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GARLINI (dg HELLAS): “Rispetto per ITURBE: vederlo fermo su un lettino fa male al calcio. L’Europa? Non tarpiamoci le ali”
Il dirigente scaligero aggiunge: “Noi ci crediamo perché la squadra ha dimostrato di poterci riuscire, se lo meriterebbe per tutto quello che ha. La cosa importante è non farne un dramma se non ci andiamo, può capitare che non ci andiamo”…
NOTIZIE SS LAZIO – Intervistato dai cronisti presenti a margine del Vighini show, Giovanni GARLINI, direttore generale dell’HELLAS VERONA, prende la parola sul caso del momento: le continue entrate dure ai danni di ITURBE. “Se ne ho parlato in Lega? No, ho chiesto solo sensibilità perché bisogna tutelare i giocatori che hanno determinate caratteristiche – le sue parole riportate da tuttohellasverona – . Non parlo solo di Iturbe, ho visto la classifica dei giocatori con più falli subiti e vedo che Itu ne ha subito 74 oppure Cuadrado oltre i 100. Se un intervento viene fatto su un calciatore come Toni o Balotelli hanno un impatto meno invasivo. Vedere un ragazzo di 20 anni che deve stare fermo su un lettino tre giorni a casa fa male al calcio. Questo lo dico non per tirare l’acqua al mio mulino o per lamentarmi degli arbitri, anzi ieri e anche a Bergamo hanno preso i giusti provvedimenti. Qualcosa bisogna fare per tutelare un sistema calcio che cerca di mettere in mostra qualità che fino a qualche anno fa non c’erano”. Lunedì all’Olimpico gli scaligeri affonteranno la LAZIO per mantenere vivo il sogno europeo: “Io penso che questa squadra, intesa nella sua completezza, merita un monumento perché è riuscita ad ottenere risultati insperati e inimmaginabili. Arrivare salvi a marzo avendo sempre giocato ad alti livelli, considerando anche qualche alto e basso, e avendo 51 punti con ancora tre partite da giocare è qualcosa di straordinario. A prescindere di come andrà finire la stagione, non dobbiamo toglierci la possibilità di sognare. Dopo i 5 gol subiti contro la Fiorentina abbiamo avuto la capacità di andare a vincere a Bergamo e poi ieri di fare una grandissima partita mi tolgo tanto di cappello. Quanto ci crediamo? Non si posso tarpare le ali alle cose belle anzi bisogna coltivarle. Noi ci crediamo perché la squadra ha dimostrato di poterci riuscire, se lo meriterebbe per tutto quello che ha. La cosa importante è non farne un dramma se non ci andiamo, può capitare che non ci andiamo”.
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