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LEDESMA-BIGLIA, “siamo la coppia più bella del mondo…”
APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU – I due italoargentini hanno disputato la seconda partita in coppia del precampionato e non hanno deluso…
APPROFONDIMENTO LAZIONEWS.EU – “Siamo la coppia più bella del mondo e ci dispiace per gli altri…” cantavano nel lontano 1967 Adriano CELENTANO e Claudia MORI. Ambientata ai giorni d’oggi e spostando il soggetto dall’amore al calcio, potrebbe avere per protagonisti gli italoargentini Cristian LEDESMA e Lucas BIGLIA. I due “ami -nemici” sono stati il tema caldo dell’estate biancoceleste. La coesistenza dei due sembrava difficile per tutti gli addetti ai lavori, ma PETKOVIC li ha nuovamente smentiti. Dopo i 23 minuti giocati in coppia nel giorno dell’esordio dell’ex Anderlecht contro il TOP 11 RADIOCLUB (CLICCA QUI PER RIVIVERE IL MATCH), sono arrivati i 62 di oggi contro il NIZZA. Oltre un’ora più che positiva per il club biancoceleste schierato con il 4-2-3-1, prima, e con il 4-4-2 poi. I due sudamericani hanno dato i tempi alla squadra con BIGLIA bravo nell’impostare il gioco con il suo solito modo di vedere il gioco fatto di verticalizzazioni continue.
Più oscuro, ma sempre prezioso come di consueto, il lavoro di LEDESMA chiamato a coprire le sortite offensive del compagno , a fare da raccordo tra difesa e trequarti e a rompere il gioco dei francesi. L’arrivo del numero cinque biancoceleste ha galvanizzato anche l’ex Lecce che è sembrato a suo agio nel nuovo ruolo e con il compagno di reparto con cui ha diviso anche la camera in ritiro. Che dire poi del “Principito” che, dopo aver conquistato tutti fin dai primi giorni, sta ripetendo le sue prestazioni di livello. Peccato che il guardalinee gli abbia segnalato un fuorigioco dubbio allo scadere del primo tempo altrimenti avrebbe impreziosito la sua prova con un gol. Non c’è fretta tuttavia perché avrà tempo per dimostrare cosa sa fare, magari in coppia con LEDESMA perché: “Per sempre uniti dal cielo, nessuno in terra, anche se vuole, può separarlo mai…” e se lo cantano CELENTANO e la MORI c’è da credergli.
Antoniomaria Pietoso
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