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KLOSE infinito: “Gioia pazzesca”. Pres. federcalcio tedesca: “Probabilmente lascerà la Nazionale, merita un addio davanti ai suoi tifosi”
IL CORRIERE DELLO SPORT (S.Salandin). Miro è tornato Re, è tornato definitivamente sul trono nella finale del Maracanà…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- Il Mondiale in Brasile da poco concluso ha dato diversi verdetti, oltre alla Germania campione. Miro è tornato Re, è tornato definitivamente sul trono nella finale del Maracanà.
AGGIORNAMENTO ORE 9.30 – Wolfgang Niersbach, presidente della Federcalcio tedesca, è consapevole che quella del Maracnà potrebbe essere stata l‘ultima partita di Miro Klose con la Nazionale. “Vorrei permettergli di dire addio alla Nazionale davanti al suo pubblico. Non ho ancora parlato con l’allenatore del suo futuro, ma nel caso dovesse salutarci, si merita un addio degno di nota. Della squadra attuale è l’unico che probabilmente lascerà la Nazionale”.
«La prima cosa a cui ho pensato quando Rizzoli ha fischiato la fine? Che stavolta non avrei visto i miei figli piangere perché ho perso un’altra finale…», stavolta le lacrime di Miro sono di gioia, dopo quelle amare di Yokohama. Non partecipa neanche troppo ai festeggiamenti, se ne sta lì, quasi a voler godersi da fuori tutto quello che quella serata rappresentava, concentrato a voler rendersi conto di ciò che stava succedendo. «E’ una sensazione veramente enorme quella che si prova -ripete il panzer biancoceleste al Corriere dello Sport-. Non è facile spiegarla: campione del Mondo con la quarta stella… E’ pazzesco. Un piacere incredibile». Partito da gregario, si è conquistato il posto da titolare Mito Klose, come un ragazzino qualsiasi, da camerlengo è tornato papa, già da quella semifinale incredibile contro il Brasile, dove l’attaccante della Lazio ha messo a segno il 16esimo gol nei Mondiali, record agguantato in solitaria ai danni di un certo Ronaldo. «Una soddisfazione, sì, ma non sarebbe servito a nulla se non avesse vinto la squadra. Non lo dico per dire: chi mi conosce sa che da sempre per me i risultati della squadra vengono prima di quelli personali», lui è così come lo vedi, dopo quattro mondiali consecutivi e due finali in cui ne ha prese tante e ne ha date altrettante. “Sarà il nostro campione, il valore aggiunto”, ha già detto Pioli. E non può essere altrimenti, per un Miro tornato Re.
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