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La marcia indietro di Tavecchio “Intralot, il contratto finisce qui”

LA REPUBBLICA – E’ da scommettere che la Figc farà più attenzione agli sponsor della Nazionale…

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LA REPUBBLICA – E’ da scommettere che la Figc farà più attenzione agli sponsor della Nazionale. Intanto non rinnoverà l’accordo con il bookmaker Intralot, criticato dai vescovi come dall’Assocalciatori. Carlo Tavecchio ha spiazzato tutti in Commissione antimafia: «Nella vita si può anche sbagliare, l’importante è riconoscerlo. La Figc ogni anno introita 50 milioni di sponsorizzazioni, questo contratto era solo da uno e mezzo, me lo sono trovato fra le carte, proposto dall’advisor, e non l’ho guardato bene. Scade nel 2018, non sarà rinnovato. Però abbiamo reinvestito tutto per terremotati e disabili…». L’audizione del n. 1 federale è durata due ore, con momenti di tensione allentati dalla presidente Rosy Bindi: «Le nostre domande non sono mosse da una presunzione di colpa, sono volte a capire come migliorare il sistema. Se si sente attaccato, non è così». Botta e risposta fra i due sulla sicurezza: «Il calcio spende più di 10 milioni per 210mila steward», ha detto Tavecchio. «Ci sono 160mila poliziotti», ha ricordato Bindi. «Ma versiamo 1 miliardo e 40 milioni di tasse». «Mi auguro sia una cifra giusta. E senza evasione».

BAGARINAGGIO – Favorevole all’introduzione del reato di bagarinaggio, Tavecchio ha proposto l’identificazione fotografica del titolare del biglietti, «l’ho vista in Turchia, ma servirebbero 100 milioni». Non si è detto contrario alle celle negli stadi come in Inghilterra, ma ha anche avvertito: «Le curve in mano alla malavita? Fosse così, dovremmo chiuderle».

LAP DANCE – Risate in aula quando Tavecchio, forzando un ragionamento al paradosso, ha detto che «negli stadi oggi si deve fare la lap dance». Uno scivolone, mica una proposta. «Qui secondo le nuove prerogative gli stadi non sono più ambienti dove giocare solo al calcio, ma de- vono vivere. Negli stadi ci deve andare il supermercato, la farmacia, la lap-dan- ce, l’incontro politico, l’attività socia- le… Ma se il lunedì 50 persone vanno a sentire un deputato o a giocare a carte, dentro può entrare di tutto: chi control- la? L’unica garanzia che abbiamo è la responsabilità oggettiva dei club».

CAPITALI STRANIERI – In Italia chi ha più del 10% di un club è soggetto ai controlli Figc. I commissa- ri hanno chiesto lumi sul flusso di capitali stranieri verso Inter e Milan. Tavecchio, da ex direttore di banca, si è difeso bene, giocava in casa: «Sui flussi di denaro un controllo esiste ed è quello dell’antiriciclaggio. Chi altri può verificare la provenienza di un bonifico dalla Cina? La Guardia di Finanza. Noi potremmo abbassare la soglia dal 10 al 2%, ma servirebbero uffici speciali nel- le prefetture per velocizzare le procedure: per i nuovi proprietari del Milan la documentazione richiesta è arrivata do- po due mesi…».

PROCURATORI E GIOVANI – «Prima il sistema degli agenti prevedeva un esame e un albo. Con la deregulation, colpo di coda di Blatter, abbiamo un registro di 896 soggetti diventa- ti procuratori pagando 500 euro d’iscrizione. Serve una norma europea. Insieme al Miur metteremo in guardia i ragazzi, che spesso si legano a un sogget- to che dà soldi alla famiglia: controlliamo il giro di denaro, denunciamo. Spiace dirlo, perché io sono sudista, ma succede soprattutto al Sud, dov’è maggiore il problema della sussistenza: più che ‘l dolor poté ‘l digiuno». Dalla lap dance a Dante.

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