Bisevac: “Non mollo mai, sono un guerriero. Mi ispiro a Nesta e Maldini”

Pubblicato l’8-01-2016 alle ore 14:45

NOTIZIE LAZIO – Il rinforzo atteso in difesa è arrivato: Milan Bisevac, dopo l’ufficialità del trasferimento e i primi allenamenti con la squadra è pronto per la presentazione. Subito dopo la conferenza stampa del tecnico Pioli, nella sala stampa del centro sportivo di Formello, il difensore serbo prenderà la parola davanti ai giornalisti e racconterà l’emozione di questa nuova avventura. La Lazio è pronta a scoprire il suo nuovo acquisto

LA CONFERENZA

Interviene il ds Tare:
“Siamo qui per presentare il nuovo acquisto per la difesa Milan Bisevac. E’ un giocatore che conoscevo da anni, da quando seguivo le squadre francesi: da subito la sua presenza e il suo modo di giocare mi hanno impressionato. Con l’infortunio di De Vrij sono cambiate tante situazioni in difesa, anche Gentiletti non ha recuperato molto bene dall’infortunio subito la scorsa stagione. Bisevac ha esperienza internazionale e sarà da subito un valore aggiunto per la squadra. Lo chiamano il guerriero come Lorik Cana, avevamo bisogno di queste caratteristiche”

Eri all’Olimpico con il Carpi. Differenze tra il calcio italiano e francese?

“Grazie innanzitutto al ds Tare, è grazie a lui se sono qui alla Lazio. Un grande club e una grande squadra, con tanti tifosi e una squadra bellissima. Ci sono grandi differenze tra il calcio italiano e francese. Quello francese è molto fisico con tanta velocità, questo è più tattico, mi sembra molto difficile ma è sicuramente bello”

La scelta della maglia n. 13?

“Quando ho scelto il numero ho visto quelli disponibili. Volevo il 5 o il 6, ma non erano liberi. So che Nesta è stato un grandissimo alla Lazio, ma il numero non l’ho scelto per questo motivo”

Come stai fisicamente? Il primo impatto con la squadra?

“Sono molto contento di aver firmato qui. Una grande società, molto strutturata e con grandi giocatori. Sto abbastanza bene, ma ho perso un po’ di energie mentali per il trasferimento, non vedevo l’ora di arrivare”

I connazionali serbi ti hanno aiutato nella scelta?

“Sì il fatto di aver già giocato con Basta o conoscere Djordjevic o Milinkovic-Savic mi ha aiutato. Con loro ci ho parlato e mi hanno confermato che stavo arrivando in una grande società e in un grande campionato”

Il tuo non utilizzo al Lione è stato per motivi contrattuali? Che giocatore sei?

“Tre o quattro mesi fa mi avevano proposto il rinnovo, ma ho preferito declinare. Dopo 10 anni in Francia volevo una nuova sfida. Io preferisco concentrarmi sul mio gioco, devo entrare nei meccanismi della squadra e la mia posizione la deciderà il mister”

Qualcuno ti ha parlato del derby con la Roma?

“Sì non ho avuto tempo di parlarne con nessuno, ma so benissimo l’importanza di questa partita. Nella mia carriera ho giocato tanti derby e ne ho anche vinti molti. Sono pressioni positive che mi piacciono tanto, non vedo l’ora di giocare queste partite, sono nel mio Dna”

Cosa pensi del campionato italiano? Un modello a cui ti ispiri?

“Il campionato italiano è molto difficile, la difesa è la base, tutto parte da lì. Ma sono pronto per questo, tutti i campionati sono difficili da disputare, ma tanti colleghi mi hanno parlato della “solidità” del gioco in Italia. Per quanto riguarda i giocatori mi sono sempre piaciuti Maldini a Nesta”

La promessa e il messaggio che ti senti di mandare ai tifosi della Lazio?

“Vorrei semplicemente dire che sono uno che lotta, uno a cui non piace perdere e che odia la sconfitta. Non mollo mai, do sempre il 100% e quando indosso questa maglia darò tutto”

Sei soprannominato “il guerriero”, sei pronto per diventare il leader della difesa?

“Desidero ringraziare il direttore Tare per le sue parole. Io ho questo spirito di guerriero quando entro in campo, leader non si diventa fuori dal campo. Bisogna disputare grandi partite, con compagni che hanno già vinto prima di me. Leader si diventa con la fiducia dei compagni”

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Con Giorgio Marota