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LAZIO, oltre l’emergenza: in casa bisogna tornare a chiudere la porta
NUMERI E CURIOSITA’. Contro l’Atalanta la difesa sarà in piena emergenza, ma Pioli chiede ai suoi una reazione di orgoglio…
NUMERI E CURIOSITA’ – Tornare a blindare la porta e farlo nel momento più complicato. Questa la “mission impossible” della retroguardia della LAZIO, sempre più decimata dagli incessanti infortuni che la stanno letteralmente martoriando: GENTILETTI, CIANI, BRAAFHEID e forse anche RADU sono fermi ai box, con mister PIOLI che può contare solamente su BASTA, DE VRIJ, CANA, NOVARETTI, KONKO e CAVANDA nell’elenco dei disponibili. Dire che si tratta di una situazione di emergenza è a dir poco un eufemismo, a maggior ragione se si calcola il valore tecnico degli assenti.
PORTA SCARDINATA – Contro l’ATALANTA il tecnico sarà costretto a schierare l’ennesimo pacchetto arretrato inedito di questa stagione, ma spera che l’orgoglio e la voglia di proseguire la corsa verso l’Europa dei suoi uomini possa esser sufficiente per sopperire alle pesanti assenze. E, soprattutto, tornare a non subire gol davanti ai propri tifosi. Il dato fatto registrare fin qui non è confortante: nelle sei gare casalinghe disputate, la truppa biancoceleste è riuscita a chiudere la propria porta una sola volta, per di più contro l’avversario di minor lignaggio: il CESENA. Stiamo parlando quindi di tre mesi fa (14 settembre), ossia della prima gara interna della stagione. Poi sono arrivati 9 gol (sui 17 totali, più del 50%…) in 5 gare. Sabato sera la LAZIO è chiamata ad una prova di forza: MARCHETTI è stanco di raccogliere palloni in fondo al proprio sacco.
Daniele Gargiulo
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