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Piacere Caicedo, la Pantera vittima di razzismo che sogna una stagione da Immobile

CAICEDO LAZIO – Affiancherà o sarà alternato a Ciro Immobile. E con Ciruzzo nazionale ha già tante cose in comune…

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CAICEDO LAZIO – Affiancherà o sarà alternato a Ciro Immobile. E con Ciruzzo nazionale ha già tante cose in comune: la famiglia, il calcio, le diverse casacche indossate in carriera e la voglia di rivalsa. Felipe Caicedo è arrivato qualche giorno fa a Fiumicino con la moglie e l’agente, presentandosi con il più classico “Forza Lazio” ai tifosi in aeroporto. Finalmente è pronto a vestire la maglia biancoceleste: è lui il quarto rinforzo di Lotito, dopo aver vinto un ballottaggio all’ultimo respiro con il turco Azmoun.

L’OPERAZIONE – La Lazio ha versato 2,5 mln di euro nelle casse dell’Espanyol, mentre per il giocatore è pronto un contratto triennale da 1,5 milioni a stagione. La Pantera si è decurtato quasi la metà dello stipendio pur di arrivare a Roma e tentare di dare una svolta alla carriera, dopo un anno difficile in Spagna.

LE CARATTERISTICHE – Muscoloso, esplosivo ma anche agilissimo. Ama buttarsi negli spazi e sa come difendere la palla, grazie ad un fisico possente. Gradisce lo stop e il tiro rispetto al gioco aereo, ma non è certamente un uomo da ultimo passaggio. Ha viaggiato tanto, cambiando tante squadre: Svizzera, Inghilterra, Portogallo, Spagna, Russia, Emirati Arabi, di nuovo Spagna e infine Italia. Non sono molti i gol in carriera: sono 77 a fronte delle 283 partite giocate. La sua migliore stagione è quella al Valencia, con la maglia del Levante. A Barcellona invece è rimasto per due anni, con il primo positivo, l’ultimo da dimenticare: appena 2 gol in 27 presenze.

QUEL BRUTTO EPISODIO DI RAZZISMO – “Fate un test del dna a Felipe Caicedo e vedrete che non è umano. Si tratta di una scimmia, di un gorilla“. Questo il commento di un giornalista peruviano, Philipp Butters, su Felipe Caicedo. Le parole dell’uomo indignarono profondamente l’Europa e l’America ma il giocatore, con estrema diplomazia rimandò così al mittente l’offesa: “Grazie a tutte le persone che si sono fatti avanti contro il razzismo, lo so che queste dichiarazioni non rappresentano il Perù. Dite di no al razzismo”, scrisse su Twitter.

LA PATRIA, LA FAMIGLIA – In Ecuador è un beniamino di tutti i tifosi del Tricolor. La famiglia è uno dei suoi punti di forza: la moglie Maria di Valencia, conosciuta quando militava nel Levante, e la piccola Noa. Felipao è un ragazzo d’oro, marito e padre adorabile, proprio come Ciro: lì davanti, questi giganti sapranno sempre a chi dedicare i loro gol, tra l’amore per le donne di casa e quello per la maglia che da oggi in poi li unirà.

Michela Santoboni

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