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Hellas Verona – Lazio dalla A alla…Z
LazioNews.eu ritorna con “La partita dalla A alla… Z”, la rubrica che racconta le curiosità legate al match con tutte le lettere dell’alfabeto…
LA PARTITA DALLA A ALLA…Z – La festa di mercoledì si è portata via le critiche e i malumori dell’ambiente romano, lasciando subito spazio alla preparazione per un’altra gara importante, quella di domenica pomeriggio, ore 15, contro l’Hellas Verona. Al Bentegodi la squadra di Mandorlini non farà sconti: vincerà chi darà tutto, sarà più motivato e cattivo. Tante le assenze pesanti in entrambi gli schieramenti: la Lazio cerca la sua prima vittoria fuori dalle “mura domestiche”, il Verona cerca i suoi primi tre punti in assoluto. LAZIONEWS.EU ritorna con “La partita dalla A alla… Z”, la rubrica che racconta le curiosità legate al match con tutte le lettere dell’alfabeto.
A di Anderson. Il gioiellino di casa Lazio è tornato a brillare. La prestazione contro il Genoa gli è valsa il titolo di “man of the match”: il gol del definitivo KO sui Grifoni è stata un’autentica prodezza, una “spennellata” sul sette degna dei migliori. Uno dei suoi soliti tocchi magici, a cui ci aveva già abituato ma che ci mancavano tanto. Bentornato Felipe.
B di Bentegodi. Ecco l’ennesima temutissima trasferta. Il trend decisamente negativo fuori casa sta diventando, come il Genoa prima della gara di mercoledi, una vera e propria maledizione: la squadra che, anche se con qualche difficoltà di troppo, vince in casa, si trasforma in un’inguardabile sequenza di errori e gol subiti quando si affaccia fuori dall’Olimpico. Sarà a Verona la volta buona per rompere anche questo tabù?
C di Curva Nord. Dai fischi agli applausi ritrovati: in Curva, mercoledi sera, non si respirava di certo aria buona. Le contestazioni dei giorni precedenti, i soliti “bu” alla presidenza e poi anche al gruppo, che evita di avvicinarsi alla Nord, un po’ guardingo. Sono bastati 90′ e due campioni ritrovati e andati in gol per far tornare il sorriso alla maggior parte dei supporters biancocelesti. E chi ancora non è convinto aspetta la prova del 9, quella di domenica.
D di Difesa. Un disastro nelle retrovie. Lazio ed Hellas, in questo avvio di campionato, non si sono di certo contraddistinte per la solidità in difesa. La rete gialloblù è stata violata dagli avversari in tutte le partite fin qui disputate, mentre quella dei biancocelesti, nei match in trasferta, è stata un crescendo di emozioni…al contrario. Un’escalation di gol degli avversari hanno trafitto i pali di Marchetti e l’orgoglio dei laziali. Un’altro poker no, nessuno è disposto più a perdonare.
E di Eurorivali. Il St.Etienne, prossimo avversario della Lazio in Europa (giovedì 1 ottobre ore 19.00 all’Olimpico) riprende il cammino verso la gloria. I verdi di Francia la spuntano grazie ad un autogol di Ayasse al 13′ del primo tempo. Il Dnipro vince l’andata degli ottavi di finale di coppa d’Ucraina, in trasferta contro l’Olimpik Donestsk. Anche il Ronsenborg vince 3-2 dopo i tempi supplementari il match di coppa di Norvegia contro lo Stabaek che vale la qualificazione in finale.
F di Felipe e Filip. L’era, o almeno la partita, dei “Filippi”. Due prodezze, un pizzico di fortuna e tanta forza di volontà per “riprendersi Roma”: Anderson e Djordjevic come in Romanzo Criminale, due cecchini spietati e tanto veleno da affondare prima Lamanna in porta e poi tutta l’armata di Mandorlini. C’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta. Che sia “l’era dei Filippi” lunga e prospera di gol.
G di Gruppo. Tutti uniti, sotto il nome di antichi valori. Mercoledi sera, nell’abbraccio tra Anderson e Pioli, nel sorriso di Milinkovic e Djordjevic, nell’esultanza di Marchetti c’era l’anima del gruppo. Allora esiste, non è morto. No, doveva solo aver perso la strada. Gli 11 Pollicino si sono ritrovati, raccogliendo le briciole di prestazioni che non erano da Lazio. La strada per i successi è ancora lontana, ma chissà, briciola dopo briciola…
H di Hellas. Ma perchè Hellas (termine che deriva dal greco antico per indicare la Grecia)? Nel 1903 un gruppo di studenti del liceo classico “Maffei” fondò un club e lo battezzò Hellas su proposta del professor Corubolo, insegnante di greco. Agli inizi del ‘900 il calcio risultava uno sport indifferente ai veronesi, ma quando le due squadre della città scelsero come stadio l’anfiteatro romano, l’entusiasmo e l’interesse del pubblico cominciarono ad aumentare.
I di Infortuni. Pazzini potrebbe non esserci, ed è buona cosa per Marchetti e colleghi. Molto meno per la squadra di casa che è condizionata dagli innumerevoli infortuni: in attacco è totale emergenza, visto che anche Toni sarà indisponibile contro i biancocelesti. Contro mancheranno certamente gli infortunati Klose, de Vrij e Candreva, mentre Matri resta in dubbio, non si esclude però che possa essere disponibile per dare sostegno alla squadra.
L di Lucas Biglia. La buona notizia è che finalmente sta bene. Finalmente si è ripreso dall’infortunio che lo ha tenuto ai box per troppo tempo, quando con lui, forse, molte partite sarebbero finite diversamente. Un leader, esperto e tecnico, che ha fatto sentire, purtroppo, la sua assenza. Ieri era con il gruppo a e dopo aver segnato un gol nella partitella di fine allenamento ha persino esultato. Ci sono buone possibilità di rivederlo in campo domenica. Per uscire dalla crisi nera c’è anche bisogno di lui.
M di Mandorlini. Quando la squadra non ingrana, la fortuna non aiuta e i risultati non arrivano, la panchina dell’allenatore comincia a traballare. Pare che la dirigenza gialloblù stia pensando ad un sostituto nel caso in cui il gruppo di Mandorlini non riesca ad uscire dal periodo no, nemmeno contro la Lazio. Tra i papabili spunta il nome di Roberto Donadoni, che a Parma aveva fatto bene, prima che la società fallisse.
N di Numeri. Guardando ai numeri e alle statistiche, la Lazio con quasi 100 attacchi totali contro i poco più di 60 del Verona predomina, anche grazie ad un possesso palla maggiore. Gli scaligeri dall’inizio della stagione sono andati in gol per ben 7 volte sempre nel corso della ripresa; la Lazio di Pioli, invece, sembra essere più fragile tra il primo e secondo tempo avendo subito nel complesso il 50% dei gol incassati. 43 le reti complessive messe a segno in Hellas Verona-Lazio con 27 gol di targa gialloblù e 16 della Lazio.
O di Opportunità. E’ questo il momento. La differenza si farà nel campo ostico del Bentegodi: non ci sarà spazio per un altro errore, se la squadra di Pioli vuole rimanere “attaccata” al carro dei vincitori deve stringere i denti…e fare punti. Un’occasione di riscatto per entrambe, che non hanno più tempo di guardarsi indietro. La Lazio davanti, qualche giorno più in là, ha l’Europa che l’attende e sarebbe un peccato sprecare l’ennesima buona prestazione come negli ultimi secondi di Dnipro.
P di Piero Giacomelli. Sarà l’arbitro di Trieste a dirigere la gara tra Hellas Verona e Lazio. Insieme a lui ci saranno gli assistenti arbitrali Crispo e Gava, il quarto uomo Vuoto e gli addizionali Calvarese e Ghersini.
Q di Quattro Due Tre Uno. Modulo confermato, squadra che vince non si cambia. Stavolta a Parolo verrà affiancato il ritrovato Biglia, reduce da un infortunio lungo, confermati i più attesi Anderson e Milinkovic-Savic ed anche il giovane olandese Kishna, dal quale sicuramente tutti si aspettano di più,
R di Ravel. Una telenovela che finisce su Twitter: il folle inglesino se la prende con Pioli, poi ritratta, anzi…dice di non essere stato lui a twittare la polemica risposta al tecnico biancoceleste. Eccolo in campo contro il Genoa e poi, di nuovo, il giorno dopo torna a scatenarsi su Instagram, mostrandosi felice per la vittoria. Pochi minuti di calcio giocato ma tanti momenti di gloria sui social: sui “rotocalchi” è campione indiscusso, ora deve dimostrare di esserlo anche in partita.
S di Sorpasso. Dalla “manita” del Napoli al “Mano-las show” a Genova: la battuta è a portata di…mano e pure il famoso “sorpasso”. L’anno scorso era diventato un tormentone, pare che quest’anno la vicenda possa ripetersi sin dall’inizio del campionato: i biancocelesti dopo la vittoria contro il Genoa salgono ad un punto sopra i tanto odiati cugini che, proprio per “mano” dell’altra squadra genovese, tornano a casa con una bruciante sconfitta ed un autogol incredibile. E’ solo l’inizio dell’ennesimo duello all’ultimo sangue tra la due squadre della Capitale.
V di Vittoria che manca. Gli scaligeri alla ricerca della vittoria che manca dal primo giorno di campionato: tre pareggi e due sconfitte, tre punti ottenuti in 5 partite. Mandorlini sa che questa sarà la sua ultima occasione e che l’unico risultato da centrare è la vittoria. Anche Pioli vuole a tutti i costi ottenere i primi tre punti in trasferta, e mettere così a tacere il resto della Curva che, dopo la vittoria all’Olimpico, ha continuato imperterrita a fischiare la squadra. Una vittoria che manca e che serve a entrambe le parti.
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