non è più assicurato“. La dirigenza ha ponderato bene ed ha tratto le sue conclusioni: un solo attaccante di livello non basta per una singola stagione, soprattutto se si deve lottare su più fronti. DJORDJEVIC si è presentato in maniera chiara (“Ho rifiutato diversi club perché alla Lazio ho la garanzia di giocare con continuità”) e l’attacco verrà ulteriormente rinforzato con l’acquisto di QUAGLIARELLA, che occuperà una delle due corsie esterne del tridente ma che, all’occorrenza, può ricoprire anche il ruolo di prima punta. Se KLOSE decide di sposare nuovamente la LAZIO dovrà essere consapevole di una cosa: per tornare ad indossare la corona dell’attacco biancoceleste dovrà rimettersi in gioco. Avrà la forza necessaria per farlo?
Daniele Gargiulo
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