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Roma-Porto, sono cinque i tifosi multati per non aver rispettato il posto allo stadio
NOTIZIE LAZIO – Il legale Contini ha spiegato le misure adottate all’Olimpico…
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NOTIZIE LAZIO – Nuove sanzioni dal Ministero dell’Interno e della Questura di Roma per i “tifosi indisciplinati“. Fioccano multe da 167 euro in quel della Curva Sud: cinque tifosi pagheranno “per non aver rispettato il posto allo stadio” in occasione della gara tra Roma e Porto dello scorso 23 agosto. Le persone sanzionate, se dovessero commettere la stessa infrazione nel corso della stagione calcistica appena cominciata, potrebbero a quel punto ricevere anche un Daspo, con il possibile licenziamento dal posto di lavoro o impossibilità, nel caso di imprenditori, di contrattare servizi e lavori con la pubblica amministrazione.
L’avvocato Lorenzo Contucci, legale penalista del Foro Romano esperto delle politiche da stadio, è intervenuto ai microfoni di RomaToday: “Sono misure utilizzate esclusivamente allo Stadio Olimpico di Roma, come progetto pilota da esportare a tutti gli stadi d’Italia, utilizzando i tifosi di Roma e Lazio quali cavie sacrificali di questo esperimento. I risultati della strategia adottata nell’impianto sportivo capitolino sono ben indicati nei dati di affluenza degli spettatori allo stadio, in drastico calo non solamente a Roma ma in tutti gli impianti d’Italia. Da dieci anni parlano di riportare le famiglie allo stadio ma questa storiella che ci raccontano si è dimostrata ancora una volta un fallimento totale. Portare una famiglia allo stadio composta da padre, madre e due figli, per fare un esempio, comporta una spesa di almeno 150 euro. Se poi teniamo conto che chi va allo stadio non può più godere dello spettacolo degli spalti, si può comprendere come un intero nucleo familiare si voglia e si possa permettere poche uscite allo stadio, al pari di ‘una gita ad Disneyland’, pagata a caro prezzo e che solitamente una famiglia media si può concedere al massimo una volta all’anno, come le ferie. Tutto questo ha determinato – conclude l’avvocato – una ‘desertificazione dello stadio’, che rappresenta il fallimento delle politiche di presunta sicurezza che il Ministero dell’Interno e la Questura di Roma vogliono far passare come prioritarie per permettere alle persone per ‘bene’, di poter andare a spendere denari al soldo di quello che è oramai sempre più business e non più uno spettacolo popolare”.
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