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Delio Rossi: “Milinkovic secondo solo a Pogba. Ora la Lazio è matura”
DELIO ROSSI LAZIO – L’ex tecnico biancoceleste ragiona sul momento della…
DELIO ROSSI LAZIO – Udinese, Roma e Bologna. Tre partite, tre vittorie con 5 gol realizzati e 0 subiti. Per commentare questo momento di forma della Lazio, Delio Rossi è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica ‘Laziali On Air’, in onda su Elle Radio (88.100). Ecco le dichiarazioni dell’ex tecnico biancoceleste:
Partendo da mercoledì, che Lazio ha visto nel derby?
“Ho visto una Lazio subito capace di aggredire la partita e soprattutto senza timori reverenziali, capace di non lasciare spazi alla Roma come era accaduto in precedenza. Il risultato alla fine poteva essere anche più largo in favore dei biancazzurri.”
Su Simone Inzaghi:
“Sarei un bugiardo se dicessi che mi aspettavo un impatto così positivo del tecnico. Sicuramente me lo auguravo, per il bene che voglio a Simone e per le qualità che sta confermando di avere. Vanno di certo fatti i complimenti anche a chi ha costruito la squadra, sono arrivati profili estremamente interessanti in difesa, il centrocampo è una garanzia e Immobile, supportato da Keita e Felipe, sta tornando uno degli attaccanti migliori in assoluto della scena italiana.”
Anche Milinkovic-Savic è ormai una realtà…
“E’ un giocatore moderno, con ampi margini di crescita e capace di unire tecnica e fisicità. Come ho già avuto modo di dire, dopo Pogba è il giocatore più interessante che ho avuto modo di osservare nel campionato italiano.”
Immobile sta sostituendo al meglio Klose…
“Non era facile raccogliere l’eredità del tedesco e chi ha scelto Ciro ha fatto centro al cento per cento. Immobile si è rimesso in gioco con umiltà, riuscendo a mettersi al servizio della squadra e al tempo stesso offrendo un contributo straordinario in zona gol. Un giocatore che si conosceva per qualità ma che doveva riprendersi dopo esperienze poco fortunate all’estero.”
Sul Bologna-Lazio:
“Ho visto una squadra che ha preso consapevolezza dei propri mezzi. Le vittorie contro Inter e Roma in Coppa Italia hanno tolto quel pizzico di timore che magari si poteva notare nelle precedenti partite. Vincere a Bologna è stato un grande segnale di maturità, dopo un derby vinto in quel modo ci si poteva rilassare e il Bologna, pur non essendo al momento uno scoglio insormontabile, aveva voglia di uscire dalle difficoltà. Invece la Lazio ha vinto sfoggiando una straordinaria personalità.”
Nella corsa all’Europa gli ultimi risultati hanno rimesso tutto in discussione?
“Sicuramente un derby ti toglie e ti dà tanto e la doppia sconfitta contro Lazio e Napoli ha messo in difficoltà la Roma, togliendogli un pizzico di sicurezza. Giocare tante partite ravvicinate mette in discussione molte certezze, si può salire e scendere col morale in maniera repentina. Per capire qualcosa sugli obiettivi bisognerà arrivare alla fine di marzo, se la Lazio sarà in questa posizione di classifica anche tra quattro-cinque partite potrà pensare anche di migliorare ulteriormente. Al momento sarà importante godersi la fase positiva, ragionando partita dopo partita.”
Uno degli aspetti maggiormente positivi della Lazio di Inzaghi sono i tanti giovani lanciati. Il calcio italiano sta capendo l’importanza del vivaio, finalmente?
“Bisogna fare due considerazioni: prima di tutto capire se una scelta viene fatta se ci credi o se sei costretto a farla. Sicuramente la congiuntura economica ha costretto a puntare sui giovani di casa, imitando società come l’Atalanta che ha sempre creduto in questa politica. Per quanto concerne la Lazio devo dire che l’esperienza di Inzaghi da allenatore delle giovanili riesce a far capire al il potenziale dei ragazzi a disposizione, gli permette di capire se un ragazzo è all’altezza della Serie A o no. Così come un ragazzo sa che con un Inzaghi in panchina può avere chance che magari altri allenatori non fornirebbero.“
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