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SENTI CHI PARLA DELLA LAZIO. Zoff: “Senza qualche disavventura arbitrale, la Lazio poteva essere ancora più avanti”
SENTI CHI PARLA…DELLA LAZIO – La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri e alle riflessioni dei giornalisti, degli speaker radiofonici e degli opinionisti del mondo Lazio…
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DINO ZOFF (ex allenatore e presidente) a Radio Incontro Olympia: “La cosa importante è che la Lazio festeggi il compleanno nel migliore dei modi. Quest’anno la squadra si sta comportando alla grande. Per me è stata una parentesi importante per la mia vita nell’ambito dello sport: nei primi tempi il club veniva fuori da una situazione non bellissima, ma poi è stato un crescendo. Per risultati, la parentesi di Cragnotti è inarrivabile ma non scinderei il campo dalla fede. Io sono sempre stato aziendalista e nel momento in cui la società ha voluto il cambio da allenatore a presidente ho detto di sì. Mi faceva anche piacere ovviamente, altrimenti non l’avrei fatto. Facevo il mio compito, quando c’era da andare a parlare in Uefa dicevo la mia perché il mio comportamento è sempre stato adeguato a chi credeva nei valori dello sport. Nel periodo in cui ho allenato Inzaghi non si poteva parlare di futuro perché era giovanissimo. Però quello che sta facendo è degno di nota, non segue le mode ed è un allenatore con tutti i canoni giusti. La Lazio può battersela con chiunque e senza qualche disavventura arbitrale poteva essere anche più avanti. Se rimane umile come ora, ha grandi potenzialità”.
FABIANA FIORINI (figlia dell’ex calciatore Giuliano) a Lazio Style Radio: “Su Facebook mi compiano solo cose della Lazio, da ieri sera guardo tutti i video della festa a Piazza della Libertà. Questo è un gran momento per la Lazio, l’attaccamento ai colori biancocelesti grazie ai risultati ottenuti si vede adesso ancora di più. Quando guardo la Lazio quest’anno sono sempre molto felice. Poi ho un debole per Ciro Immobile e questo è un momento fantastico. Tra l’altro da me in famiglia ce l’hanno tutti al Fantacalcio (ride, ndr). Anche Luis Alberto ha fatto un gol allucinante. Seguendo il calcio italiano non conoscevo Luis, per me è stata una vera scoperta. Milinkovic è l’altro top della squadra. La scorsa settimana è venuta una famiglia laziale a Bologna. Per molti è una tappa fissa venire a visitarci: i tifosi della Lazio sono sempre presenti nelle nostre vite e veniamo contattati quotidianamente. Per papà erano importantissimi ed è grazie a lui se siamo così laziali. Pur avendo giocato poi anche in altre squadre. Ogni anno venivo a vedere il derby casalingo, quindi probabilmente tornerò a metà aprile. È una grande sofferenza, ma meglio essere lì che a casa”.
FERNANDO ORSI (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “Mi è dispiaciuto quando al mio ritorno all’Olimpico mi accolsero con le banconote da 500€ con la mia faccia e quella di Mancini. Io sono andato via perché nessuno mi disse di voler fare l’allenatore della Lazio. Sono andato via perché nessuno mi ha detto di rimanere. Poter allenare la Lazio sarebbe stato il coronamento di un sogno. Se qualcuno rimane 20 anni in una società, non è possibile che non ci sia una fede. Tre immagini simbolo che mi vengono in mente? Chinaglia. Aveva un carattere particolare, ma anche un cuore e una sensibilità incredibile. Sono felice di averlo conosciuto. La seconda cosa che mi viene in mente è lo Scudetto del 2000. Vincerlo è una cosa straordinaria. È indescrivibile la gioia e l’emozione. La terza cosa, è la fortuna di aver lavorato per 17 anni in una squadra come la Lazio”.
RENZO GARLASCHELLI (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “Ricordo bene il momento in cui mi venne comunicato di essere stato ceduto alla Lazio, neppure ci credevo: avrei giocato al fianco del grande Giorgio Chinaglia. All’inizio non fu semplice, perché pagammo molto il salto di categoria. Con il tempo, invece, abbiamo scritto pagine importanti della storia di questa squadra. All’inizio eravamo una sorpresa del campionato, poi ci siamo confermati ai vertici. Nell’annata 1972/73 avevamo messo in mostra un ottimo calcio, peccato solo per le partite contro Juventus e Napoli che condizionarono le sorti del nostro torneo. Il pubblico ci ha sempre dimostrato affetto e vicinanza. La stagione successiva avevamo fatto tesoro delle precedenti gare ed avevamo messo in campo una maggiore dose di astuzia. Chinaglia si infuriava se non riusciva a segnare. Io sono rimasto per un decennio in biancoceleste nonostante svariate vicissitudini. L’ho fatto per l’attaccamento e l’amore per questi colori. Il mio più grande rimpianto è quello non aver giocato la Coppa dei Campioni ma sono comunque fiero di quello che ho fatto. La partita che ricordo con più piacere è la gara casalinga contro il Foggia che ci ha portati a vincere il tanto meritato Scudetto; il gol a me più caro, invece, è il primo segnato in Serie A. Quest’anno stiamo vedendo una grande Lazio: la compagine biancoceleste ha tutte le carte in regola per disputare un grandissimo campionato, sono certo che arriverà molto lontano”.
GIUSEPPE PANCARO (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “Ben 118 anni ricchi di bei momenti e di straordinarie storie. Ho avuto la fortuna di passare 3 anni della mia vita alla Lazio, dove mi sono tolto delle grandissime soddisfazioni. La Lazio la porto nel cuore. Oggi la squadra di Inzaghi è bella da vedere. Rende orgogliosi i propri tifosi, gioca veramente bene. È riuscita a riaccendere l’entusiasmo di tutti.Penso che questa squadra sia allo stesso livello di Juve e Napoli. Poi è logico che questi tre club abbiano peculiarità diverse, ma tutti hanno qualcosa in più rispetto agli altri. La Lazio ha grande tecnica, fisicità, è disarmante come riesca a trovare la via del gol con grande facilità. Immobile sicuramente ha grandi meriti, ma è assolutamente agevolato dalla squadra. L’attaccante biancoceleste è un grande finalizzatore. Io avevo un rapporto bellissimo con Eriksson, percepivo la sua stima. Anche per questo motivo in quegli anni sono riuscito a dare qualcosa di più rispetto alle mie possibilità. Il mio ricordo più bello? La vittoria dello scudetto. La Lazio mi ha dato la possibilità di coronare questo sogno. Quando ci penso ancora mi emoziono. Chi impara a vivere la città capisce l’importanza del derby. Sono orgoglioso del mio passato a Roma. Migliorare questa squadra e questi giocatori è molto difficile. Quindi faccio i complimenti a Tare, che si sta dimostrando un dirigente di grandissimo livello. Caceres riempirà il reparto difensivo, può ricoprire diversi ruoli.”
CHRISTIAN BROCCHI (ex calciatore ed attuale allenatore) a Lazio Style Radio: “Seguo la Lazio anche se sono in ritiro in Cina con il Jiangsu Suning. L’augurio che posso fare a tutto il popolo biancoceleste è che si riesca a fare ancora di più rispetto a quanto si stia facendo ora. Indossare questa maglia porta con sé un grande senso di responsabilità: si rappresenta in campo il popolo laziale. Quando si ha la fortuna di vestire questi colori, in campo si deve sempre dare il tutto per tutto. Il grandissimo lavoro che sta svolgendo da Simone Inzaghi ed i suoi ragazzi è sotto gli occhi di tutti. Questa squadra ha al suo interno molti giocatori di qualità: il merito va al mister, che sta riuscendo a far rendere al meglio ogni singolo elemento a sua disposizione. Gli opportuni complimenti vanno fatti anche all’intera Società per l’ottimo lavoro svolto: è riuscita a dare al gruppo cambi di altissimo livello, che stanno rispondendo nel migliore dei modi. Ho parlato già lo scorso anno di Luis Alberto, ma non ero ancora in grado di fornire un giudizio definitivo sul giocatore. Oggi invece posso affermare che finalmente si sta dimostrando uno di quei calciatori capaci di fare la differenza e cambiare le sorti della stagione. Tare sin dall’inizio mi ha parlato dello spagnolo come di un giocatore delle qualità importanti, ed il DS difficilmente sbaglia. È stato davvero un gran colpo, mi congratulo ancora con lui. Immobile è al momento all’apice della sua carriera, ha delle qualità tecniche che, abbinate alla all’attuale serenità mentale, gli consentono di compiere grandi cose. Se continua così, potrà davvero ambire in alto. Caceres infine è un giocatore di esperienza mondiale e con una personalità unica. Anche se si tratta di un difensore, è riuscito già a segnare ben tre reti in questa Serie A con la maglia del Verona in questi sei mesi. Si tratta di un acquisto giusto e mirato per colmare quel qualcosa che mancava nel reparto arretrato e per preparare la squadra ai numerosi impegni che dovrà affrontare”.
RAFFAELE SERGIO (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “Quando indossavo la maglia biancoceleste sentivo d’appartenere ad una grande famiglia. Voglio rivolgere tanti auguri a tutti i tifosi della Lazio ed all’intero mondo biancoceleste, ma soprattutto vorrei fare i miei complimenti al Club biancoceleste per il lavoro svolto fino ad oggi. Simone Inzaghi conosce la Lazio ormai da 20 anni, è a conoscenza dei pregi e dei difetti della piazza. Comprende alla perfezione le dinamiche della Capitale; Maestrelli era come un padre per i calciatori biancocelesti e, in tal senso, mi sembra che anche il tecnico piacentino si stia dirigendo verso questa strada. Inzaghi ha sposato un progetto unico che coinvolge l’intero Club, ne vedo pochi di questo tipo: è necessario fare i complimenti alla Prima Squadra della Capitale. Caceres è un ottimo difensore, può ricoprire ogni posizione del reparto, è molto forte anche tecnicamente e negli ultimi mesi si è ben espresso con la maglia dell’Hellas Verona. La rosa biancoceleste è molto competitiva, vanta ottimi esponenti per ogni ruolo ed in questo momento, anche a livello di spogliatoio, è stato trovato il giusto equilibrio. Il primo pensiero ora è il ChievoVerona in campionato, mentre in Coppa Italia credo che la Lazio possa centrare la finale. Anche il Milan vorrà ottenere tale qualificazione, non sarà facile, ma i biancocelesti possono certamente tagliare un traguardo simile. Grazie all’organico di cui dispone, infatti, la formazione capitolina è in grado di lottare su tutti i fronti. Qualificarsi per la Champions League sarebbe molto importante per la Prima Squadra della Capitale: sono molto fiducioso riguardo il raggiungimento di tale obiettivo. L’acquisto più importante che potrebbe consentire l’accesso dei biancocelesti nella massima competizione europea è rappresentato da Simone Inzaghi: quest’ultimo ha gestito al meglio il proprio gruppo, ha dato tantissimo alla Lazio ed ha tutte le carte in regola per diventare un grandissimo allenatore. Il tecnico piacentino è molto preparato e, in fase di preparazione, riesce sempre a leggere con prontezza le sfide che si appresta ad affrontare. Thomas Strakosha è un portiere che vanta ogni qualità necessaria; l’estremo difensore albanese è uno dei tanti giovani calciatori biancocelesti ad esser stati lanciati nel grande calcio da Simone Inzaghi”.
PAOLO MANDELLI (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “La maglia laziale ti trasmette un senso di appartenenza molto forte, che altre Società non riesco a dare. Anche se ho trascorso solamente un anno con la Prima Squadra della Capitale, questi colori sono rimasti incisi nella mia pelle. In quella annata sportiva in biancoceleste, ero l’unico giovane: quel gruppo viene ricordato tutt’oggi, era ben assortito ed allo stesso tempo serio e voglioso di realizzare un’impresa come quella della salvezza partendo da nove punti di penalizzazione. Questo periodo è stato fondamentale per me e la mia carriera, in quanto ha aiutato la mia passione a divenire ancora più salda. C’era tempo per scherzare ma, quando bisognava lavorare, in campo si dava il tutto per tutto. Non c’era solo divertimento, ma anche rigido lavoro e sacrifici”.
GIUSEPPE BIAVA (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “Sabato scorso a Ferrara ho visto una bella Lazio. Fare cinque gol in trasferta in Serie A non è mai facile: la Lazio ha portato a casa un risultato eccezionale. Questa squadra, per quanto dimostrato in queste prime 20 giornate di Serie A, può arrivare fino in fondo in campionato. È una squadra che gioca bene, ha facendo partite eccellenti ed ha ancora la sfida con l’Inter da recuperare. Se mantiene questo tipo di gioco, questa voglia e queste prestazioni, la Lazio sarà una seria candidata per chiudere il campionato nelle prime quattro posizioni. Quando ripenso alla mia esperienza alla Lazio ho bellissimi ricordi, sono stati quattro anni e mezzo importanti per me; sono orgoglioso di aver fatto parte di questa Società di questa squadra e di aver avuto questi tifosi al mio fianco. Porterò sempre questi colori nel cuore. Quel 26 maggio eravamo andati un po’ tutti sopra le righe. È stata la ciliegina sulla torta. Vincere la Coppa Italia battendo i rivali cittadini è indescrivibile, una gioia immensa. A ripensarci vengono i brividi. È stata la vittoria dei tifosi, della squadra e della Società. Lulic è l’eroe di quella partita e continua a dimostrare la sua lazialità. Merita gli elogi e le cose belle che si sono susseguite nella sua carriera. Ho sempre tenuto come ricordo la prima, la seconda e la terza maglia di ogni stagione, così come quelle delle partite nelle quali ho segnato, ed ovviamente quella della finale di Coppa Italia: hanno un valore affettivo importante per me. Sono un bel ricordo. Ogni tanto apro la scatola, le tiro fuori e le guardo con piacere. Mia figlia si è affezionata a questa squadra. Mio nipote, invece, è tifosissimo. Va a scuola con la maglia della Lazio, i suoi preferiti sono Milinkovic ed Immobile. È l’unico biancoceleste della classe, qui da me al nord ci sono molti interisti e milanisti”.
FABIO POLI (ex calciatore) a Lazio Style Radio: “Alla Lazio ho avuto delle manifestazioni di tifo e di elogi che non ho più visto da nessuna altra parte. È quasi un attaccamento maniacale. Fu l’allenatore (Fascetti, ndr) a creare il nostro gruppo. Era un po’ burbero, ma estremamente legato ai suoi giocatori. Eravamo davvero un po’ matti, ma noi giovani avevamo un grande rispetto nei confronti di tutti, del mister, dello staff, dei tifosi. Ho ancora delle maglie della Lazio. Quella della partita contro il Campobasso l’ho data a un tifoso biancoceleste, un collezionista. Mi ha raggiunto qui a Bologna per prenderla. Ha voluto pagarla a tutti i costi. A me sembrava quasi assurdo. È riuscito a recuperare le maglie di tutti i giocatori di quella rosa. Sto cercando di recuperare le foto di quegli anni, in tanti me le chiedono e ho contattato un fotografo per averne alcune”.
FRANCO MELLI (giornalista) a Radio Radio: “Mi ricordo un compleanno della Lazio in cui vennero invitati i grandi campioni biancocelesti. La serata finì in maniera tragicomica: un collega uscendo si fece male sulla neve, era Mario Bianchini. Un difetto della Lazio? Le possibilità economiche. Ho il timore che alcune squadre devono andare in Champions per forza. La Lazio non ha debiti, al sistema conviene più. Dovrebbe saper lavorare in questo senso. Il laziale del secolo? Chinaglia”.
ROBERTO RENGA (giornalista) a Radio Radio: “Auguri alla Lazio che scelse i colori di Atene e del cielo e alla sua storia gloriosa che dura da 118 anni. Il laziale del secolo è Chinaglia, o Maestrelli”.
FURIO FOCOLARI (giornalista) a Radio Radio: “Alla Lazio manca qualcosa in difesa. Ora che arriva Caceres, c’è qualcosa in più. Il laziale del secolo è Piola che ha vinto di più, quello per la Lazio è Maestrelli”.
NANDO ORSI (ex giocatore) a Radio Radio: “Oggi a livello di gioco la Lazio è più forte. Non si può dire il contrario. Perché non si può pensare che i biancocelesti riescano a fare meglio della Roma e dell’Inter?”
ROBERTO PRUZZO (ex giocatore) a Radio Radio: “Più forte Lazio o Roma? C’è un punto di differenza, non saprei dirlo. Al derby la Roma stava meglio”.
SANDRO SABATINI (giornalista) a Radio Radio: “Var ai danni della Lazio? Non so perché sia successo. Perché non si interviene? Inzaghi dal suo punto di vista ha ragione. L’Inter mi sembra più forte della Lazio. La Roma no. Caceres? Utile e sarà apprezzato dai tifosi”.
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