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L’ex promessa Mendicino: “Il mio esordio costò la tribuna a Inzaghi”
MENDICINO LAZIO – Quattro presenza con la Lazio nella stagione 2006-07, poi un lungo peregrinare su e giù per l’Italia tra Serie B e C, passando per…
MENDICINO LAZIO – Quattro presenza con la Lazio nella stagione 2006-07, poi un lungo peregrinare su e giù per l’Italia tra Serie B e C, passando per Crotone, Ascoli, Gubbio, Taranto, Como, Salerno, Siena, Arezzo, Cosenza e Monza, il club nel quale si è trasferito lo scorso gennaio. Stiamo parlando di Ettore Mendicino, ex attaccante della Primavera biancoceleste, classe 1990, e della sua intervista rilasciata a ‘gianlucadimarzio.com’.
INZAGHI – “Con lui avevo un bel rapporto. Io ero un ragazzo giovane, alle prime armi, lui era a fine carriera. Era un leader nello spogliatoio e con noi giovani era simpatico e disponibile. Mi prendeva in giro perché il mio esordio in Serie A gli costò la tribuna. Sono molto contento della carriera che sta facendo, ma un po’ me lo aspettavo: dal modo in cui parlava e si muoveva in campo si capiva che aveva delle idee di calcio molto speciali. Era un giocatore pensante”.
CARRIERA – “Sicuramente girare tanto non è stata una cosa che ho amato particolarmente. Purtroppo nella mia carriera finora le cose sono andate così. A Monza sono arrivato adesso, in prestito dal Cosenza e anche questo comunque non garantisce una continuità di lavoro, per ora, con questa società nonostante io sia felicissimo di essermi accasato qui. Ma nonostante io abbia girovagato molto nella mia carriera un aspetto positivo c’è: sono riuscito ad emergere e fare bene sempre, integrandomi dovunque sia andato. Non è da tutti”.
FUTURO – “Ora ho 28 anni è vero, ma sto bene fisicamente e mi sento un grande esperto di questa categoria e del calcio in generale, posso dare e fare ancora tanto. La parte migliore della mia carriera deve ancora arrivare. Io mi auguro di giocare fino a 38/40 anni e di salire di categoria magari arrivando in Serie B e in A con la stessa squadra. Dopo tanto girovagare è la cosa a cui tengo di più. Tanti giocatori alla mia età ci sono riusciti e ora giocano in Serie A e B con grande naturalezza”.
OLTRE IL CALCIO – “Quando posso prendo e vado via. Mi piace scoprire nuove realtà, nuovi posti. Viaggi non per forza di divertimento, ma d’esplorazione. Mi appassiono alle cose che possono dare un bagaglio culturale in più alla mia vita”. Ma poi: “Nel tempo libero guardo tantissime partite di qualsiasi campionato”.
FANTACALCIO – “Lo faccio coi miei ex compagni del Cosenza perché chiaramente ho iniziato lì la stagione. La squadra si chiama Team Balllo e sono in coppia con Tommaso D’Orazio. Siamo secondi in classifica, ma all’inizio ci davano tutti per spacciati. E questo ci ha dato fiducia perché vuol dire che siamo dei grandi intenditori di calcio. Noi avevamo puntato tutto su Dybala ma alla fine Luis Alberto ci ha fatto fare il salto di qualità”.
ANFIELD – “La gara col Liverpool contro il mio idolo Torres? Una serata magica che non scorderò mai. Mi annullarono anche un gol. Non ci potevo credere e in fatti la mia posizione era regolare. Ma non c’era ancora il VAR. A fine gara ho cercato Torres per chiedergli la maglia, ma l’aveva già data a Siviglia, peccato. Ripensare ad Anfield mi dà una carica incredibile per andare avanti a sognare, ma tengo i piedi per terra perché ora il mio Anfield è Monza dove voglio raggiungere obiettivi importanti”.
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