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Il Bentegodi scaligero è praticamente un tabù, ma senza Toni la Lazio sorride doppiamente…
NUMERI E CURIOSITA’ – Nella propria storia il club biancoceleste ha raccolto pochissime vittorie nella tana dell’Hellas…
Pubblicato il 25/09
NUMERI E CURIOSITA’ – Da un tabù, ad un altro. Con la speranza di sfatare anche questo. Dopo la gara interna col Genoa, ora la Lazio è chiamata a fare visita al Bentegodi per sfidare l’Hellas. Un match che, storicamente, regala poche gioie ai biancocelesti: in 25 scontri, infatti, sono state raccolte appena 2 vittorie (arrivate nel dicembre ’73 e nell’ottobre ’91). Completano il bilancio 10 pareggi e 13 sconfitte (4 negli ultimi 5 precedenti).
I capitolini, però, hanno un motivo per sorridere: l’assenza di Luca Toni. In primis perché è il finalizzatore del gioco di Mandorlini, una macchina da gol nonostante i 38 anni suonati. I numeri parlano per lui: in due stagioni e mezzo ha mantenuto una media realizzativa da urlo, siglando 46 reti in 80 presenze. Praticamente oltre mezzo gol a partita. Una percentuale che mantiene, più o meno, intatta quando si ritrova la Lazio davanti: 18 incroci, 9 gol realizzati. Il fatto che sia ai box (assieme ad un’altra bestia nera come Pazzini: 7 gol in 17 gare, ndr) è sicuramente un motivo di sollievo per Pioli&co. L’altra nota positiva è data dal rendimento degli scaligeri quando manca l’ariete modenese: in 6 gare sono riusciti a vincere solamente una volta, pareggiandone altrettante, perdendone quattro e realizzando soltanto due reti. Le statistiche, quindi, parlano chiaro: senza di lui la potenza offensiva dell’Hellas è praticamente dimezzata.
D.G.
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