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Delio ROSSI: “La sovraesposizione di LOTITO? Mi avrebbe stupito il contrario”

L’ex tecnico parla anche di De Vrij: “Ha buone qualità ma ancora non può essere il dominante di difesa”…

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NOTIZIE LAZIO – Domenica i tifosi della Lazio torneranno allo stadio interrompendo una forma di protesta che durava da diversi mesi. Delio Rossi, intervenuto ai microfoni di Radio IES 99.8, sottolinea l’importanza del pubblico sugli spalti. “Quando sono arrivato alla Lazio dissi da subito che il mio obiettivo sarebbe stato quello di riportare la gente allo stadio. Alla fine il nostro lavoro ha pagato e ci sono riuscito. Era una partita importante ma quella sera siamo riusciti a far esultare uno stadio intero alzando una coppa al cielo. Ora sapere che si contano le mille presenze in più o in meno è un pò triste. Io non so se la situazione si possa sanare, perchè ormai ormai è un fatto di fastidio a pelle tra tifosi e società, anche se non dobbiamo mai dimenticare che la miglior medicina sono sempre i risultati. La società ha un solo modo per riavvicinare la gente, allestire una squadra importante. Capace di competere per risultati ambiziosi. La sua sovraesposizione con la nazionale in questi giorni? Conoscendo la persona non sono stupito mi avrebbe sorpreso il contrario”.
Il mercato estivo ha consegnato a Pioli una squadra rinforzata rispetto allo scorso anno. La curiosità maggiore riguarda la coppia centrale di difesa: “De Vrij ha buone qualità ma ancora non può essere il dominante di difesa. E’ giovane e ancora non conosce la lingua. Ha bisogno di un compagno vicino capace di guidarlo, proprio per il suo modo di giocare molto esuberante e sempre alla ricerca dell’anticipo necessità di avere al suo fianco un calciatore che sappia coprirlo e dirigerlo. Non conosco ancora Gentiletti. Radu con me ha giocato quasi semper centrale, poi io avevo la coppia centrale formata e qualche volta l’ho messo a sinistra. Giocare centrale di difesa è diverso, da laterale hai la linea come riferimento in mezzo invsi perde l’orientamento i riferimenti diventano solo la porta e i compagni. Devi avere una visione di gioco completamente diversa. Cana attualmente avrebbe la personalità giusta e il carisma per essere il leader della difesa, ma non so se lui si sente difensore o centrocampista. Io ho sempre diffidato dai calciatori che si definiscono “jolly”. A mio avviso questa parola significa non essere eccellente in nessuna posizione”.
Nella nuova Lazio il dualismo tra Biglia e Ledesma è uno dei temi tattici più caldi. “La scelta dipende dalla lettura tattica che vuole l’allenatore. Se si cerca ordine e raziocinio Ledesma si fa preferire. Lui è bravissimo a scalare anche in difesa abbassandosi come terzo centrale e ricomporre la linea arretrata. Invece se l’idea è quella di avere un regista pure, Biglia potrebbe essere più adatto. Ledesma sbaglia tanti passaggi, ha un tasso altissimo di errore in fase di costruzione del gioco ma non dimenticate mai che non fa mai il passaggio semplice ad un metro. Lui rischia molto e quindi è normale che possa commettere più errori di altri, però con le sue giocate riesce a muovere ad aprire il gioco delle squadre avversarie. Mauri? Ha grandissime capacità di inserimento, è bravissimo a servire il compagno riuscendo sempre a vederlo e soprattutto aggredisce gli spazi come pochi altri riuscendo sempre a garantire pericolosità”.

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