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Mistery box Morrison: ora o mai più

LAZIONEWS.EU – L’inglese ha cominciato bene la stagione e sembrerebbe aver cambiato atteggiamento…

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13/07

LAZIONEWS.EU – “Morrison mi ha impressionato, non ha mai visto un giocatore calciare così”. Con queste parole Massimiliano Farris, fedele vice di Inzaghi, si esprime in conferenza stampa circa l’inglese, ancora un mistero per molti tifosi laziali. Sono soltanto 159, infatti, i minuti giocati dall’ex West Ham in gare ufficiali con la casacca della Lazio. 8 presenze in un stagione: poche, soprattutto per uno come lui, arrivato nella Capitale con la doppia etichetta del baby prodigio e del nuovo Gascoigne.

LA ROTTURA – Morrison ha vissuto un anno ai margini di Formello. Il motivo? Il rapporto tutt’altro che idilliaco con Pioli. Che l’ex tecnico biancoceleste non apprezzava il modo di allenarsi e l’atteggiamento del ‘bad boy’ britannico è ormai storia nota. In pochi, però, sanno effettivamente cosa sia successo tra i due, cosa in particolare abbia fatto incrinare il loro rapporto, iniziato molto bene nello scorso ritiro.

DA AURONZO…AD AURONZO – Eh già, perché il primo approccio di Morrison con la Lazio è stato più che positivo. In pochi giorni sotto le Tre Cime di Lavaredo, infatti, aveva già conquistato tutti: tifosi, staff tecnico ed addetti ai lavori. Con il passare del tempo, poi, non ha rispettato le premesse e l’annata è andata come tutti sappiamo. La storia, però, sembrerebbe ripetersi. Almeno per i titoli iniziali. Il 23enne, infatti, ha cominciato alla grande questa preparazione, con in testa l’obiettivo di diventare finalmente protagonista nella Lazio. Scherza, corre, dribla, tira e fa gol. Ravel si sta mettendo sempre in mostra durante gli allenamenti. I presenti, soprattuto i più giovani, lo acclamano. Tutti sperano in un suo riscatto, in un film con un lieto fine. Il cattivo ragazzo che diventa buono. Basta poco. D’altronde lo si dice spesso: anno nuovo, vita nuova.

IL RUOLO – In che posizione gioca Morrison? Tutte e nessuna. Il classe ’93, infatti, ancora non ha un preciso ruolo nella Lazio. O meglio, non lo aveva con Pioli, alto motivo per cui ha trascorso gran parte delle partite in panchina. Con Inzaghi, invece, sembrerebbe esserci più chiarezza. Come evidenziano le prime prove tattiche e, come confermato da Farris in conferenza, l’inglese verrà utilizzato come intermedio. Prevalentemente sinistro. Avrà la licenza di offendere, di provare giocate di fantasia: il suo pane quotidiano. Al tempo stesso, però, dovrà fare anche la fase difensiva. Per questo serve un cambio di mentalità. Bisogna levarsi la maschera. Fenomeno o delusione. Ora è il momento della verità. La palla passa a Ravel.

Da AURONZO DI CADORE
RICCARDO CAPONETTI

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