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Amati, ambasciatore italiano a Praga: “La polizia non scherza. Tifosi, vedete la partita e godetevi la città”
NOTIZIE LAZIO – L’ambasciatore prosegue: “Il punto di ritrovo…”
Pubblicato il 7/03 alle ore 15.41
NOTIZIE LAZIO – A due giorni dalla sfida di Europa League tra Sparta Praga e Lazio, l’ambasciatore italiano a Praga Aldo Amati, è intervenuto ai microfoni di ‘Radio Radio’ per parlare dei tifosi laziali che seguiranno i giocatori in Repubblica Ceca. L’argomento principale trattato è quello legato allo scontro di vedute tra la società e i sostenitori sul luogo di ritrovo nella capitale ceca: Old Town Square, piazza scelta dalle autorità locali, e la statua di Jan Palach (martire simbolo della resistenza anti-sovietica in Repubblica Ceca) indicata, invece, dai tifosi laziali.
NIENTE PREOCCUPAZIONI – “Da parte ceca non c’è preoccupazione, non c’è nessuna forma di allarme per l’arrivo dei tifosi della Lazio a Praga – ha dichiarato Aldo Amati – Le distanze tra le due piazze sono minime, non so perché sia stata scelta la statua di Jan Palach come ritrovo da parte dei tifosi”
LA POLIZIA CECA – “La polizia deve mantenere l’ordine ovunque, ma non bisogna dimenticare che qui c’è un passato diverso, negli anni ’70 facevano parte del blocco sovietico e magari hanno una diversa reazione alle cose, è una questione culturale”.
CONSIGLIO AI TIFOSI LAZIALI – “Cosa consiglio ai tifosi laziali? Se vogliono prima rendere omaggio alla statua e poi andare allo stadio, posso chiedere alla Polizia, si può indagare se si può fare, a meno che non ci sia un apparato già predisposto e non sia sufficientemente flessibile da questo punto di vista. Dico ai tifosi di andare semplicemente a vedersi la partita e godersi una città meravigliosa. Per quelli che eventualmente abbiano altri programmi, sappiano che qui la polizia non scherza”.
COLLABORAZIONE – “Il comunicato dei tifosi nel quale dicono che non si faranno imporre dalle autorità locali il luogo di incontro? Non mi sembra un atteggiamento molto collaborativo, ma penso che anche la società abbia il dovere di avvertire i sostenitori. Poca collaborazione tra società e tifosi? Allora potrebbe convenire parlare con i tifosi”.
S.F.
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