CALCIOMERCATO LAZIO
Chiamatelo pure Mr. Plusvalenza. Nove anni di capolavori
APPROFONDIMENTO LAZIO CALCIOMERCATO TARE – Si chiama Igli Tare, si legge mister plusvalenza. Da quando, nel 2009, l’ex attaccante biancoceleste…
APPROFONDIMENTO LAZIO CALCIOMERCATO TARE – Si chiama Igli Tare, si legge mister plusvalenza. Da quando, nel 2009, l’ex attaccante biancoceleste è stato nominato dal patron Lotito direttore sportivo della Lazio, i conti del club capitolino hanno conosciuto un’era davvero florida. Qualche passo a vuoto c’è stato, Zarate su tutti (parzialmente mitigato da molte buone prestazioni in campo), ma nulla a confronto con una serie infinita di cessioni illustri (spesso, solo sulla carta).
10 – Al decimo posto di questa speciale classifica c’è Hernanes. Arrivato alla Lazio nell’estate del 2010 dal San Paolo, in cambio di 13,5 milioni di Euro, ha salutato la Capitale nel gennaio 2014, direzione Inter, per 18 milioni. Plusvalenza? “Soltanto” 4,5.
9 – Al nono posto, c’è un ex aequo che rasenta i 5 milioni di plusvalenza. Si tratta, nello specifico, di due estremi difensori: Berisha e Muslera. Il primo è stato preso dal Kalmar per soli 400 mila Euro (nel 2011), per poi essere ceduto (definitivamente) la scorsa estate, in cambio di 5 milioni sborsati dall’Atalanta. Il secondo, che non fu acquistato da Tare, era arrivato dal Wanderers per 3 milioni nel 2007: il ds albanese lo spedì in Turchia (al Galatasaray) quattro anni dopo, a fronte di 6.75 milioni.
7 – Al settimo posto c’è Kozak, altro calciatore non acquistato da Tare: era arrivato per un milione e 200 mila Euro dall’Opava (nel 2008). Il ds biancoceleste, però, riuscì a piazzarlo, nel 2014, per ben 6,5 milioni all’Aston Villa, con una plusvalenza che supera i 6.
6 – Sesta piazza per Stephan Lichtsteiner: il terzino svizzero, penultimo giocatore di questa rassegna non scovato da Igli Tare, era sbarcato a Formello nel 2008, in cambio di 1,2 milioni girati al Lilla. Nel 2011, la chiamata della nuova Juventus di Antonio Conte portò nelle casse biancocelesti 9,93 milioni, con una plusvalenza da 9,6.
5 – Si entra nella fase calda. 11,5 milioni di plusvalenza, bonus esclusi, li porta a bilancio un certo Lucas Biglia. L’addio dell’ex capitano, doloroso soltanto nei mesi estivi e ben presto dimenticato grazie ad un Leiva straordinario, è maturato in estate, quando ha ceduto alle avances del Milan. Lotito e Tare l’hanno assecondato, rimanendo tuttavia irremovibili sulla questione legata al prezzo del cartellino. Così, dopo esser stato preso nel 2013 dall’Anderlecht per 8,4 milioni, Biglia in estate ha salutato Roma in cambio di 17.
4 – Altro addio amaro, ma non più rimpianto: Antonio Candreva. L’esterno alto arrivò a Roma nel 2012 in prestito oneroso dall’Udinese e riscattato due stagioni dopo per un totale di 8,7 milioni. Un anno e mezzo fa, la cessione all’Inter: 22 milioni nelle casse biancocelesti ed una plusvalenza che lo proietta ai piedi del podio di questa classifica: quasi 14.
3 – Ancora estate 2017: Wesley Hoedt. Il centrale olandese, prelevato svincolato dall’AZ Alkmaar nel 2015, ha portato in dote 17 milioni netti di plusvalenza, pari alla somma pagata per le sue prestazioni dal Southampton nel corso della sessione estiva di calciomercato. Un capolavoro, a giudicare almeno dal suo rendimento in terra inglese (e, in parte, anche da quello in Italia…).
2 – La medaglia d’argento la vince Kolarov, ultimo giocatore di questa lista che Tare trovò già a Formello nel giorno del suo insediamento nel ruolo di direttore sportivo. Era stato pagato appena 800 mila Euro nel 2007, scovato in Serbia, quando militava nell’OFK Belgrado: il dirigente biancoceleste lo piazzò al Manchester City nel 2010 per 22,7 milioni, con una plusvalenza da quasi 22, record della società per sette anni, fino alla scorsa estate.
1 – Il record di Kolarov è stato battuto, come anticipato sopra, proprio la scorsa estate, la più proficua della storia biancoceleste. Keita Balde era da ormai oltre un anno in rotta totale con la società e la scadenza del suo contratto era fissata a giugno 2018. L’ombra dell’addio a parametro zero iniziava ad aleggiare minacciosamente. Poi, il capolavoro: 30 milioni (più bonus) sono piovuti dal cielo monegasco, con una plusvalenza di pochissimo inferiore a tale cifra, grazie ad un acquisto low cost (appena 300 mila Euro) datato 2011, direttamente dalla cantera del Barcellona.
Giordano Grassi
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