CONFERENZE STAMPA
REJA: “Ho fatto 33 punti in 19 partite: ‘Ma de che stamo a parlà!'” (FOTO e VIDEO)
Il tecnico biancoceleste presenta la sfida di sabato sera contro l’INTER valevole per la 37esima giornata di Serie A…
NOTIZIE SS LAZIO – Ultimi 180 minuti di gioco per la LAZIO che si appresta ad affrontare l’INTER allo stadio ‘San Siro’ di Milano con l’obiettivo di sperare ancora nell’Europa. Una gara, valida per il 37esimo turno di campionato, che il tecnico Edy REJA presenta in conferenza nella sala stampa di Formello alle ore 13.00. Prima del tecnico goriziano hanno preso parola Giulio Coletta, responsabile del settore giovanile biancoceleste, e Sebastiano Siviglia, allenatore dei Giovanissimi Regionali per presentare il secondo forum internazionale ‘Football for Friendship’ che si terrà dal 23 al 25 maggio a Lisbona, durante la finale di Champions League che si giocherà al ‘Da Luz’. Proprio la formazione di Siviglia rappresenterà l’Italia in questa rassegna.
LE PAROLE DI REJA IN CONFERENZA STAMPA
Un giudizio sull’iniziativa giovannuile che coinvolge la Lazio. “Giudizio piacevole, c’è riconoscenza nei confronti di questa società per il lavoro eccezionale di questa società verso il settore giovanile, Solo attraverso alla base con i giovani si potrà migliorare”.
Anche domani la formazione la farà il medico? “Anche domani la formazione la farà il medico, già da quando sono arrivato ho trovato qualche problema, ma dobbiamo fare fronte a questi infortuni. Queste sono stagioni pesantine tra Coppa Italia ed Europa. La fatica si fa sentire. Con i due estenic hc emancano dovrò fare valutazioni e cambiare un po’ modo di giocare. Speriamo che non salti fuori qualcosa, Candreva ha accumulato un po’ di affaticamento e ci può stare. Parlerò con lui e vediamo se mi darà la disponibilità, non ho ancora deciso l’assetto ma è probabile la difesa a tre”.
Le sue battute su Lotito e la coperta troppo corta. “Non ho fatto nessuna battuta, io sono arrivato e ho fatto 33 punti che con un proiezione arriveremmo a 66 con l’Europa piena. Quando sto qui sento sempre di altri allenatori che devono venire, di mancanza di programmazione. Qui non c’è gratificazione, non si riconosce il lavoro degli altri. Stiamo facendo ottimi risultati, tranne in questo ultimo periodo, ma è da quando sono arrivato qui la prima volta che i risultati parlano per me. Come dite voi, ‘ma de che stamo a parlà!’. Purtroppo gli scontri diretti non li abbiamo centrati, a parte il Parma. Ci dispiace, non era comunque facile. Nel girone di ritorno fa sempre dei punti chi non è andato benissimo all’andata. C’è una minima percentuale di centrare l’obiettivo ma cerchiamo di giocarcela. Questo atteggiamento di sfiducia non è bello, non vedo perchè. Vengo fischiato anche allo stadio, non si può lavorare così. Io sono abituato ai fischi, ma mia moglie mi chiede giustamente quando viene allo stadio il motivo di questi fischi. La critica colpisce tutti quanti, ma bisogna fare un distinguo”.
Potrebbe essere portato a un ruolo da dirigente? Vuole ancora fare l’allenatore? “Mi sento in condizione di poterlo fare, anche attraverso la mia esperienza. Io sono un dipendente e il presidente valuterà per trarre le conclusioni. Questo fa parte del calcio, è naturale. Chiudiamo questo discorso. Io non vado in cerca di applausi, ma sono gratificato dalla stima interna dei collaboratori. Abbiamo centrato l’obiettivo di avere interesse nel campionato fino alla fine. La Lazio merita di meglio ma è stata un’annata un po’ particolare. In cuor mio c’era centrare l’obiettivo europeo, non è ancora detto. Ce la giochiamo nonostante le difficoltà , ho bisogno di una squadra che è al cento per cento e che sia in condizioni per dare battaglia”.
Se ci fosse stato Hernanes? Anderson può sostituirlo? “Hernanes lo conoscete tutti e quello che ha fatto per la Lazio. Lui è stato determinante, le sostituzioni ci stanno come un calo. Io ho dovuto inventarmi spesso delle formazioni cercando di trovare un equilibrio e fare dei punti. Ho provato di tutto, partendo dalla difesa che prendeva tanti gol. Poi i risultati sono sempre venuti, mantenendo un certo rendimento con un calcio a tratti piacevole. Non posso dire ‘se c’era Hernanes’, io devo valutare questo periodo per proiettarmi al futuro. Anderson ha mezzi improtanti, comincia ad avere delle sicurezze, è carico. E’ un potenziale per il futuro, ha bisogno di rodaggio ma ha cominciato a capire i meccanismi italiani e potrà fare bene quando troverà il suo equilibrio. Mi piacerebbe farlo partire dall’inizio una volta”.
Quanto influisce il discorso mentale? “Bisogna fare dei discorsi individuali precisi, il lavoro va fatto in tutta la settimana per trovare le motivazioni. Un tecnico deve saper approcciarsi per dare massima sicurezza e fiducia, sia da parte del tecnico che dei compagni. Il difficile è trovare motivazioni e sicurezze”.
Klose è pronto? “Ha fatto ottimi allenamenti, è in condizione,. Ma se giocheà dipenderà anche dall’assetto. Se gioco coi tre avrè bisogno di una punta centrale, Klose o Mauri”.
Punterà su Cavanda sugli esterni o no? “Cavanda non è convocato, andrò avanti con Pereirinha e Gonzalez, non penso di andare a giocare a quattro. Per i centrocampisti e gli attaccanti deciderò domani”.
I tanti gol subiti? “Un risultato lo abbiamo ottenuto, ovvero quello di fare gol, quindi ho dovuto cambiare sistema di gioco e giocatori, però è una situazione che ha complicato il filtro a centrocampo e un po’ di problemi in difesa. Era preventivabile, ma non così. La fase difensiva è una cosa complessiva, certo non posso chiedere a Keita di fare il terzino. Ogni tanto lo fa Candreva, ma non posso chiedergli troppo. Ho cercato di trovare soluzioni per concedere più opportunità alla squadra, però è ovvio che ti scopri. Poi con giocatori più tecnici avversari che bisogna anche ammirare.”
Il mercato futuro? “Cercare di trovare giocatori che facciano al caso della Lazio, poi gli obiettivi non è detto che si raggiungano, Speriamo di non sbagliare.”
Percentuali europee. “Cominciamo col vincere a Milano che è la prima cosa necessaria. Poi il Bologna in casa che sarà ancora invischiato per la lotta per non retrocedere. Per ora sono 50 e 50, ma non dipende da noi, facciamo il possibile e poi vedremo cosa succederà.”
La stagione dell’Inter. “Solo Roma e Juve hanno fatto operazioni importanti a livello economico, l’Inter è condizionata dal fair play finanziario. Deve riaprile un ciclo e mi sembra sia sulla strada giusta, va in cerca di giocatori di qualità congeniali al gioco di Mazzarri. L’Inter per ora ha fatto benissimo, poi ha avuto un po’ di difficoltà. La vera Inter ci sarà il prossimo anno”.
(FINE)
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