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Il fedele DONADONI ora deve fare i conti con la sfortuna. E PIOLI e la LAZIO sono tabù da due anni…
L’ALTRA PANCHINA – Il tecnico gialloblu poteva sedersi sulla panchina capitolina in estate dopo l’addio di Reja ma alla fine è rimasto al suo posto…
L’ALTRA PANCHINA – In occasione della quattordicesima giornata di campionato, stagione 2014-15, torna la rubrica di Lazionews.eu dedicata all’allenatore avversario. Il racconto di carriera, peculiarità tattiche, curiosità e precedenti con la LAZIO. Domenica sera allo ‘Stadio Tardini’ c’è PARMA-LAZIO, con i biancocelesti che sono chiamati a rialzarsi dopo tre partite senza vitoria al cospetto di una formazione ducale che ha urgente bisogno di punti e fiducia per continuare a sperare ed entrare in maniera decisa dalla lotta salvezza. Si sfideranno due tecnici il cui destino è legato a doppio filo alla città e al club di PARMA (città natale del mister della Lazio che dei gialloblu ha vestito la maglia), PIOLI contro DONADONI.
LA CARRIERA – Roberto Donadoni nasce il 9 settembre del 1963 a Cisano Bergamasco. La sua carriera da allenatore inizia nella stagione 2001-02 con il Lecco che termina 10° in serie C. L’anno successivo stessa posizione ma con il Livorno in Serie B. Dopo 3 partite al Genoa, torna al Livorno in Serie A nel gennaio 2005 e porta la squadra al 9° posto in classifica. Nel febbraio 2006 si dimette nonostante il 5° posto della squadra. A luglio diventa allenatore della Nazionale italiana che guida fino agli Europei del 2008, quando gli azzurri escono dalla competizione ai rigori contro la Spagna. Torna in Serie A a marzo 2009 sulla panchina del Napoli dalla quale viene esonerato a ottobre. Dopo un anno torna in pista a Cagliari chiudendo la stagione al 14° posto. Il 9 gennaio 2012 viene ingaggiato come allenatore del FC Parma in sostituzione di Franco Colomba. Una storia d’amore che prosegue nonostante le grosse difficoltà estive in seguito alla qualificazione in Europa League poi negata dall’Uefa a causa di alcune inadempienze nei pagamenti. La società ha sempre creduto nel suo tecnico, anche quando l’ex ct è stato vicino a sedersi proprio sulla panchina della LAZIO in estate dopo l’addio di Reja. Con la dirigenza biancoceleste però, nonostante Donadoni fosse uno dei preferiti della piazza e non solo, non è scoccata la proverbiale scintilla che avrebbe poi permesso di continuare a discuterne. Nella conferenza stampa della vigilia il mister gialloblu ha rivelato su quelle settimane calde: “Quando faccio una scelta la porto avanti fino in fondo. Pensare a ritroso non rientra nelle mie corde. Per me e’ importante portare avanti il Parma perchè da questa situazione vogliamo fortemente uscire.” E Roberto è rimasto fedelmente al suo posto, anche fino ad ora, con un ruolino di marcia incredibilmente negativo con l’ultimo posto in classifica frutto di 11 sconfitte in 13 partite e frutto anche della profonda crisi economica in cui versa la società gialloblu.
LA TATTICA – Nonostante durante la sua carriera calcistica abbia lavorato quasi sempre con il 4-4-2 stile Sacchi, Donadoni non ha quasi mai schierato le sue squadre con queste due linee di quattro. Il suo modulo preferito ha sempre oscillato tra il 3-5-2 e suoi derivati e il 4-3-3, il marchio di fabbrica rimane il centrocampo a tre. Anche quando ha schierato la sua squadra con il 4-4-2 ha preferito disporla in campo con il diamante. Allenatore duttile, molto bravo a leggere le partite e a cambiare il modulo delle squadre in corsa, con il Parma si muove sempre con quei moduli sopra citati. Purtroppo ogni discorso tattico in questa stagione è stato completamente stravolto a causa del momento complicato a dir poco della squadra e anche e soprattutto dell‘incredibile serie di pesanti infortuni a catena. PALETTA, CODA, BIABIANY, CASSANI e GHEZZAL, praticamente tutti titolari: un vera maledizione questa per i gialloblu. Stop che hanno costretto pian piano il tecnico ducale a cambiare il modulo oscillando però sempre tra i due soliti, dal 4-3-3 al 3-5-2 con CASSANO riferimento offensivo e LODI regista fisso. Nella speranza che rimangano integri, almeno i reduci.
I PRECEDENTI – Sostanziale parità: questo si evince leggendo le statistiche che analizzano i precedenti delle squadre allenate da Donadoni contro la Lazio. Tre vittorie, quattro sconfitte e due pareggi nei nove precedenti (di cui uno in Coppa Italia), 12 gol fatti e 13 subiti. L’ultimo incrocio è datato 30 marzo 2014, quando Candreva trovò la zampata vincente all‘ultimo secondo per il 3-2 finale con tanto di esultanza rabbiosa all’Olimpico. L’ultima vittoria contro i biancocelesti di Donadoni risale invece a due anni e mezzo fa: era il 31 marzo 2012 e il Parma si impose 3-1 grazie anche a una doppietta dell’ex Floccari. Negli ultimi 4 incroci, invece, tre sconfitte e due pareggi. Contro PIOLI invece il bilancio è in positivo per l’attuale tecnico del Parma: 3 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta lo score in campionato con 8 gol fatti e 5 subiti. Però l’ultima affermazione di Donadoni sul tecnico nato a Parma risale al 22 dicembre del 2012 (Bologna-Parma 1-2).
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