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SCONTRI Coppa Italia. La madre di ESPOSITO: “No alla violenza, non sparate ancora a Ciro”
L’avv. di Esposito: “Ringrazio i tifosi della LAZIO per l’aiuto che hanno fornito alla famiglia”. De Santis non era solo: spunta ipotesi commando romanista. Sindaco Marino: “Celle negli stadi”… (NEWS IN AGGIORNAMENTO)
NON SOLO LAZIO – Questa finale di Coppa Italia non verrà ricordata solo per la vittoria del NAPOLI sulla FIORENTINA, ma soprattutto per gli scontri accaduti prima del fischio d’inizio nei pressi dello Stadio Olimpico di ROMA.
10 maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 15:15 “A tutti i tifosi faccio un appello di cuore: non fate che a Ciro sparino di nuovo. Siate uniti nello sport, dedicando a Ciro una partita di tifoseria ma non di violenza”. Sono le parole di Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, che fa un appello a tutti i tifosi su Sky tg 24.
AGGIORNAMENTO ORE 12:20 Il padre di Speziale, l’ultras condannato a 8 anni per l’uccisione di Filippo Raciti, querela per diffamazione la vedova di quest’ultimo.”Questo Speziale, che io non nomino mai, e’ un assassino e uno spacciatore di droga. E’ un mercante di morte. Questo si pubblicizza”. Questa la frase che avrebbe fatto infuriare Roberto Raciti che nella querela scrive: “Ribadendo l’innocenza di Antonino che ha subito una condanna ingiusta, frutto esclusivo di un clamoroso caso di errore giudiziario trovo, da padre, anche se mio figlio e’ stato condannato in via definitiva, che le espressioni utilizzate dalla vedova del poliziotto, quali ‘assassino’ e ‘mercante di morte’, siano altamente infamanti ed enormemente lesive del mio onore e del mio decoro, nella mia qualita’ di educatore: oltre che lesiva nei confronti di mio figlio. La dicitura ‘Speziale libero’ sulla maglietta del tifoso napoletano e’ la semplice esternazione di un pensiero, condiviso da milioni di italiani: Antonino e’ innocente”.
AGGIORNAMENTO ORE 12:15 “Complimenti alla madre di Ciro per come si sta comportando e per la dignità e l’orgoglio di essere napoletano che sta dimostrando. Spero che Ciro si possa riprendere presto. Tutta Napoli si stringe attorno a lui. Basta violenze negli stadi! Deve crescere questa superiorità etica dei napoletani e non dobbiamo reagire alle provocazioni, ma essere esemplari se si vuole cambiare. Credo che sia importante che ci sia un momento di riflessione, vicinanza e solidarietà”. Sono le parole del sindaco di Napoli Luigi De Magistris che parla dopo un colloquio telefonico con la madre di Ciro. Nel pomeriggio, a Napoli, da piazza Dante partirà un corteo per sostenere il tifoso che si trova ancora in gravi condizioni.
8 maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 10:45 – Gennaro FIORETTI, l’altro tifoso del Napoli ferito sabato scorso prima dell’inizio del match di Coppa Italia, sarà sottoposto ad un intervento chirurgico. E’ quanto si apprende da fonti mediche dell’ospedale Gemelli: “A causa delle ferite da scoppio riportate alle braccia, rischiano di essere compromesse le funzionalita’, in particolare, del braccio destro. Per questo, nei prossimi giorni, sara’ sottoposto a un delicato intervento chirurgico ortopedico”.
AGGIORNAMENTO ORE 10.15 – “La situazione si sta stabilizzando. Non c’e’ stato alcun peggioramento, anzi si registra un lieve miglioramento. La condizione rimane comunque grave e continua l’assistenza delle funzioni vitali”. Questo è il bollettino medico di Ciro Esposito, diramato dai medici dell’ospedale Gemelli.
7 maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 21.10 – “Vince la giustizia, anche Ciro Esposito vincera’ la sua partita”. E’ quanto affermano gli avvocati Sergio Pisani e Damiano De Rosa spiegando che il loro assistito, il tifoso del Napoli ferito gravemente sabato scorso durante gli scontri a Roma, non e’ sottoposto ad alcun vincolo, neppure l’obbligo di firma. “Tecnicamente e’ libero e teniamo a dedicare questa vittoria alla madre del ragazzo”. Secondo gli avvocati Il gip ha anche revocato il piantonamento del giovane in ospedale, senza alcuna limitazione per i familiari. “Pochi minuti fa il giudice per le indagini preliminari, respingendo la misura dei domiciliari per i tre tifosi partenopei avanzata dal pm, ha accolto le richieste della difesa: Ciro Esposito e’ libero, obbligo di firma per gli altri due”, scrivono i difensori Angelo e Sergio Pisani in una nota. “La diposizione del gip prevede percio’ anche la revoca del piantonamento, senza alcuna limitazione per i familiari che sono al fianco del ragazzo”
AGGIORNAMENTO ORE 20.30 – Il gip di Roma ha disposto il carcere per Daniele de Santis e l’obbligo di firma per i tre tifosi del Napoli coinvolti negli scontri prima della finale di Coppa Italia. Il provvedimento riguarda anche Ciro Esposito, ricoverato in gravi condizioni.
AGGIORNAMENTO ORE 17.21 – Il gip di Roma ha convalidato il fermo per i tifosi del Napoli Ciro Esposito e Gennaro Fioretti, coinvolti negli scontri del pre-partita di Coppa Italia. L’atto istruttorio e’ stato svolto in ospedale in quanto i due, in particolare Esposito, sono stati gravemente feriti da colpi d’arma da fuoco.
6 maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 20.19 – ”Se fossero emerse altre informazioni saranno portate all’attenzione degli organi competenti. Se lo fara’ lo fara’ la Procura Figc, nell’autonomia degli organi di giustizia”. Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, in merito alle possibili intimidazioni che il Napoli avrebbe subito dai propri supporter, nel concitato pre partita della finale di Coppa Italia. Intimidazioni che sarebbero finite nei verbali degli ispettori federali. ”Quello che e’ accaduto allo stadio e’ chiaro – ha spiegato il numero uno del calcio italiano al termine della Giunta Coni -: i dirigenti di un club hanno espresso la preoccupazione per quello che poteva essere l’atteggiamento della tifoseria in relazione alle notizie che arrivavano in tempo reale poi quando si e’ evidenziata l’opportunita’ di spiegare queste cose la posizione dei dirigenti che conoscono le norme e’ stata chiara: qualunque tipo di valutazione spettava ai responsabili dell’ordine pubblico. Ma se fossero emerse altre informazioni saranno portate all’attenzione degli organi competenti’‘.
AGGIORNAMENTO ORE 18.20 – Sono in corso indagini per individuare chi prese parte agli attimi di violenza che sono sfociati col ferimento sabato scorso di tre supporter napoletani, di cui uno, Ciro Esposito, ferito gravemente. La polizia sta ascoltando in queste ore alcune persone per potere individuare ed identificare i componenti il gruppo di ultra’ che armati di bastoni hanno scatenato una vera spedizione punitiva contro Daniele De Santis dopo che questi aveva lanciato contro tifosi del Napoli delle bombe carta. Parallelamente vengono setacciati ambienti degli ultra’ giallorossi ma anche dell’estrema destra per individuare i tre in fuga all’arrivo del gruppo di napoletani: probabilmente complici di De Santis nel lanciare molotov contro gli ultra’ azzurri. E proprio tre tifosi napoletani sono i supertesti che inchiodano De Sanctis. Tifosi che pero’ non hanno preso parte al pestaggio, viene fatto notare, altrimenti sarebbero in stato di arresto.
AGGIORNAMENTO ORE 17.12 – Entro stasera Gennaro Di Tommaso,capo ultra’ del Napoli, potrebbe ricevere il Daspo. Ad emetterlo la Questura di Roma. Durante la finale di Coppa Italia sabato Di Tommaso indosso’ una maglia con scritto “Speziale Libero” e abbandono’ il settore dei tifosi azzurri.
AGGIORNAMENTO ORE 17.00 – I legali di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito gravemente a colpi di pistola prima della finale di coppa Italia, hanno nominato un perito balistico. “Abbiamo nominato uno dei migliori periti balistici italiani perche’ ci possa dire da dove e’ arrivato lo sparo e dove si trovava il ragazzo”, spiega l’avvocato Angelo Pisani.
AGGIORNAMENTO ORE 16.30 – Gli investigatori proseguiranno gli accertamenti relativi alla prova di sparo per Daniele De Santis “estendendoli ai tamponi effettuati sulla mano sinistra e sugli indumenti dell’indagato”. Inoltre saranno fatte verifiche e analisi “su altre tracce rilevate sulla scena del crimine, tra le quali l’arma, i bossoli ed il colpo inesploso“. In riferimento allo stub, eseguito sulla mano destra di De Santis, la Questura comunica che l’esame “ha consentito di rilevare la presenza di particelle ritenute consistenti ovvero che “possono provenire dall’esplosione di un colpo d’arma da fuoco” ma anche da altre fonti ad esempio fuochi pirotecnici
AGGIORNAMENTO ORE 16.09 – “In Inghilterra tra le misure adottate c’e’ quella di aver messo le celle direttamente negli stadi. Secondo me si puo’ riflettere su questa soluzione“. Cosi’ il sindaco di Roma Ignazio Marino a margine della visita in Campidoglio del presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor. “Penso che se qualcuno usa la violenza o crea tensione deve essere trattato con la severita’ necessaria – aggiunge – Io credo che una riflessione sulla violenza negli stadi debba essere fatta e debba esserci un’azione repressiva severa. Secondo me qualche stretta di vite va fatta perche’ questi violenti sono dei veri e propri criminali”.
AGGIORNAMENTO ORE 15.38 – E’ arrivato al policlinico Gemelli di Roma il fax con cui il gip autorizza l’accesso ai genitori al reparto di terapia intensiva, dopo che al padre e alla madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli rimasto gravemente ferito prima della finale di Coppa Italia, era stata negata, nella mattinata di oggi, la visita al figlio perche’ agli arresti. Lo riferisce l’avvocato Damiano De Rosa, uno dei legali del giovane, spiegando che “la nostra istanza e’ stata accolta. l gip si e’ reso conto della gravita’ della situazione, viste anche le condizioni del ragazzo, e ha compreso l’importanza della presenza dei genitori. A detta dei medici è fondamentale la presenza dei familiari per la tranquillita’ sia psicofisica che emotiva del giovane”. Secondo l’avvocato, il divieto di colloquio sarebbe stato implicito nel provvedimento di arresto gia’ eseguito. Il tifoso del Napoli resta, comunque, piantonato in ospedale dagli agenti della Polizia Giudiziaria”. Poi lancia un appello: “Chiedo a De Laurentiis e De Magistris di non giocare Napoli-Cagliari se la situazione di Ciro non migliorasse. Non si puo’ gioire se un concittadino e’ in pericolo di vita. Come sta Ciro Esposito? La madre qualche minuto fa mi ha comunicato che stanotte e’ stato operato e ora la situazione e’ drammatica. Ci sono state forti complicazioni e questo e’ un momento preoccupante. La polizia non fa avvicinare i familiari al ferito e questa e’ una cosa disumana”.
AGGIORNAMENTO ORE 15.25 – “Io ho fatto tanti appelli. Ora mi rivolgo direttamente a Renzi e Napolitano. Mio figlio e’ in stato di arresto, siamo qui da tre giorni, stanotte mio figlio e’ stato nuovamente operato e ancora non lo posso vedere, perche’ in stato di arresto. Mio figlio e’ in coma farmacologico, se avesse qualche segreto non potrebbe neanche rivelarmelo. Vi prego, aiutateci“. Cosi’ Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il tifoso ferito prima della finale di Coppa Italia sabato scorso, in un video pubblicato sul sito di Servizio Pubblico.
AGGIORNAMENTO ORE 13.13 – I risultati negativi dell’esame stub, sono state individuate solo due particelle su tre di residuo da sparo, non modificano l’impianto accusatorio della Procura di Roma nei confronti di Daniele De Santis. Come riporta l’Ansa, il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Antonio Di Maio gli elementi raccolti, in particolare le dichiarazioni di coloro che affermano di aver visto De Santis impugnare l’arma, legittimano l’accusa di essere la persona che ha sparato in direzione dei tifosi napoletani. La Procura di Roma ha chiesto al Gip, contestualmente alla convalida dei fermi di Daniele De Santis e dei tre tifosi del Napoli rimasti feriti nella sparatoria di sabato scorso, l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti ad eccezione, alla luce delle condizioni di salute, di Ciro Esposito. Domani gli interrogatori di garanzia compatibilmente con lo stato di salute di tutti gli arrestati. Per De Santis l’accusa resta di tentato omicidio, ai napoletani la procura contesta il reato di rissa.
AGGIORNAMENTO ORE 12.00 – Si sono aggravate le condizioni di Ciro Esposito, il tifoso rimasto ferito dall’agguato di De Santis prima della sfida traFiorentina e Napoli di sabato sera. ‘Adnkronos’ riferisce che nella notte Esposito è stato sottoposto a un’operazione di emergenza al colon, che si somma agli interventi già avvenuti in questi giorni, di cui l’ultimo ieri pomeriggio e in seguito al quale il ragazzo sembrava in miglioramento. I segnali di miglioramento erano dati anche dallo stato di coscienza di Esposito, che aveva personalmente dato il consenso all’operazione di ieri. Nella notte si è aggravato e ora si attendono ulteriori nuove dal Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato.
AGGIORNAMENTO ORE 9:47 – “Papà, quando è che ce ne andiamo?”. Ciro Esposito si è svegliato e, come riporta Il Mattino, queste sono state le sue prime parole sussurrate al padre Giovanni. “È agitato perché inizia a sentire dolore, ha fatto segno di voler bere. Le condizioni – ha dichiarato il papà – sono stabili ma restano critiche, per il momento non ci sono novità. Serviranno altri esami perché la Tac che è stata fatta non è chiara”. Parla anche lo zio Eduardo: “Mi ha stretto le mani, speriamo bene ma grazie a Dio è forte fisicamente”. “È stato un triplo miracolo – esulta Enzo, un altro zio – Mio nipote è arrivato al San Pietro tecnicamente morto e l’hanno ricondotto alla vita. È arrivato al Gemelli in coma e i medici hanno detto ‘se riusciamo ad operarlo è un miracolò. Poi hanno detto che l’operazione era molto rischiosa e che lo stato clinico di Ciro non deponeva a favore della sua riuscita. Adesso, le parole del medico sono state: “intervento perfetto”. Ieri San Gennaro ha sciolto il sangue oggi ha salvato mio nipote”. La parola poi passa all’avvocato Angelo Pisani, che con il fratello Sergio e con la Camera Penale partenopea ha assunto gratuitamente la difesa del tifoso napoletano: “Ciro Esposito muove a stento le palpebre e versa tuttora in condizioni molto gravi. Non si comprende quindi in che modo potrebbero scattare esigenze cautelari connesse a pericolo di fuga o di reiterazione del reato. Ci auguriamo anzi che i due esponenti delle forze dell’ordine presenti in ospedale siano stati inviati a piantonare Ciro per tutelare la sua incolumità da eventuali, ulteriori attacchi. In ogni caso, rispetteremo qualsiasi iniziativa della magistratura e tuteleremo Ciro Esposito, se sarà necessario, con tutte le indagini difensive previste dalla legge. Va apprezzata l’iniziativa di due associazioni di tifosi della Roma e della Lazio, che hanno messo a disposizione dei familiari le strutture logistiche perché possano restare accanto al ragazzo in un momento così drammatico. Ora ci attendiamo perciò anche dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dal presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis un segnale di solidarietà. Sarebbe un bel gesto verso una famiglia di lavoratori onesti di Scampia e, soprattutto, nei confronti una madre che, pur così duramente provata, ha già perdonato l’aggressore di suo figlio. E questo sarebbe anche un modo per unirsi a noi nel ‘tifò più grande: quello per la vita di Ciro, perché possa superare e vincere la sua battaglia più difficile”.
5 maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 20:16 – “Ciro Esposito muove a stento le palpebre e versa tuttora in condizioni molto gravi. Non si comprende quindi in che modo potrebbero scattare esigenze cautelari connesse a pericolo di fuga o di reiterazione del reato”. Sono le parole dell’avvocato Angelo Pisani, legale del tifoso del Napoli ferito sabato che in una nota aggiunge: “Ci auguriamo anzi che i due esponenti delle forze dell’ordine presenti in ospedale siano stati inviati a piantonare Ciro per tutelare la sua incolumita’ da eventuali, ulteriori attacchi. In ogni caso, rispetteremo qualsiasi iniziativa della magistratura e tuteleremo Ciro Esposito, se sara’ necessario, con tutte le indagini difensive previste dalla legge”. “Va apprezzata – aggiunge Pisani – l’iniziativa di due associazioni di tifosi della Roma e della Lazio, che hanno messo a disposizione dei familiari le strutture logistiche perche’ possano restare accanto al ragazzo in un momento cosi’ drammatico. Ora ci attendiamo percio’ anche dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dal presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis un segnale di solidarieta’. Sarebbe un bel gesto verso una famiglia di lavoratori onesti di Scampia e, soprattutto, nei confronti una madre che, pur cosi’ duramente provata, ha gia’ perdonato l’aggressore di suo figlio. E questo sarebbe anche un modo per unirsi a noi nel ‘tifo’ piu’ grande: quello per la vita di Ciro, perche’ possa superare e vincere la sua battaglia piu’ difficile”
AGGIORNAMENTO ORE 19:34 – Daniele De Santis non era solo. Ultras della Roma infatti sono stati avvistati al fianco di ‘Gastone’ (il soprannome di De Santis), mentre lanciavano bombe carta contro alcuni tifosi napoletani, tra cui anche Ciro Esposito. E’ quello che emerge dalle parole di un supertestimone, supporter del Napoli e da un video in mano alla scientifica. Almeno tre persone, armate e con caschi sulla testa, hanno spalleggiato De Santis durante l’attacco contro i napoletani. La polizia sta cercando di identificarli
AGGIORNAMENTO ORE 18.13 – “Noi dobbiamo per primi preoccuparci di quello che avviene e dell’immagine che trasmettiamo a livello di sistema Paese. La Fifa e la Uefa intervengono sulle loro competizioni, non intervengono sulle competizioni nazionali. Nelle loro competizioni a fronte di comportamenti impropri da parte di club o di federazioni nelle loro competizioni assumono decisioni che ovviamente sono punitive“. Lo dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete, sulla possibilità che la Uefa possa intervenire con misure restrittive per i club italiani dopo i gravi fatti di violenza scaturiti in occasione della finale di Coppa Italia di sabato scorso. “Dopo di che – aggiunge Abete a margine della presentazione della mostra ‘La Nazionale tra emozioni e storia’ – nell’ambito dell’attività nazionale, la Fifa interviene se c’è un’inerzia, cioè se non c’è un’applicazione delle regole, non c’è una volontà di esprimere una posizione contrastante. Ma non è che intervengono nella realtà delle competizioni nazionali, che sono soggette a livello statuale all’ordinamento statuale ed a livello sportivo all’ordinamento sportivo ed ai sistemi sanzionatori vigenti“. Poi continua: “Daspo a vita? Dobbiamo essere lucidi nel tipo di valutazione. C’e’ una volonta’ espressa da parte del ministro dell’Interno, che e’ quella di rendere ulteriormente piu’ rigoroso il quadro normativo esistente. Su questo noi siamo perfettamente favorevoli. In altri paesi esiste una possibilita’ di intervento dei club che oggi le nostre societa’ non hanno. E’ il caso dell’Inghilterra, della Spagna, in cui negli statuti dei club viene evidenziata la possibilita’ di manifestare un non gradimento per la presenza di pseudo-tifosi, o comunque di delinquenti. Mentre a livello generale, oggi il quadro di riferimento italiano prevede dei Daspo con un periodo di tempo limitato, che e’ una misura amministrativa che viene data da parte dei questori. Ma sono stati posti dei problemi di costituzionalita’ collegati al fatto che c’era una flagranza differita diversa per i reati da stadio, o comunque collegati allo stadio, rispetto ad altre tipologie di reato”. “Da una parte – conclude – posso esprimere il massimo livello di stimolo e condivisione per delle misure piu’ rigorose. D’altro canto, conferme o provvedimenti presi, successivamente non hanno avuto un iter egualmente severo“.
AGGIORNAMENTO ORE 18.10 – Daniele De Santis è stato aggredito da un gruppo di tifosi partenopei incappucciati e armati di spranghe. È quanto contenuto nell’informativa della Digos, una ventina di pagine, inviata alla Procura di Roma, in merito agli episodi di violenza avvenuti a Roma qualche ora prima della finale di Coppa Italia. La polizia sta tentando di identificare chi ha preso parte al gruppo di assalitori. L’aggressione è avvenuta dopo che De Santis aveva tirato petardi contro i tifosi napoletani.
AGGIORNAMENTO ORE 18.00 – Questo il commento di Blatter ai microfoni dell’Ansa: “Il calcio non merita tutto questo, il nostro sport è fatto per unire e non dividere la gente. Condanno ogni forma di violenza ‘nel’ e ‘attorno’ al calcio e faccio ancora una volta un forte appello al fairplay. Ogni volta che accadono certi fatti si violano i principi fondamentali dello sport. Il mondo del calcio deve stare unito e dire no alla violenza».
AGGIORNAMENTO ORE 16:19 – “Due notti in albergo ce le hanno pagate i tifosi della Lazio. Adesso credo che qualcuno provvederà anche per qualche altra notte: qualche tifoso laziale stava cercando qualche appartamentino piccolo. Gli avvocati napoletani ci hanno detto anche che la municipalità vuole offrirci qualcosa. Io non voglio niente, magari solo dove dormire”. Queste le parole di Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, che ringrazia i tifosi biancocelesti per la solidarietà dimostrata.
AGGIORNAMENTO ORE 14.45 -“Credo che quello che e’ accaduto sia stato un fatto molto grave: non ha nulla a che vedere con lo sport ed e’ motivo di seria riflessione”. Lo ha detto, a margine di un incontro a Bologna, l’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, riguardo a quanto accaduto sabato sera a Roma in occasione delle finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Riferendosi, in particolare, ai colpi di pistola esplosi da Daniele De Santis, tifoso romanista, nei confronti dei tifosi partenopei che hanno ferito gravemente Ciro Esposito, l’ex premier ha poi aggiunto che ‘‘io sono tifoso della Roma e presidente onorario di un Roma club: il fatto che sia coinvolto un noto squadrista che fa parte della tifoseria romanista è vergognoso. E’ un fatto che dovrebbe fare seriamente riflettere anche la società che io appassionatamente sostengo”.
AGGIORNAMENTO ORE 14.10 – L’intervento di estrazione del proiettile è riuscito: le condizioni di Ciro Esposito sono critiche ma stabili. Sky Sport 24 fornisce le ultime notizie sulle condizioni del tifoso napoletano, ferito a Roma nelle ore precedenti la finale di Coppa Italia. Daniele De Santis, l’uomo accusato dello sparo, ha spiegato alla polizia: “Non sono stato io a sparare“. Gli inquirenti della Questura sono però decisi in direzione della colpevolezza di De Santis. L’ultrà romanista è stato sottoposto anche all’esame del guanto di paraffina, si attendono gli esiti.
AGGIORNAMENTO ORE 13.50 – “Un calciatore non deve prendersi responsabilita’ che spettano alle istituzioni”. Simone Perrotta, consigliere federale in quota Aic e vicepresidente del settore giovanile della Figc, commenta così all’Adnkronos il colloquio fra il capitano Marek Hamsik e il capo ultrà del Napoli Gennaro De Tommaso, detto Genny ‘a carogna’, avvenuto nei concitati momenti che hanno preceduto l’inizio della finale di coppa Italia sabato scorso all’Olimpico. ”L’ho visto in tv e non e’ giusto, un giocatore non deve prendersi responsabilita’ del genere. Sono le istituzioni che devono prendersele -sottolinea Perrotta-, i calciatori devono essere messi in condizione di svolgere il proprio lavoro e questo esula dalla loro professione”. ”Certo -aggiunge- e’ vero che il messaggio di un calciatore e’ molto piu’ forte e puo’ servire a calmare gli animi molto meglio di qualsiasi politico. Ma i calciatori non devono trovarsi in situazioni del genere”
AGGIORNAMENTO ORE 11.40 – “E’ stato umiliante vedere ciò che è successo sabato: è stato il ripetersi di quanto abbiamo vissuto il 2 febbraio 2007. Lo Stato dovrebbe dimostrare la sua forza, adottando misure severe e serie, non vedendo questi soggetti che si permettono di ridicolizzare i suoi vertici, offendendo tutti, non solo me“. Lo ha detto Maria Grasso Raciti, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, intervenendo ad Agorà, su Rai3. “Non desidero più delle risposte, – ha aggiunto la Maria Grasso Raciti – anche perché la morte di mio marito si poteva evitare: quelle scene di violenza esistevano prima del 2 febbraio 2007 e continuano a esistere. Vogliamo insegnare rispetto, vogliamo far capire cosa è lo Stato, vogliamo portare rispetto al dono della vita. Non attacchiamoci l’uno con l’altro, ma impegniamoci per vivere in una società più civile e più sana. Questo è possibile soltanto con l’impegno di noi tutti“.
AGGIORNAMENTO ORE 11.26 – Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 durante “Non Stop News” a proposito dei fatti accaduti sabato a Roma in occasione della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Queste le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com
“Noi abbiamo fatto un’azione di forte contrasto a tutte le criminalità, alle mafie di questo Paese, immaginiamoci se lo Stato può avere paura di qualche delinquente, di qualche facinoroso, di qualche belva travestito da tifoso che rovina lo spettacolo più amato dagli italiani e che va in giro per le nostre città, l’ultima volta a Roma, con delle catene e delle spranghe. Lo Stato è più forte di chi vuole violare le sue regole, dentro lo Stadio Olimpico la sera della finale di Coppa si è determinata una tensione in curva per fatti che si erano verificati a 3 o 4 km dallo stadio, a Tor di Quinto, ed è questo il motivo per cui Hamsik in un certo momento è andato lì a dire a quelli della curva non “Datemi il permesso di giocare”, ma ” Guardate che abbiamo saputo dalle autorità di sicurezza che il ragazzo non è stato ferito in un contesto legato alla partita”. Perché la tifoseria napoletana si era convinta che il ferimento del tifoso napoletano fosse maturato in un contesto da faida tra tifoserie, quando hanno capito che così non è stato si è avviata la partita, che comunque si sarebbe avviata perché l’ordine pubblico era stato garantito dentro e fuori lo stadio e le autorità romane di pubblica sicurezza lo avevano assicurato. La partita è incominciata anche con un certo fairplay tra tifoserie, noi dobbiamo dire no alla violenza e lo dobbiamo fare con fatti concreti“.
Idea Daspo
“Un fatto che io sto pensando di rilanciare all’attenzione del dibattito parlamentare è quello del DASPO anche a vita. Abbiamo già svolto un lavoro insieme alle società per raggiungere alcuni risultati concreti, ad esempio la segmentazione dei settori, per consentire di non squalificare interi settori e consentire al giudice sportivo di non prendersela con l’intera curva. Un altro è un raccordo tra tifoserie e società affidate a soggetti che non siano esattamente dentro la società ma che possono svolgere una funzione di ascolto anche rispetto alle tifoserie. Ed in generale per dire no alla violenza abbiamo in mente, dopo la fine del campionato, di riunire le società e di assumere assieme a loro il resto delle decisioni. Molte ne abbiamo già assunte e sono grato che Beretta oggi sul Corriere della Sera abbia dato atto al lavoro fatto in questi mesi. Se tutto quello fatto non basta, allora lavoriamo sul DASPO a vita e lavoriamo per estendere l’uso del DASPO: finora il DASPO vale per 5 anni e in caso di recidiva, cioè se il tifoso commette nuovamente una turbativa all’ordine pubblico, altri 5 anni. La recidiva potremmo alzarla ad 8 – 10 anni e potremmo lavorare ad un allargamento del DASPO a situazioni da branco e non solo a livello individuale, per colpire comportamenti di gruppo. Comunque lo Stato c’è, è forte, non ha paura e non fa trattative con la curva“.
Chi controlla i soggetti colpiti da DASPO?
“Noi abbiamo avuto un funzionamento del DASPO che non è stato negativo fin qui. Lo dobbiamo ulteriormente rafforzare, la collaborazione con le società deve essere tale per cui noi dobbiamo essere in condizioni che chi ha il DASPO regolarmente non vado allo stadio. Il punto principale però non mi pare questo, perché da quel lato però non abbiamo avuto falle di sistema, il fatto è che nonostante i DASPO c’è sempre qualche violento che va in giro. Quindi va rafforzato il potere sanzionatorio e deve essere rafforzato anche il sentimento di paura e preoccupazione da parte di questi violenti che lo Stato possa intervenire anche più duramente. Quindi se si inizia a dire a un tifoso che per 15 anni o tutta la vita non può più mettere piede in uno stadio allora vedrà che incomincia ad avere maggiore preoccupazione. Nel frattempo dobbiamo separare, ed è uno sforzo da compiere insieme alle società, la tifoseria violenta e nello specifico i soggetti violenti, da quei tifosi che con affetto e passione per la propria squadra e amore per lo sport vanno a vedere la partita. Io non sono per criminalizzare tutti, perché la grandissima parte della tifoseria italiana è appassionata di calcio, va allo stadio, gli adulti vogliono portare i bambini e i bambini vogliono andare con i papà, come è capitato a me da ragazzino e non vedo perché dobbiamo determinare un meccanismo psicologico che spaventi tutti. Dopo la vicenda Raciti noi abbiamo assunto una serie di iniziative, come Italia, sin dal 2007 poi dal 2009 c’è stata tutta la scelta sulla tessera del tifoso, nel frattempo gli stadi si sono un po’ spopolati. Ad essere pragmatici bisogna conciliare la sicurezza nella partecipazione alla partita con la partecipazione stessa, se le due cose non si conciliano avremo stadi più sicuri ma anche vuoti, per farlo ci vuole un rafforzamento delle norme, un rafforzamento dei servizi dentro lo stadio e allo stesso tempo una maggiore collaborazione tra le società e le nostre forze di polizia“.
È auspicabile come in Inghilterra avere tutti seduti in tutti settori? Cosa che ha di fatto sradicato gli ultras dalle curve? Ovviamente con nuovi stadi.
“Il tema del rinnovamento infrastrutturale è un tema determinante perché alcune cose si possono fare se hai i luoghi che ti consentono di farlo e secondo me un modello al quale si può guardare. Ad esempio ieri parlando con il Presidente del Napoli De Laurentiis era venuta fuori anche una proposta sua di questo genere, ed è un modello al quale si può guardare con attenzione. Non è facile prendere un modello di un altro Paese, con altre infrastrutture e regole, e applicarlo cosi com’è nel nostro Paese, che per altro non accetta grandi lezioni di civiltà, perché certamente l’Italia non è in cima alle classifiche di violenze degli stadi. Premesso ciò, faremo esattamente ciò che serve per dare sicurezza e per evitare che fatti come quelli avvenuti in questi giorni possano tornare a verificarsi e vogliamo farlo con grande pragmatismo: rafforzare le norme sul DASPO, rafforzare la collaborazione con le società, aiutare le società a tirare fuori dalle curve i soggetti violenti, aiutare le società ad emanciparsi da tentativi di condizionamento da parte di quei criminali che si vestono da tifosi e fare si che a livello di servizi dello stadio la sicurezza sia abbinata alla possibilità di partecipazione serena da parte delle famiglie con figli. Alcune cose le abbiamo già fatte, altre le faremo durante l’estate insieme al Presidente del Consiglio, facendo sì che in un rapporto con le società si possa trovare esattamente quel punto di equilibrio tra sicurezza e partecipazione, perché ci teniamo molto che gli stadi siano pieni perché la gente possa vedere se vuole la partita in televisione ma anche andare allo stadio portando i bambini“.
Perché il Napoli sostiene di non aver mandato Hamsik a parlare con la curva? Parliamo delle commistioni società – gruppi di tifo organizzato ?
“Noi abbiamo un’idea molto chiara, cioè che le società sono sane, non vogliono avere a che fare con la tifoseria violenta, ne sono convinto. Deve essere lo Stato ad aiutare le società ad emanciparsi anche da forme di condizionamento che possono venire fuori dalla tifoserie violenta e lo stato deve farlo con misure forti, basta impunità nei confronti di chi compie questi atti di violenza allo stadio e l’altro elemento di aiuto alla società è la organizzazione dei servizi in congiunta con le forze di polizia che possa creare una bonifica preventiva degli stadi. Relativamente alla domanda sul Napoli sono convinto che il fatto di aver dato una rassicurazione, di aver girato cioè un’informazione, abbia consentito di stemperare una tensione che si era determinata per comportamenti che si erano verificati a 3 o 4 km, è stato il concatenarsi delle notizie e delle sensazioni che ha determinato il credere fosse in corso una faida tra Napoli e Fiorentina che non era invece in atto”.
Lei cosa ha provato, da cittadino italiano, nel vedere un capitano di una squadra di calcio, il Questore, il Prefetto, i suoi emissari, dover parlare con un soggetto a cavalcioni di una ringhiera, con una maglietta che da sola meriterebbe punizione.
“Innanzitutto quella maglietta mi ha indignato e mi ha portato ieri a telefonare alla signora Marisa Grasso, vedova Raciti, dicendole che ci sentiamo tutti Filippo Raciti e che pensiamo che quegli uomini in divisa rappresentati anche dal sangue versato da suo marito sono gli uomini che dobbiamo stimare, ai quali essere vicini, e noi come Governo siamo stati vicini agli uomini in divisa esattamente con 700 milioni in più di stanziamenti durante la legge di stabilità per l’anno 2014. Questo è stato il nostro segno concreto di vicinanza alle divise e per me che l’onore di queste divise venga messo continuamente in discussione, io sto dalla loro parte senza dubbi. Per il resto è evidente che si tratta di condizioni e situazioni eccezionali, dove dentro uno stadio di calcio gli operatori sono costretti a fare i conti anche con la logica della riduzione del danno e alla logica del contenimento di una possibile esasperazione della tensione su 60.000 presenti. Sono momenti delicatissimi da gestire. L’unica certezza è che l’ordine pubblico era garantita sia fuori che dentro e che quello verificatesi ad alcuni km dallo stadio non aveva nulla a che fare con la partita e che noi eravamo in grado di disputare in considerazioni di sicurezza la partita. Questa è la comunicazione data e che noi come Stato, ovviamente la valutazione tecnica l’hanno fatta gli operatori della sicurezza, il prefetto, il questore”.
AGGIORNAMENTO ORE 09.45 – “Solo oggi ho saputo che mio figlio al quale hanno sparato si trova in stato di arresto e viene trattato come un delinquente. Sono arrabbiatissima. Ieri pensavo che tutta quella polizia c’era per proteggerlo e invece no“. Lo afferma Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito l’altro ieri. Per quanto riguarda la salute di suo figlio, la donna ha riferito: “I medici mi hanno detto che la sua situazione e’ ancora molto complicata”. Poi, l’appello: “Se qualcuno ha un po’ di cuore ci mandi un avvocato, noi non possiamo permettercelo e mio figlio ha bisogno di qualcuno che lo difenda”. All’appello della madre di Ciro ha immediatamente risposto la camera penale di Napoli. I membri del direttivo dopo un rapido consulto hanno deciso di mettere a disposizione della famiglia la totale consulenza legale.
AGGIORNAMENTO ORE 09.18 – “Ci stavamo dirigendo verso la curva Nord dell’Olimpico scortati dalle forze dell’ordine. Poi è successo l’inferno, abbiano sentito i colpi e ci siamo accorti che tre di noi erano rimasti a terra. Una cosa del genere non si era mai vista, pure quando uccisero quel tifoso all’Olimpico, Paparelli: allora non spararono un colpo di pistola, ma un razzo che purtroppo gli finì in un occhio. Perciò i fatti di Roma sono gravissimi”. Così l’ultras del Napoli, Genny ‘a Carogna, che sulle pagine de Il Mattino ha raccontato la sua verità
4 Maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 19:30 “E’ stato un triplo miracolo. Mio nipote e’ arrivato al San Pietro tecnicamente morto e l’hanno ricondotto alla vita. E’ arrivato al Gemelli in coma e i medici hanno detto ‘se riusciamo ad operarlo e’ un miracolo’. Poi hanno detto che l’operazione era molto rischiosa e che lo stato clinico di Ciro non deponeva a favore della sua riuscita. Adesso, le parole del medico sono state: ‘intervento perfetto’. Ieri San Gennaro ha sciolto il sangue oggi ha salvato mio nipote”. Queste le parole di Enzo Esposito, lo zio di Ciro che è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico. L’operazione è appena terminata e il parere dei medici è positivo
AGGIORNAMENTO ORE 16:32 “È iniziata l’operazione, ci hanno detto che l’intervento durerà 7-8 ore“. Sono le parole Giovanni Esposito, padre di Ciro. Il tifoso del Napoli ferito ieri, è tornato in sala operatoria. “Mio figlio e’ un ragazzo eccezionale, è stato vittima di un agguato. I medici ora lo stanno operando, hanno dato a Ciro poche speranza di recuperare la possibilità di muovere le gambe.Non ho parole, perche’ per me e’ una mostruosita’ quella che ha fatto. Io nel mio cuore gia’ l’ho perdonato ma non riesco a capire quello che ha fatto. Forse sono sbagliata ma io non lo odio. Siamo fratelli d’Italia che sono queste cose?”, le parole della madre.
AGGIORNAMENTO ORE 15:40 – Paolo Esposito, fratello del tifoso del Napoli ferito ieri, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino: ““Ieri sera degli ultras della Lazio e del Genoa sono venuti al Gemelli per solidarietà nei confronti di Ciro. Ci hanno accolto a ‘casa loro’, Roma, offrendoci qualsiasi cosa servisse. Lo voglio sottolineare perché dicono che Roma e Napoli sono in conflitto e invece gli ultras della Lazio sono venuti e noi li ringraziamo”.
AGGIORNAMENTO ORE 13:25 – “Ciro si e’ svegliato. Andiamo cauti ma ci hanno detto che si e’ svegliato“. Lo ha detto Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito il tifoso del Napoli ferito ieri, come riporta l’Ansa. “Un agente ci ha detto che e’ vigile”, ha riferito una zia del ragazzo. “Si vede uno squarcio di luce”, dice uno zio davanti al Policlinico Gemelli.
AGGIORNAMENTO ORE 13:15 – Diego PARENTE, capo della digos, ha dichiarato in conferenza stampa: “De Santis si e’ portato da un circolo ricreativo dove lavorava e ha inteso lanciare artifizi pirotecnici e sfidare i tifosi napoletani che passavano di li’. Questi ultimi hanno raccolto la sfida, lo hanno inseguito. Lui e’ scivolato, si e’ visto circondato e ha esploso i colpi di pistola“. Ieri sera “e’ andato tutto bene per l’ordine pubblico, trovare una persona che si mette a sparare va al di la’ di quello che si puo’ prevedere”. Cosi’ il questore di Roma, Massimo Mazza, commenta gli scontri di ieri nella Capitale per la finale di Coppa Italia, sottolineando che prima degli spari “tutto si stava svolgendo regolarmente, non ci sono stati contatti tra le opposte tifoserie”, tranne qualche piccolo episodio. Gli spari di ieri prima della finale di Coppa Italia sono stati “il gesto di un singolo, non c’entra la tifoseria della Roma“,prosegue Mazza, sottolineando che “ne’ i tifosi della Roma ne’ quelli della Lazio si sono mai materializzati sulla scena“.
AGGIORNAMENTO ORE 12:15 – “Il calcio è vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultra’ utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere”. Per Giancarlo Abete, presidente Figc, è il giorno dell’ira e della riflessione. “E’ un dato di fatto: in alcuni stadi gli ultra’ hanno un ruolo inaccettabile”, dice all’Ansa all’indomani della violenza di Roma.
AGGIORNAMENTO ORE 11:50 – Alle ore 12.30, come riporta ADNKronos, nella Sala Prisco Palumbo della Questura, in via di San Vitale 15, si terra’ una conferenza stampa nel corso della quale saranno resi noti gli ultimi sviluppi investigativi in merito alla vicenda che ha portato al ferimento di tre tifosi napoletani, uno dei quali ricoverato in prognosi riservata per colpi d’arma da fuoco.
AGGIORNAMENTO ORE 10:50 – I genitori di Ciro Esposito, il tifoso napoletano rimasto gravemente ferito ieri sera, sono arrivati nella nottata al Policlinico Gemelli. Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, le prossime 24 ore saranno decisive per la vita del 30enne. Queste le parole della madre: “Io a questo punto posso solo pregare. Lo avevo detto a mio figlio: stai attento, è pericoloso. Ma non pensavo fino a questo punto, non potevo immaginare che si arrivasse a sparare. E proprio al mio Ciro”.
AGGIORNAMENTO ORE 10:35 – Secondo quanto riporta Sky Sport, le condizioni del tifoso napoletano colpito da un proiettile sarebbero disperate.
AGGIORNAMENTO ORE 10:15 – La Questura di Roma ha reso noto il bilancio della serata di ieri: “Terminato l’incontro di calcio Fiorentina vs Napoli finale di Coppa Italia “Tim Cup” 2013/2014. Oltre 62.000 sono stati gli spettatori presenti all’evento. In merito ai gravi fatti di sangue accaduti prima dell’inizio della partita le indagini, svolte dagli uomini della Questura, hanno portato all’arresto per tentato omicidio di D.D.S., 48 enne romano, con precedenti di Polizia, titolare di un esercizio commerciale, mentre si stanno valutando le posizioni degli altri soggetti partecipanti alla rissa al fine di stabilire le responsabilità di ognuno. Da una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori sembra che il D.D.S. abbia provocato i tifosi napoletani lanciando nei loro confronti dei fumogeni. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo dei colpi d’arma da fuoco. La partita, che si è svolta regolarmente, è iniziata con ritardo in quanto ai supporters napoletani sono state fornite notizie circa lo stato di salute dei feriti. Si devono inoltre registrare cinque appartenenti alle Forze dell’Ordine, oltre due steward, rimasti feriti durante l’afflusso nel tentativo di impedire che le opposte tifoserie venissero a contatto. Un trentatreenne tifoso napoletano è stato arrestato per resistenza violenza e lesioni a P.U. e sanzionato con un Daspo per cinque anni, mentre altri due supporters del Napoli sono stati denunciati, uno per resistenza a P.U. l’altro per possesso di petardo, e sanzionati con Daspo”.
AGGIORNAMENTO 9:25 – L’ultras della Roma, anche lui ferito e ricoverato con una gamba rotta come riporta l’Ansa, avrebbe prima provocato alcuni tifosi partenopei e poi, dopo la loro reazione violenta, avrebbe fatto fuoco. L’ultra’ e’ stato interrogato a lungo nell’ospedale dove e’ ricoverato e per lui, a notte, e’ scattato il fermo. Gli investigatori, infatti, ritengono di aver raccolto elementi sufficienti per indiziarlo del triplice ferimento. L’uomo non e’ sconosciuto alle forze di polizia. Fu infatti coinvolto, secondo quanto si e’ appreso, in una vicenda giudiziaria, poi prescritta, sulla sospensione del derby Lazio-Roma del 21 marzo 2004. La partita venne fermata in seguito alle pressanti richieste dei leader delle curve per le voci, poi rivelatesi infondate, della morte di un bambino investito da un’auto della polizia. L’ultra’ avrebbe scavalcato, con altre persone, il recinto di gioco.
AGGIORNAMENTO 08.30 – L’accusa è di tentato omicidio. Un ultras della ROMA, Daniele De Santis, è stato arrestato, in quanto responsabile del ferimento di tre tifosi del Napoli, come riporta l’Ansa. Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe provocato i tifosi partenopei lanciando fumogeni contro di loro. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo colpi di pistola. De Santis, 48 anni, ha precedenti di polizia ed è titolare di un chiosco nei pressi del luogo dell’aggressione.
AGGIORNAMENTO 8.25 – Violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Questa l’accusa alla quale dovrà rispondere un trentatreenne tifoso napoletano, arrestato e sanzionato anche con un Daspo per cinque anni. Oltre a lui, altri due supporter partenopei sono stati denunciati e sanzionati con Daspo.
03 Maggio 2014
AGGIORNAMENTO ORE 21.45 – Inizia la finale di Coppa Italia.
AGGIORNAMENTO ORE 21.40 – ‘La partita si gioca ma i tifosi delle rispettive squadre rimarranno in silenzio”. E’ l’accordo raggiunto dalle due tifoserie di Napoli e Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma ed esplicitato davanti alle telecamere da un capo-tifoso partenopeo arrampicato su una grata dello stadio con indosso una maglietta nera con la scritta ‘Speziale libero’, ovvero il tifoso del Catania condannato per la morte dell’agente di polizia Filippo Raciti. Il capo-tifoso del Napoli ripreso piu’ volte dalle telecamere ha ricordato ‘Ivan il Terribile’ (Ivan Bogdanov) il teppista della Stella Rossa che si rese protagonista delle violenze allo stadio di Genova nell’ottobre 2010 in occasione di Italia-Serbia
AGGIORNAMENTO ORE 21.38 – Fischi gia’ dalle prime note dell’Inno di Mameli cantato da Alessandra Amoroso prima di Fiorentina-Napoli. I fischi arrivano dai settori occupati dai tifosi del Napoli e sono durati per tutta l’esecuzione aumentando nel finale.
AGGIORNAMENTO ORE 21.37 – Sono complessivamente dieci le persone rimaste ferite durante alcuni momenti di tensione avvenuti nei pressi dello stadio Olimpico, prima dell’inizio della finale di Coppa Italia. Lo riporta l’ANSA. Oltre ai tre tifosi napoletani feriti da arma da fuoco, c’e’ una persona con una gamba fratturata trasportata al policlinico Gemelli. Inoltre, tre feriti sono stati trasportati in codice verde all’ospedale Sant’Andrea mentre altri tre hanno rifiutato le cure in ospedale.
AGGIORNAMENTO ORE 21.30 – Dopo mezz’ora di discussioni con i tifosi arriva la decisione ufficiale: Fiorentina-Napoli si gioca. I tifosi assisteranno alla partita in silenzio. Il fischio di inizio, fissato per le 21.45, arrivera’ dopo che due formazioni avranno terminato il nuovo riscaldamento
AGGIORNAMENTO ORE 21.26 – Dopo Marek Hamsik, anche il direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, e’ andato a parlare con i tifosi del Napoli presenti in curva Nord all’Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia. La situazione nello stadio appare relativamente tranquilla, in attesa di decidere se disputare o meno l’incontro.
AGGIORNAMENTO ORE 21.16 – Un vigile del fuoco e’ stato colpito da un petardo lanciato dalla curva del Napoli, mentre il capitano azzurro stava parlando con i capi ultras. Il pompiere e’ stato trasportato fuori dal campo dai colleghi.
AGGIORNAMENTO ORE 21.13 -Tensione altissima all’Olimpico. Il centrocampista del Napoli Marek Hamsik e’ giunto sotto la curva nord per parlare con i tifosi che chiedono di non giocare la partita e dalla curva sono stati lanciati petardi contro gli steward.
AGGIORNAMENTO ORE 21.15 – L’addetto stampa del Napoli ha fatto sapere, secondo quanto riferisce la Rai, che la finale di Coppa Italia si giochera’
AGGIORNAMENTO ORE 21.13 – Conciliabolo in tribuna autorita’ dell’Olimpico tra il premier Renzi, il presidente del Coni, Malago’ e i patron di Napoli e Fiorentina De Laurentiis e Della Valle. La finale di coppa Italia non e’ ancora iniziata e da pochi minuti il capitano partenopeo Hamsik e’ rientrato negli spogliatoi dopo aver parlato a lungo con i rappresentanti della tifoseria azzurra.
AGGIORNAMENTO ORE 21.11 – Stando a quanto riporta SkySport24 la partita dovrebbe comunque avere inizio. Intanti il tifoso che versa in gravi condizioni è al momento in sala operatoria.
AGGIORNAMENTO ORE 21.01 – “Una partita di calcio non si puo’ trasformare in una guerra tra bande con episodi di violenza”. Questo il commento del presidente del Senato, Pietro Grasso, all’arrivo allo stadio Olimpico. ”Siamo qui per vedere uno spettacolo, per gioire in maniera sportiva e questo deve essere lo scopo di queste manifestazioni. Qualsiasi altra cosa e’ fuori dallo sport, fuori da qualsiasi comprensione. Indigna che ci siano ancora questi fatti“.
AGGIORNAMENTO ORE 20.56 – Stando a quanto riporta SkySport24, sarebbe in atto un incontro tra i dirigenti delle due squadre e il presidente Abete per decidere se dare inizio alla partita o rimandarla
AGGIORNAMENTO ORE 20.50 – ”Il calcio dovrebbe essere uno spettacolo, non so cosa e’ successo ma qualsiasi cosa sia successo e’ una cosa spiacevole”. Cosi’ ai microfoni della Rai il commissario tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, commenta i gravi incidenti accaduti prima della finale di Coppa Italia fuori dallo stadio Olimpico
AGGIORNAMENTO ORE 20.42 – Gli investigatori stanno provvedendo ad ascoltare alcuni testimoni che avrebbero assistito al ferimento con colpi d’arma da fuoco di tre persone. Lo fa sapere, in una nota, la Questura di Roma riferendosi a quanto accaduto in viale Tor di Quinto, non lontano dallo stadio Olimpico a Roma. La pistola ritrovata dalla polizia e’ presumibilmente quella utilizzata per ferire le tre persone, nei pressi dello Stadio Olimpico.
AGGIORNAMENTO ORE 20.40 – “Al momento il triplice ferimento non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma avrebbe cause occasionali“. Lo sostiene, in una nota, la Questura di Roma riferendosi alle persone colpite d’arma da fuoco in viale di Tor di Quinto nei pressi dello stadio Olimpico
AGGIORNAMENTO ORE 20.35 – Nel pre-gara di Fiorentina-Napoli, finale della Coppa Italia, il presidente della Figc Giancarlo Abete ha parlato a Radio Marte in merito agli scontri avvenuti all’esterno dello stadio Olimpico di Roma: “Spero che tutto rientri, deve essere serata di sport, incomprensibile ogni atto di violenza“.
AGGIORNAMENTO ORE 20.34 – Quattro i tifosi feriti e ricoverati all’ospedale – riporta Skysport. Scontri a Corso Francia e Ponte Milvio, guerriglia urbana intorno all’Olimpico. Tra questi anche un passante e un poliziotto ferito a una mano. La situazione al momento è tranquilla sia all’esterno che all’interno dello stadio.
AGGIORNAMENTO ORE 20.32 – “Faccio un appello a tutti ad avere un atteggiamento di responsabilita’, controllo e collaborazione con le forze dell’ordine“. Lo ha detto il presidente della Lega calcio di Serie A, Maurizio Beretta, prima dell’ingresso nella tribuna autorita’ dell’Olimpico dove andra’ in scena la finale di Tim Cup tra Napoli e Fiorentina. “Abbiamo sentito quello che e’ successo all’esterno dello stadio, per questo il mio appello e’ fortemente accorato – ha detto Beretta a proposito degli incidenti – io penso che tutti debbano fare un appello accorato ai tifosi affinche’ vivano questa serata come deve essere, una serata di sport e di calcio senza cedimento ad episodi di violenza che sono molto gravi e colpiscono le persone e lo spirito dello sport“.
AGGIORNAMENTO ORE 20.25 – “Sto andando all’Olimpico per premiare Fiorentina-Napoli. Scontri con feriti gravi. Questi non sono tifosi ma solo delinquenti!“. Lo scrive su Twitter il presidente del Senato, Pietro Grasso, sugli incidenti che si sono verificati a Roma prima dell’inizio della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli in programma questa sera allo stadio Olimpico.
AGGIORNAMENTO ORE 20.18 – E’ stata trovata una pistola, all’ interno di un vivaio, nella zona di Tor di Quinto, vicino al luogo in cui sono rimasti feriti a colpi di arma da fuoco tre tifosi napoletani. La polizia sta svolgendo accertamenti sull’ arma. Tensione all’esterno, nessun problema all’interno. Sugli spalti dello stadio Olimpico, ormai quasi pieno per la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, non si registrano problemi. Le due tifoserie sono in attesa dell’ingresso in campo delle formazioni di Benitez e Montella per il riscaldamento pre-gara.
AGGIORNAMENTO ORE 20.12 – Sarebbe stato preso e bloccato l’autore degli spari – riporta il TG1. Si tratterbbe si un commerciante della zona spaventato dagli scontri che stavano avvenendo nei pressi del suo negozio.
AGGIORNAMENTO ORE 20.10 – Il tifoso napoletano gravemente ferito sarebbe arrivato all’ospedale ‘Villa San Pietro’ in arresto cardiaco – riporta il TG! – ora sarebbe in terapia intensiva e i medici starebbero valutando se operarlo o meno. Le condizioni rimangono gravissime
AGGIORNAMENTO ORE 19.56 – Sono tre le persone ferite da arma da fuoco durante gli episodi di tensione verificatisi nella zona di Tor di Quinto. Si tratterebbe di tre tifosi napoletani. In quello stesso punto si erano verificate tensioni tra tifosi del Napoli e ultras romanisti infiltrati a cui sono seguiti momenti di tensioni anche con le forze dell’ordine.
AGGIORNAMENTO ORE 19.37 – Un tifoso è rimasto ferito da un colpo di pistola al petto, in circostanze ancora da chiarire, in viale Tor Quinto, dove si sono concentrati i supporter napoletani, arrivati nella Capitale per seguire la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina. Il tifoso è in gravissime condizioni ed è ricoverato in ospedale.
AGGIORNAMENTO ORE 19.30 – Primi incidenti sul Lungotevere, riporta la Rai, tra tifosi napoletani e fiorentini
AGGIORNAMENTO ORE 19.00 – Stando a quanto riporta larepubblica.it almeno tre tifosi napoletani che stavano per raggiungere la capitale dove è in programma la finale di Coppa Italia, Fiorentina-Napoli, sono rimasti feriti nel corso di alcuni tafferugli tra opposte tifoserie nell’area di servizio di Pongiano, in provincia di Rieti. Il pullman con i tifosi napoletani, secondo quanto accertato fino ad ora, sarebbe stato aggredito da tifosi della Fiorentina. Al temine dei tafferugli tre tifosi del Napoli sono stati medicati dal 118.
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