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Giannitti, ds Frosinone: “All’Olimpico per giocarcela, Lazio non pronta per la Champions”. Poi su Tare…

Il ds del club ciociaro aggiunge: “Non giudico le parole di Lotito…”

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Pubblicato il 2/10 alle 19.35

LAZIO-FROSINONE – La settima giornata di Serie A è alle porte: domenica all’Olimpico sarà Lazio-Frosinone, primo incrocio ufficiale tra i due club. I ciociari, neopromossi nella massima serie, non si sentono spacciati a prescindere e stanno battagliando con le unghie e con i denti. Lo dimostra il punto guadagnato allo Juventus Stadium contro i bianconeri e il primo successo casalingo contro l’Empoli. Per presentare la sfida il ds gialloblu Marco Giannitti è stato raggiunto da Radiosei. Queste le sue parole sulla sua squadra e sulla Lazio: 

“Sapevamo che sarebbe stato un mondo nuovo per noi e che avremmo dovuto pagare dazio. La maggior parte dei giocatori non hanno mai giocato in Serie A. Eccetto Bergamo non abbiamo mai sfigurato anzi, forse ci manca qualche punto, mi riferisco soprattutto alle gare contro Roma e Bologna. Siamo comunque consapevoli che con i risultati positivi la crescita arriva prima. Dobbiamo rimanere umili e correre sempre in campo”.

Nota delle differenze tra lei e gli altri direttori sportivi, come ad esempio anche Tare?

“Posso parlare solo per me. Ho avuto fortuna ad iniziare dal basso perché in questo modo ho potuto conoscere molti giocatori di tutte le categorie. Ho imparato che ci vuole tanta conoscenza soprattutto se non hai un grande budget”.

E su Stellone?

“È un allenatore bravo che ha ottenuto risultati importanti. È una persona per bene e pulita che sa farsi rispettare e prendersi la responsabilità quando serve. Sa far emergere le qualità del gruppo ed ha le caratteristiche giuste per far bene anche in una grande piazza”.

In difesa sta ben figurando Diakite. C’è stato in passato qualche altro giocatore della Lazio vicino al Frosinone?

“No della Lazio no, neanche Ledesma. Cercavamo un profilo di esperienza e umiltà come Diakité che ci sta dando una grande mano”.

Dopo la Roma, la sfida contro i biancocelesti. Qual è secondo lei il ‘derby forte’?

“Sono cose di tifoseria, noi addetti ai lavori non pensiamo a questi aspetti. So solo che andremo all’Olimpico consci che troveremo una grande squadra, ma ce la giocheremo”.

Che idea si è fatto di questa Lazio?

“È normale che il tifoso laziale dopo la scorsa stagiona abbia qualche malumore oggi, non tanto per il campionato ma per l’eliminazione nel preliminare di Champions. Tare sta facendo il meglio della Lazio, che oggi è una squadra importante ma che per la Champions è ancora indietro”.

Un campionato strano, dove non sembra esserci una squadra predominante…

“È un vero dilemma. È un campionato che è cambiato tantissimo. Come italiane abbiamo speso molto sul mercato. Penso che alla lunga squadre con valori importanti come Roma Inter emergeranno. Ma non escludo sorprese come il Torino, forse anche più della Fiorentina”.

In ottica mercato di gennaio, avete intenzione di intervenire ancora?

“Questo si vedrà. Dobbiamo crescere ancora, abbiamo un presidente che vuole bene alla società e se ci fosse la possibilità di intervenire ancora sul mercato interverremo”.

E sulle ormai celeberrime parole di Lotito?

“Noi pensiamo a far punti per la salvezza. Io le parole di Lotito non le giudico, non sta a me farlo. Lavoriamo per rimanere in Serie A, che sarebbe il nostro scudetto. Abbiamo visto che i sogni a volte si avverano”.

Infine, sui giovani di casa Lazio. Che margini di crescita possono avere secondo lei?

“Essendo un po’ nazionalista, mi auguro che Cataldi possa ritrovare la continuità della stagione svolta a Crotone. Può diventare il perno del centrocampo della Lazio per il futuro”.

 

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