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ACCADDE OGGI. Lazio e Samp non si fanno male. Se ne va Fausto Coppi
ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…
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LAZIO – 2 gennaio 1994. Neanche il tempo di fare un brindisi di Capodanno, che all’Olimpico di Roma si presenta la temibile Sampdoria di Sven-Goran Eriksson. La cornice di pubblico, nonostante le feste, è di quelle importanti e molti, fra gli oltre 55 mila spettatori presenti, vengono gelati dopo appena sei minuti: corner di Evani, Marchegiani sbaglia l’uscita e Gullit insacca. 1-0 blucerchiato. Zoff si arrovella, studiando un piano per liberare l’estro di Gascoigne. Intanto Cravero, Fuser e Boksic corrono per sei e portano una mole sconfinata di palloni nella trequarti avversaria, ma Pagliuca tiene a galla i suoi. Il portiere blucerchiato però, futuro titolare della Nazionale italiana finalista ai Mondiali di U.S.A. ’94, nulla può al 37’ contro Beppe Signori che, come di consueto, calcia senza rincorsa dagli undici metri. Il gol del pareggio regala adrenalina alla Lazio per soli venti minuti nella ripresa, durante i quali sfiora la rete del sorpasso in un paio di occasioni, ma che rischia tantissimo quando Mancini, fortunatamente in giornata no, scivola a terra non appena ritrovatosi solo a tu per tu con Marchegiani. Nel finale, entrambe le compagini cadono vittime della famosa “paura di vincere” o, nel gergo tennistico, “sindrome da braccino corto”. Nessuno si scopre, l’1-1 non dispiace ed il campo non regala ulteriori emozioni.
STORIA – 2 gennaio 1893. Per il quarto centenario della scoperta dell’America, gli Stati Uniti emettono, per la prima volta, una serie di francobolli commemorativi, dal valore di due cents, eccezionalmente dedicati a Cristoforo Colombo. Ma per il navigatore genovese al servizio del Regno di Castiglia, in ambito filatelico, ci sarà una “grande beffa”: nel 1968, infatti, abbracciata ufficialmente la teoria dei Vichinghi quale primo popolo a sbarcare sulle coste americane, le Poste nazionali ne faranno uscire una per Leif Ericsson, nel 968° anniversario della sua vittoriosa attraversata dell’Oceano Atlantico, nonostante non si conosca ancora con precisione il punto di arrivo esatto.
SPORT – 2 gennaio 1960. A Tortona, in provincia di Alessandria, si spegne a soli 40 anni Fausto Coppi, indimenticabile campione di ciclismo dall’interminabile palmares. Fatale, è stato il viaggio nell’Alto Volta, oggi Burkina-Faso: in programma c’è una corsa ad Ouagadougou, la capitale, ed Anquetil gli scippa la vittoria. A seguire, una battuta di caccia nelle riserve di Fada N’gourma e Pama. Durante la notte, però, uno sciame di zanzare assale il rifugio che Coppi condivideva con Raphael Géminiani. Coppi contrae la malaria. L’analisi sbagliata al ritorno in Italia, nonostante le continue segnalazioni da parte dell’amico-rivale transalpino, anche lui affetto dall’esotica malattia, sono la parte più brutta dell’amara fine di un uomo, oltre che un campionissimo, che poteva essere salvato. In questo stesso giorno, ma del 1899, la ‘Gazzetta dello Sport’, dopo essersi colorata di verde, giallo e due volte di bianco, esce in edicola rosa, nel primo di 43435 giorni consecutivi (119 anni).
Giordano Grassi
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