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Lazio, tre ritiri fanno una prova: Pioli tra i più “puniti” da Lotito

NEWS DEL GIORNO – Nella parte destra della classifica il fantasma Ballardini si fa pericoloso…

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Pubblicato il 7/12 alle 18.2o

NEWS DEL GIORNO – Tre ritiri fanno una prova: la crisi della Lazio è seria, la panchina di Pioli più instabile che mai. I risultati parlano chiaro, i numeri inchiodano i biancocelesti: sei sconfitte nelle ultime otto giornate di campionato, un solo punto conquistato nelle sei precedenti giornate di Serie A. Con la sconfitta contro la Juventus, Biglia e compagni finiscono nella colonna destra della classifica e il baratro della zona retrocessione si fa spaventosamente vicino: sono 5 i punti di vantaggio sul terzultimo Frosinone, ben 12 quelli di distacco dal Napoli terzo in classifica, ad inizio stagione considerato uno dei club antagonisti dei capitolini per le zone alte della classifica.

TERZO RITIRO – Lotito ha spedito per la terza volta nell’arco di poche settimane la squadra in ritiro, confermando momentaneamente la fiducia al tecnico emiliano. Avanti con Pioli, ma la terza reclusione forzata in quel di Formello potrebbe essere l’unica chance rimasta al mister laziale: lunedì prossimo la prova che potrebbe essere decisiva, all’Olimpico arriva la Sampdoria di Montella, in difficoltà come la Lazio, per una sfida tra disperati all’ultima spiaggia. Se per i biancocelesti il ritiro è stato quasi sempre foriero di sorrisi alla ripresa, ci sono alcuni dati che mettono a nudo le fragilità di questa Lazio e l’ampia criticità del momento della squadra. Uno dei punti più bassi dell’era Lotito è stato toccato sotto la gestione Ballardini: le circostanze sono differenti, le difficoltà di quella Lazio erano cosa ben più importante se confrontate a quelle attuali, ma un numero alquanto significativo mette in relazione i due tecnici: il tre. Tre come le punizioni – leggasi ritiro – inflitte ad entrambi i tecnici.

FANTASMA BALLARDINI – Tre ritiri: tante furono le punizioni inflitte all’attuale tecnico del Palermo prima dell’esonero. Con il raduno scattato ieri tocca la stessa quota anche Pioli, entrando a far parte degli allenatori più puniti dal patron Lotito. In quella stagione maledetta la compagine biancoceleste rischiò seriamente la Serie B, salvata in extremis da Reja sul finire di stagione. Quell’anno alla fine si contarono 4 ritiri: con l’ultimo condotto da Reja in quel di Norcia. In Umbria fu serio faccia a faccia tra calciatori e staff, la Lazio trovò la giusta carica per ripartire e conquistare la salvezza tanto agognata. La situazione attuale non è ancora così critica, l’ultimo treno a cui aggrapparsi non ha ancora attraversato la stazione laziale, Pioli non molla e nonostante le evidenti difficoltà non abbandona i suoi: “Non lascio la nave in difficoltà, non mi dimetto“, ha assicurato dopo Lazio-Juventus. Un’altra coincidenza fa il paio con quell’annata, c’è un precedente funesto: anche quell’anno prima della sosta natalizia si giocò Lazio-Inter a San Siro, che dopo quello con la Sampdoria di lunedì prossimo potrebbe essere il banco di prova decisivo per mister Pioli.

Gian Marco Torre

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