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IL MESSAGGERO. ZEMAN: “Ho perso 4 derby di fila? Sono arrivato sempre davanti”
Una sintesi dell’articolo de Il Messaggero
ZEMAN SUL DERBY – Ecco una sintesi dell’intervista rilasciata all’edizione odierna de Il Messaggero da Zdenek Zeman, attuale tecnico del Pescara ed ex di Roma e Lazio. Il boemo si è soffermato sul derby di domenica prossima: «E’ vero che ne ho persi quattro, quando allenavo la Roma, ma in classifica sono poi arrivato sopra la Lazio. E comunque con il mio gioco riempivo gli stadi». Zeman è tornato in pista a Pescara, dopo una carriera di alti e bassi: «Hanno fatto il possibile per rovinarmela e, almeno in parte, ci sono riusciti. Nei miei confronti c’è stato il veto, quello che mi ha impedito di allenare grandi squadre, come Inter e Juventus. Le intercettazioni hanno confermato che i sospetti che nutrivo corrispondevano a verità. In poche parole, me l’hanno fatta pagare. In A spero di tornarci con il Pescara». Un giudizio sugli anni nella capitale: «Sono arrivato secondo e terzo in società che non erano certo abituate a vincere, portando tanta gente allo stadio. Una volta siamo finiti quinti con la Roma, però ci hanno tolto una ventina di punti. I 4 derby persi in una stagione? Sono arrivato avanti alla Lazio in classifica. Dire che Zeman ha perso quattro volte consecutive fa notizia. E Reja allora?» Il tecnico dice la sua sull’operato di Reja e Luis Enrique? «Chi stimo? Nessuno dei due. Reja cambia troppo per i miei gusti. In trent’anni da carriera non ha mai lottato per grandi obiettivi, ci sarà pure un motivo. Lo spagnolo? Esagera nel possesso palla e, così facendo, tira poco in porta. E’ arrivato da qualche mese, sta effettuando delle prove ed è alla ricerca di certezze, deve imparare tanto». Non poteva mancare la domanda su chi vincerà domenica sera: «Un pronostico è impossibile. Dico che la Lazio mi sembra più squadra e che si presenta meglio all’appuntamento, ma il pronostico resta comunque aperto». Su Osvaldo: «L’ho scoperto io, lo conosco bene. Lo vidi giocare in una gara Primavera fra Brescia e Atalanta e chiesi al Lecce di acquistarlo. Con me ha esordito, è un calciatore fisico e di buona tecnica. Aveva limiti caratteriali perché litigava con arbitro e avversari. Una volta prese quattro turni di squalifica: se ben guidato, farà bene». Nessun dubbio sul calciatore migliore mai allenato: «Francesco Totti». Infine un rimpianto: «Non essere andato al Real Madrid. Allenavo alla Roma e sembrava che la trattativa potesse concretizzarsi, invece saltò tutto».
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