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Lazio-Torino dalla A alla… Z
DALLA A ALLA… Z – Torna la rubrica che vi racconta la partita con le lettere dell’alfabeto…
LA PARTITA DALLA A ALLA…Z – Una Lazio galvanizzata dalla vittoria in Europa contro il Rosenborg affronta, allo stadio Olimpico, il Torino di Ventura. Pioli per la gara contro i granata recupera Biglia e Djordjevic, ma solo l’argentino sarà titolare nel 4-2-3-1 scelto dal tecnico parmense. Al suo fianco Onazi che nella precedente partita è stato sacrificato dopo l’esplusione di Mauricio che a sua volta, nonostante l’errore di giovedì, dovrebbe essere titolare con Basta, Gentiletti e Lulic. Klose in vantaggio su Matri, alle sue spalle Candreva, Milinkovic-Savic e Felipe Anderson. Per i granata scelte obbligate al centro con Acquah, Benassi e Baselli, difesa immutata con Bovo, Glik e Moretti, mentre davanti ballottaggio con Maxi Lopez per affiancare Quagliarella. LAZIONEWS.EU ritorna con “La partita dalla A alla… Z”, la rubrica che racconta le curiosità legate al match con tutte le lettere dell’alfabeto.
A di Allarme infortuni. Non è solo un problema che affligge casa Lazio. Mentre per i biancocelesti restano indisponibili de Vrij, Parolo e Keita è pur vero che tante sono le assenze anche per i granata: Gazzi è fuori per un forte trauma contusivo alla caviglia che lo ha costretto ad uscire anzitempo contro il Milan, Vives accusa una lombalgia, Prcic è stato colpito da un attacco influenzale. Avelar procede nel lavoro di rafforzamento muscolare alla coscia sinistra, Obi con riabilitazione, Farnerud si sta riprendendo dopo la ricostruzione del legamento crociato del ginocchio sinistro, mentre terapie e rinforzo muscolare per Maksimovic. Infine Jansson continua la rieducazione funzionale per la tendinopatia al ginocchio sinistro.
B di Biglia. Se per qualche biancoceleste è ancora periodo di riposo e riabilitazione, c’è invece chi sta tornando, finalmente. Domani sera all’Olimpico Lucas Biglia ci sarà: l’amuleto di mister Pioli è pronto a riprendersi la sua maglia da titolare, persa per un infortunio rimediato in Argentina, con la Nazionale. Era stato sostituito, insieme a Parolo, dai giovani Cataldi ed Onazi: il primo domani sarà squalificato, ed allora il veterano Principito è pronto a prendere il suo posto.
C di Cultura Cinematografica e Tv. Il Torino è uno dei principali club italiani. Le vicende più o meno tristi che hanno ruotato intorno alla società l’ha reso un simbolo che spesso si è manifestato nelle opere di cultura cinematografica e televisiva. Tanto per citarne qualcuna: Ora e per sempre (2004), la miniserie TV Il Grande Torino (2005), Benfica-Torino 4-3 (2012) e La farfalla granata (2013). In ambito musicale sono invece presenti molte canzoni dedicate alla squadra granata come La forza del Toro, Ragazzo ultrà, Dj Venneri, Vivo il Toro; inoltre il 29º derby di Torino, disputatosi allo Stadio di Corso Marsiglia il 15 maggio 1932, è il primo evento calcistico trasmesso in diretta radiofonica nazionale dall’ EIAR, con la voce di Nicolò Carosio. Infine il Torino è citato, insieme ai cugini Juventini, anche in una storia a strisce titolata Paperoga in: Soffri, tifoso, soffri. Nella versione italiana del 1991, Paperino e suo cugino Paperoga assistono ad una partita di due squadre che sono Corino e Rubentus. Parodie, appunto, di Torino e Juventus.
D di Dimenticare il Sassuolo. Terza sconfitta su quattro gare esterne. E’ un dato allarmante che non va affatto sottovalutato: non bastano il rigore dubbio e l’assenza dell’intero centrocampo titolare a giustificare l’amara sconfitta di Reggio Emilia, un 2-1 maturato sul campo, con prestazioni a tratti imbarazzanti. Eppure la squadra contro il Rosenborg ha reagito bene: i biancocelesti forse domani si lasceranno alle spalle l’ennesima trasferta andata male, ma il problema resta e la causa non ci è ancora dato conoscerla.
E di Europa che vieni, Europa che vai. A pochi giorni dalla gara di Europa League si torna a giocare sui campi di Serie A, prima di affrontare di nuovo, in settimana, il ritorno della gara contro il Rosenborg. La fredda trasferta norvegese tra Roma e Milano: un impegno fisico, nonché psicologico mica da ridere. Un incontro a distanza di pochi giorni dall’altro e la stanchezza comincia a farsi sentire: le porte dell’Europa, però, sono spalancate davanti ai ragazzi di Pioli che, proprio in Norvegia, potrebbero mettere la parola fine alla qualificazione Europea da primi in classifica. Europa che vieni, Europa che vai.
F de “Il ritorno dei Filippi“. Torna l’Era dei due campioni, i “Filippi di Roma”. Djordjevic rientrerà proprio domani, dopo l’ennesimo infortunio che lo ha tenuto fermo, Anderson resta invece uno dei punti cardine di questa Lazio che salta un ostacolo e su un altro inciampa. Felipe il brasiliano è stato “The man of the match” nella partita di giovedì, ha convinto, è piaciuto pure ai pochi tifosi presenti, che non hanno disdegnato di applaudirlo più volte. Filip il serbo spesso deve fare i conti con i problemi fisici che lo affliggono, e di frequente deve restare a guardare: una certa continuità lo aiuterebbe a dimostrare di avere quella stoffa da bomber e ad alimentare una media gol che l’anno scorso, nonostante i lunghissimi stop, è risultata impressionante.
G di Grinta Granata. Frosinone, Samp, Palermo k.o, il Milan invece ottiene solo un pareggio in casa granata e le uniche due sconfitte, il Torino le fa fuori casa. I ragazzi di Ventura sono partiti con il botto, macinando punti e certezze: gli uomini chiave restano il numero 1 Padelli (630 min. in campo), Glik e Moretti che insieme superano abbondantemente i 1000 minuti giocati, il giovane Baselli ed il numero 20 Vives, ma soprattutto il capocannoniere Fabio Quagliarella. Carattere, sicurezza dei propri mezzi e tanta grinta, quello che a volte manca alla squadra capitolina.
H di Help Mauricio. Un vero disastro. Le statistiche sono impressionanti: nelle ultime 5 partite ha ricevuto 3 ammonizioni e due espulsioni. Il brasiliano contro il Rosenborg stabilisce un record sicuramente poco ambito: essere il primo giocatore della storia ad essere espulso nella stessa stagione in Champions, Europa League e Serie A. Pioli pensa sia stato un errore per poca concentrazione, esattamente come gli gridano i supporters biancocelesti sui social “Più concentrazione e meno selfie”. Ma c’è anche chi invece lo invita a mostrarsi guerriero senza paura e con il cartellino facile durante “La Partita” contro la Roma: “Sempre con te. Al derby sdraia Pjanic”.
I di Il record dei record. Pioli lo sa bene, quella con il Torino potrebbe essere una vittoria storica. I biancocelesti infatti, punteranno a vincere non solo per restare attaccati alla vetta della classifica, ma anche per proseguire l’inseguimento ad un record che risale addirittura alla stagione 1936-37: nove vittorie consecutive in casa. Finora la Lazio ha vinto sette gare su sette.
L di “La storia si ripete”. Era il 5 maggio 1974. E’ passato poco più di un anno e la storia si ripete. Non c’era il Milan al fianco della Lazio in cima alla classifica ma era sempre la Juventus che inseguiva; siamo alla 28ª anziché alla 27ª giornata, all’ultimo traguardo ne mancano tre e i punti di differenza e di distacco sono tre anziché due, 40 contro 37, invece dei 39 contro i 37 del 29 aprile del 1973, vigilia appunto di Torino-Lazio. Finiì 0-0: lo scudetto del ‘73 la Lazio lo ha perso malamente, negli ultimi minuti dell’ultima partita di Napoli, ma ha anche acquistato coscienza nelle proprie possibilità e nei propri mezzi, personalità da squadra di alto rango e ha saputo comandare il campionato con gioco ed autorità.
M di Mazzoleni. Sarà Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo il direttore di gara del match dell’Olimpico alle 18 contro il Torino. Ben 19 i precedenti con i biancocelesti, con un bilancio prevalentemente positivo alla luce di 10 vittorie, 4 sconfitte e 5 pareggi. L’ultimo incrocio con il fischietto bergamasco risale al successo esterno contro la Sampdoria dello scorso maggio. A coadiuvare Mazzoleni saranno gli assistenti Barbiati e Marzaloni, il IV uomo De Pinto e gli addizionali Giacomelli e Candussio.
N di Nike Ordem. Con l’avanzare dell’autunno cambia il pallone della Serie A: domani l’esordio del nuovo Nike Ordem 3 Hi-Vis su tutti i campi di calcio per le competizioni di campionato, Tim Cup e Primavera. Lo stesso modello verrà preso in adozione anche da Liga e Premier. Il colore principale dell’Ordem 3 sarà il giallo, che garantirà alta visibilità, con tocco di palla e aerodinamicità perfezionati rispetto alle precedenti versioni.
O di carissimo Olimpico. Casa dolce casa. Il nido dell’aquila ferita cura le ferite della squadra e il cuore dei tifosi. “Trasferte sofferte”, sconfitte pesanti e punti preziosi andati in fumo? Niente paura, all’Olimpico andrà meglio. Ma non solo a quello di Roma: anche l’omonimo stadio granata porta fortuna ai padroni di casa che, come i loro avversari di domenica, hanno conquistato la maggior parte dei punti proprio nelle casalinghe. Insomma l’Olimpico, che sia di Roma o di Torino, porta bene.
P di Piero Chiambretti. Un celebre tifoso avversario, prima della gara dell’Olimpico di Roma, ha avuto modo di parlare di Lazio e della sua “strana” biancoceleste passione per Antonio Candreva: “La Lazio è una squadra strana. Sembra fortissima, ma poi si perde. Viceversa, nel momento in cui sembra debba capitolare, riparte fortissimo. Personalmente credo che abbia dei buoni giocatori e un buon allenatore, ma sicuramente manca qualcosa. Non so se dipenda dal feeling tra Lotito e i tifosi, oppure dall’assenza di qualche grande giocatore in più. Della Lazio vorrei Antonio Candreva, mi piace come gioca e come si danna. Sa fare tutte le fasi. E’ bravo nell’impostazione, nel tiro, nell’aggredire gli spazi. E’ un giocatore di prima fascia, non a caso è in Nazionale. Io tifo sempre per gli italiani, quindi anche se la Lazio ha tanti stranieri forti, io prenderei lui”.
Q di Quattro Gatti. Da giovedi a domenica cambierà poco o niente per quanto riguarda il capitolo “tessere e tagliandi”. I numeri lasciano nello sconforto i club: “Il dato finale sugli abbonamenti è di 14.100 tessere. Ci aspettavamo molto di più visto che tanti big match sono ancora da giocare. Per quanto riguarda la sfida di domenica col Torino i tagliandi venduti sono 5mila, mentre per il derby solo 500″, ha confermato con delusione Cragnotti ieri ai microfoni di Lazio Style.
R di goodbye Ravel. Quel “January” twittato sul profilo ha il sapore dell’addio. Non lo abbiamo mai veramente visto, ma solo sentito nominare troppo spesso. Gli occhi dei tifosi che seguivano la preparazione di Auronzo erano tutti per lui, lo aspettavano pieni di speranza e con la certezza che lo avrebbero visto giocare tanto, e bene. Il misterioso atteggiamento di Pioli, della società e di Morrison stesso ha cambiato però le carte in tavola: niente campioncino, e di quello che venne definito “il giovane più promettente d’Inghilterra” non resta altro che un turista in giro per la città, ma comunque fuori dallo stadio. Non ci resterà che aspettare per assistere alla telenovela di casa Lazio che forse, a breve, segnerà la fine della storia d’amore annunciata ma mai coninciata tra i biancocelesti e il “bad boy”.
S di Sciopero degli Ultras. Non solo sciopero per il derby dell’8 novembre in accordo con la Curva Sud romanista; i capi ultras della Lazio hanno annunciato ieri la propria decisione di non entrare in Curva Nord per le restanti partite interne di campionato allo stadio Olimpico. In diretta radiofonica la frangia più accesa del tifo biancoceleste ha fatto sapere di voler iniziare questa protesta nei confronti e delle barriere costruite all’interno delle due curve nello stadio capitolino. Domani contro il Torino sarà un’atmosfera che anticipa il la festività americana del 31 Ottobre: il fantasma dei tifosi piomba sulla coscienza del prefetto Gabrielli che, messo in queste condizioni, dovrà rivalutare le scelte finora attuate.
T di Torino, il toro e lo stemma ufficiale. Un po’ di storia non guasta mai, specialmente se si parla dello stemma più bello di tutti i tempi. In tutti gli stemmi usati dal club granata nella sua storia è sempre presente un toro in posizione rampante, simbolo della città di Torino. L’attuale simbolo societario del Torino Football Club è in uso dal 2006: nella stagione 2005-06, la prima successiva al fallimento del Torino Calcio, lo stemma è identico all’attuale eccezion fatta per la mancanza della scritta “1906” sul lato sinistro dello scudo, aggiunta per richiamare l’anno di fondazione dello storico Foot Ball Club Torino. Negli anni 1980 lo stemma del Torino era di forma quadrangolare, con in alto la dicitura “Torino Calcio” e all’interno un toro rampante stilizzato: tale simbolo è tuttora molto amato dai tifosi, e infatti è votato nel 2013 dai lettori del Guerin Sportivo come lo stemma calcistico più bello di tutti i tempi. Dal 1990 fino al fallimento, lo stemma in uso richiama quello utilizzato ai tempi del Grande Torino, con l’importante differenza che nel lato destro dell’ovale si incrociavano la lettera “T” e “C ” (iniziali di “Torino Calcio”) invece che le lettere “A”, “C” e “T” (iniziali dell'”Associazione Calcio Torino”).
U di Un solo punto. Torino e Lazio così lontane, così vicine. Un punto, uno solo, le divide in campionato: a soli tre punti dalla Fiorentina e due dalla Roma, la squadra di Pioli tenterà il colpaccio, approfittando dello scontro diretto proprio della prima contro la seconda. I granata, dal canto loro, cercheranno di scavalcare i biancocelesti mettendo a segno la seconda vittoria fuori dalle proprie mura dopo la prima di campionato contro il Frosinone. Piatto ricco, occasione ghiottissima.
V di Vittorie precedenti. L’anno scorso la Lazio vinse 2-1 grazie alle reti di Biglia e Klose, mentre l’anno precedente ci fu l’ultimo pareggio, 3-3 firmato da Mauri, Kurtić, Tachtsidis, Immobile e doppietta di Candreva. L’ultima vittoria del Toro manca da molto tempo, infatti risale al 1993-1994, 2-1 con gol di Bokšić, Silenzi e Gregucci mentre la vittoria più larga della squadra di casa è il 6-0 del 1937-1938. Fare un pronostico è davvero difficile, soprattutto in questa fase di “assestamento” che entrambe le squadre stanno vivendo.
Z di pieno Zeppo. Il calendario della Lazio lo è, specialmente in queste due settimane, divisa tra Campionato ed Europa League: giovedì prossimo la trasferta contro i norvegesi, il 1 Novembre invece si torna a Roma per affrontare l’ostica casalinga contro il Milan. Saranno giorni impegnativi per i ragazzi di Pioli che devono trarre il miglior risultato dalle gare contro Toro e rossoneri così da non allontanarsi dalla vetta ed evitare di spendere troppe energie contro la squadra di Ingebrigtsen. Coraggio, Lazio, lo spettacolo deve ancora cominciare.
Michela Santoboni
Twitter:@micmarvic
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