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Euro 2016, Zaza: “Il futuro? vorrei restare a Torino”
EURO 2016 – L’attaccante potrebbe giocare titolare contro l’Irlanda….
EURO 2016 – L’ultima gara del girone contro l’Irlanda è alle porte. Durante il ritiro di Montpellier è intervenuto in conferenza stampa Simone Zaza. Di seguito le sue dichiarazioni:
Sulla parola follia:
“Non sono una persona fuori di testa, però il tatuaggio è stato fatto due anni fa, giocavo a Sassuolo. C’era un mio compagno di squadra, Pegolo, che usava tanto questo termine, non andavamo bene in quel campionato, ci siamo salvati alle ultime giornate. Avevamo questa cosa e ho deciso di tatuarmela. Ho vissuto sempre di alti e bassi, mai avuto un giusto equilibrio. Un po’ di sana follia credo faccia bene. Ora mi chiamano così. La patente? Sto studiando per farla“.
Sul momento migliore della carriera:
“Ora mi sento soddisfatto a livello personale, ma non al 100% perché penso di potere dare molto di più. Mi godo questi Europei, concentrato e carico, sperando di fare bene. Le maglie? Ho visto anche delle foto, però le nostre non si sono mai strappate. Penso ne avremo altre”.
Su Morata:
“Lo sento ogni giorno, siamo amici, come tutti sanno. Gli ho mandato un sms divertente dopo la sua doppietta, gli ho detto che si è fatto i capelli come me e per quello ha fatto gol di testa. Lo vedrò certamente dopo l’Europeo perché andremo in vacanza insieme, sento voci ma non parliamo di mercato. Non ci alleniamo più insieme, non stiamo fisicamente insieme. Ci siamo incontrati nell’amichevole a marzo, è stato bello perché siamo amici, però sarebbe bello incontrarlo più in là”.
Sui titolari e sulle riserve, oltre all’egoismo dei calciatori:
“Non c’è un loro e un noi, io spero di giocare. Il mio desiderio più grande è segnare, oppure far fare un gol. Rivedere la panchina entrare di nuovo in campo come le due partite precedenti. Daremo il 100%, chiunque giochi, non è sempre detto che si faccia una bella partita”.
Sulla pressione di Conte:
“Lavoriamo tanto, ma non da marines, è un po’ eccessivo. La testa è a posto, ero un ragazzino molto esuberante, istintivo, alle volte lo sono pure ora. Oltre agli allenamenti Conte ci ha dato qualcosa, a ognuno di noi, saranno sempre le stesse frasi ma ci ha dato grinta e fame di non mollare mai, nonostante le sedute dure. Le svolgiamo con tanta voglia, l’unico modo per fare strada in questa competizione”.
Sulla provenienza geografica del gruppo italiano:
“Marco ha un po’ esagerato sui dialetti in chat, perché non è che scriviamo i messaggi in dialetto, altrimenti sarebbe un casino, davvero. La mia regione, la Basilicata, non è famosissima come le altre. È difficile emergere, quando ero piccolo ho dovuto fare tanti provini, mi spostavo sempre, i miei genitori mi accompagnavano perché io non avessi poi avuto rimpianti in futuro. Ci sono tanti altri che potrebbero essere al mio posto, lo penso ogni giorno, è uno dei motivi per cui do sempre il massimo. Sono orgoglioso di rappresentare i ragazzi meno fortunati di me”.
Sul fatto di essere titolare:
“Spero di giocare dall’inizio, poi bisogna meritarsi le cose, conoscendo il commissario tecnico vuole il 100% anche se siamo già qualificati. Spero di fare di più il prossimo anno, però sono nello stesso consapevole che sia il mio primo anno alla Juventus, ci può stare. Valuteremo poi a fine Europeo il mio futuro, ma il mio obiettivo è quello di restare a Torino“.
Su Twitter:
“Ho fatto questo profilo perché e ho deciso di mettere questo hashtag perché l’avevo trovato navigando in internet quest’anno quando ero a Torino. Mi è piaciuto molto, lo facevo mio, mi è stato consigliato di renderlo pubblico da una persona per me molto speciale. Senza pensarci, è una frase che mi rispecchia, un pizzico di follia che abbiamo tutti”.
Sull’essere una riserva di lusso:
“Non mi pesa perché non penso sia il mio ruolo. Ho giocato poco, la maggior parte delle volte sono subentrato, ho fatto bene con delle belle giocate. Ci tenevo a dire che l’episodio del gol di Italia-Svezia, sì, sono stato bravo io ma poi lui ha stoppato una palla davvero difficile. Io sono contento di dare il mio contributo, che siano novanta o cinque minuti. Io mi alleno, sudo ogni giorno per far sì di trovare più spazio”.
Sulle elezioni amministrative:
“Ne abbiamo parlato, nello spogliatoio, accennato da qualcuno. Abbiamo altri pensieri, siamo coscienti di quello che sta succedendo e speriamo facciano un buon lavoro”.
S.P.
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