ESCLUSIVE
ESCLUSIVA. Maccarone: “Lazio meglio delle milanesi, ma non della Roma. Rocchi arrivò al mio posto…”
ESCLUSIVA MACCARONE LAZIO – L’attaccante toscano ci concede un’intervista a due giorni da…
Pubblicata il 16/02
ESCLUSIVA MACCARONE LAZIO – Appuntamento alle 14. Al ‘Castellani’ di Empoli. Arriviamo, puntuali. Si spalancano le porte dello stadio, in cui sabato sera sarà di scena la Lazio di Inzaghi. I giardinieri sistemano il campo. Deve essere tutto perfetto: l’erba, le righe e le porte. Splende il sole, fa caldo. Si respira un’aria serena, d’altronde la squadra toscana è a +8 dalla salvezza. Arrivano i giocatori, nel pomeriggio è in programma l’allenamento a porte chiuse. Mister Martuscello non vuole lasciare nulla al caso, non vuole che nessuno da fuori veda le prove tattiche. Ha anche ‘paura’ che l’ex Mario Cecchi, ora nello staff di Inzaghi, gli possa fare uno scherzetto. Noi ci accomodiamo in sala stampa, sentiamo il rumore dei tacchetti. Ecco il capitano, Massimo Maccarone, che ci si avvicina. Due chiacchiere e poi via, comincia l’intervista.
Da Empoli
Riccardo Caponetti
Come state preparando la partita con la Lazio?
“La stiamo preparando come ogni settimana. Fino a oggi abbiamo lavorato dal punto di vista fisico, mentre ora cominciamo a concentrarci sul nostro avversario”.
Avete affrontato sia Lazio che Roma, se la sente di fare un paragone? Anche in vista della semifinale di Coppa Italia che ci sarà a breve…
“Sono due grandi squadre. Vedendo anche la classifica, la Roma sembrerebbe avere qualcosa in più però la Lazio è forte. L’ho vista anche con il Milan, avrebbe meritato di vincere. Davanti i biancocelesti sono pericolossissimi”.
Eppure la Lazio è sempre poco concreta sotto porta, lei da attaccante cosa ne pensa?
“Di gol ne hanno segnati tanti, magari ne fanno pochi rispetto a quanto creano, ma se fosse così ogni partita finirebbe 6-7 a 0. È un momento. Per un attaccante c’è sempre un periodo in cui la palla non entra e altri in cui fai centro sempre”.
Guardando la classifica ci sono cinque squadre in lotta per l’Europa League: Lazio, Milan, Inter, Atalanta e Fiorentina. Chi secondo lei si qualificherà?
“È difficile dirlo. L’Atalanta è la sorpresa di questa stagione, bisognerà vedere se riuscirà a reggere fino alla fine. Non è abituata a questa classifica. Ma la Lazio ha tutti i presupposti per raggiungere i propri obiettivi, ha una rosa più completa rispetto a tutte le altre”.
La lotta salvezza è chiusa? Non pensa che con un campionato a 18 squadre sarebbe tutto più bello e avvincente?
“No, è ancora lunga e ci sono tante partite. Certo è meglio trovarsi nella nostra situazione, che in quella delle squadre che ci stanno sotto. Noi comunque i punti li dobbiamo fare ugualmente. Con 18 squadre il problema ci sarà uguale, ci sarà sempre chi lotterà per retrocedere. Secondo me non è conveniente, poi io sono in una piccola realtà e penso anche agli interessi dell’Empoli”.
Sei mai stato vicino alla Lazio?
“Sarei dovuto venire alla Lazio tanti anni fa, ma poi diedi la mia parola al Parma. Era l’ultimo giorno di mercato del 2004, il primo dell’era Lotito. Mi ricordo che comprò 9 giocatori in un giorno, io dovevo essere tra questi e avevo già fatto tutto. Al posto mio poi arrivò Rocchi”.
È a conoscenza della situazione dei tifosi della Lazio e della Roma? Se lei fosse un giocatore biancoceleste, non le darebbe fastidio vedere uno stadio così vuoto?
“Sicuro. Uno stadio vuoto non fa piacere, specie se uno grande come l’Olimpico. I tifosi sono una gratifica per la squadra che gioca in casa, il supporto della gente aiuta sicuramente. Due anni fa l’Olimpico fu pieno, quest’anno vuoto ed è stata una sensazione molto strana”.
Lei è stato uno dei primi italiani ad andare a giocare in Inghilterra. Seguono la Serie A? È nato li il soprannome Big Mac?
“Non so dirtelo adesso, sono passati tanti anni. Sicuramente Juventus, Milan e Inter sono le squadre più famose e seguite. Sì, dopo che all’esordio con il Middlesbrough feci una doppietta e la Gazzetta dello Sport titolò ‘Big Mac'”.
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