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BARONIO: “In Turchia tre punti buttati. Domenica si affrontano due squadre stanche: a pagarne sarà lo spettacolo…”
Il doppio ex ha dato il proprio giudizio su FELIPE ANDERSON e PEREA: “Il brasiliano si vede che è un giocatore di importanti prospettive, il colombiano dà il meglio di sé in coppia con un altro attaccante”…
NOTIZIE SS LAZIO – Domani LAZIO e FIORENTINA si affrontano per la settima giornata di campionato. Intervistato da lalaziosiamonoi.it, il doppio ex Roberto BARONIO presenta la sfida, commentando anche l’ultimo match contro il TRABZONSPOR. Ecco le sue parole:
Lazio indenne dalla trasferta turca. Una sua personale analisi della partita.
“Penso che siano stati 3 punti buttati, visto l’andamento della partita. Se fossero stati più attenti, soprattutto in fase difensiva, sarebbero riusciti a portare a casa la vittoria. Fare 3 gol in trasferta non è mai facile, la Lazio c’è riuscita, ma in precedenza aveva commesso degli errori pagati a caro prezzo. Con maggiore attenzione si sarebbe potuta vincere una partita che nel secondo tempo si è rivelata abbastanza abbordabile”.
Le sono piaciuti i giovani sganciati ieri dal primo minuto da Petkovic? Vede in loro ampi margini di miglioramento?
“Mi è piaciuto con palla in piede ed in alcuni movimenti Felipe Anderson. Si vede che è un giocatore di importanti prospettive, nonostante difetti ancora dal punto di vista della condizione. Calcolando che era alla prima partita con i compagni e tenendo conto del fatto che, con tutto il rispetto, ha giocato in una Lazio non proprio al completo. Non mi è dispiaciuto neanche Perea, il quale a mio parere riesce a dare il meglio di sé in coppia con un altro attaccante, visto che da solo in avanti fa più fatica. Nel secondo tempo infatti, con l’ingresso di Floccari, si è mosso meglio ed ha fatto vedere che, pur essendo giovane, la stoffa c’è”.
Domenica sera Lazio e Fiorentina si affronteranno allo Stadio Olimpico. Pensa che le due squadre potrebbero risentire delle insidiose trasferte europee?
“A livello fisico si. Entrambe le squadre hanno giocato su campi pesanti, in special modo i viola. A prescindere da questo, è da sottolineare il fatto che le due compagini arrivano all’appuntamento con le rose non proprio al completo e gran parte degli effettivi che hanno giocato giovedì saranno costretti a scendere in campo anche domani sera. È inevitabile pagare dazio alla stanchezza, probabilmente a risentirne sarà lo spettacolo, ma spero che sia ugualmente un grande match”.
Tante assenze tra i biancoceleste così come tra i viola. Nonostante questo quali reputa possano essere i giocatori chiave da una parte e dall’altra?
“Priva praticamente di tutto l’attacco, riguardo la Fiorentina mi vien da dire che il reparto migliore sia il centrocampo che presenta un tasso qualitativo elevatissimo. Nota a parte merita Gonzalo Rodriguez, difensore goleador. Nella Lazio, togliendo Klose e tenendo a mente la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo, il giocatore che può dare una sterzata alla manovra, con un guizzo o una conclusione da fuori, penso sia Candreva, calciatore che in questo momento può fare qualcosa di diverso. Per via dell’amicizia che ci lega, spero invece che Floccari possa ripetere contro i viola la fantastica mezz’ora di Trebisonda”.
Nell’anno in cui la Lazio vinceva lo Scudetto, lei esaltava Reggio Calabria al fianco di Pirlo. Un regista accanto ad un altro. Cosa ne pensa della convivenza in biancoceleste tra Biglia e Ledesma? Petkovic dopo i primi tentativi sembra non riproporli più contemporaneamente.
“Penso che se non li ripropone un motivo c’è. Petkovic non è uno stupido, ha visto che hanno problemi di convivenza. Si è visto anche con il Sassuolo, quando nell’ultimo spezzone hanno giocato insieme, peraltro non in linea, più per necessità che per scelta tattica. Credo che il duo si possa ripresentare solo in esigenze drastiche, altrimenti uno esclude l’altro, in base agli impegni che si andranno ad affrontare, in base alla forma fisica, in base anche a come si vuole impostare la Lazio, con uno schermo a protezione della retroguardia o magari con un organizzatore di gioco più bravo nel fraseggio. Biglia poi è abituato a giocare nella nazionale argentina in cui il passaggio più vicino lo fa a Messi, Aguero, Tevez. Riproporre questo nella Lazio significa fare sempre un passaggio in più e non è la stessa cosa. Ad ogni modo, dopo il problemino fisico avuto, una volta ritrovata la miglior condizione, credo che l’ex Anderlecht sarà a tutti gli effetti il vero regista dei biancocelesti”.
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