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KLOSE VS GILARDINO, quando non contano solo i gol
LAZIO – GENOA, IL FACCIA A FACCIA. I due giocatori sono dei killer d’area di rigore, ma hanno anche una qualità unica: sono trascinatori, con loro in campo i compagni sono più tranquilli…
LAZIO GENOA, IL FACCIA A FACCIA: KLOSE VS GILARDINO
Due attaccanti di razza, di quelli che che ne nascono uno ogni generazione, si affronteranno domenica pomeriggio alle 15 all’Olimpico di Roma: KLOSE e GILARDINO. LAZIO GENOA fungerà da scenografia per i due attaccanti. C’è poco da fare: le due squadre dipendono dalla vena realizzativa dai due bomber che in area di rigore sono risolutori e sempre decisivi. 4 le reti di Gila in 10 gare stagionali, 2 in 7 per il tedesco dagli occhi ghiaccio in questo inizio stagione. 1 gol ogni 245 minuti per il tedesco, 1 ogni 214 per l’italiano, ma non sono solo i numeri che contano. Conta l’importanza che rivestono per le rispettive squadre, conta che “fanno reparto da solo”, conta che se hanno 3 occasioni in area di rigore, ne sbagliano al massimo una, le altre due o si trasformano in gol o in chiara occasione da rete. Conta la il fatto che sono esempio per i compagni di squadra, conta che con loro i campo i compagni di squadra so sentono tranquilli, sono “l’uomo in più”, a volte anche “l’uomo in meno” in ogni partita. Sono quelli che nelle pagelle o prendono 7 o prendono 5, sono quelli che ogni domenica possono infrangere un record o un tabù. E domenica KLOSE proverà ad infrangere il tabù GENOA, squadra contro la quale ha sempre perso e contro la quale non ha mai trovato la via del gol, una delle poche “elette”. Mentre GILARDINO ha “bucato solo 5 volte” la porta della LAZIO in 22 precedenti in Serie A (lo score totale è in perfetto equilibrio: 6 pareggi, 8 vittorie e 8 sconfitte) e non riesce a segnarle contro dal 2009. Sarà una sfida avvincente tra questi due bomber di razza che sanno benissimo come si segna e che in area sanno sempre trovare il guizzo giusto. E sono professionisti esemplari
KLOSE: IL TEDESCO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO
L’attaccante tedesco della LAZIO inizia la sua carriera nella stagione 98-99 con l’Homburg nel quale realizza 1 gol in 18 gare, ma le sue caratteristiche tecniche, le sue potenzialità balzano agli occhi degli osservatori del Kaiserslautern che lo acquistano. Il secondo anno anno segna la prima svolta della sua lunga carriera: con 9 gol in 29 gare di Bundesliga si conquista il posto fisso in prima squadra e la prima convocazione in nazionale. Da lì parte l’ascesa del tedesco dagli occhi di ghiaccio che infila tre ottime annate: una da 16 gol, poi una 9 e la terza da 10 gol. Così il Werder Brema non se lo lascia sfuggire. Con la nuova squadra non sbaglia nemmeno una stagione e in 3 anni realizza 53 gol in 89 gare di Bundesliga. E arrivano i 4 anni al Bayern Monaco in cui il tedesco segna ma non sembra essere il fuoriclasse che in nazionale fa i numeri: 20 gol in 53 presenze nei primi due anni e poi praticamente scompare finendo spesso in panca per fare posto a Gomez e così negli ultime 2 anni a Monaco realizza solo 4 gol in 45 gare di Bundesliga seppur partendo spesso dalla panca. E allora nel 2011 Lotito lo prende a parametro zero e in due anni rivive una seconda giovinezza: 30 gol in 63 gare di campionato e la certezza che se non segna lui non segna nessuno. Stagione difficile, invece, questa appena iniziata in cui è stato tormenta da un problema al piede, ora risolto dopo un intervento chirurgico. Non è al 100%, ma dopo l’infortunio ha subito segnato e ha soprattutto trasmesso quella serenità che mancava ai suo compagni. Intanto in nazionale non smette mai di fare gol: i numeri dicono: 67 gol in 128 presenze in nazionale. E non serve aggiungere altro.
GILARDINO: L’ETERNA PROMESSA CHE NON SBOCCIA
Il centravanti del GENOA inizia la sua carriera con le giovanile del Piacenza, squadra con la quale fa il suo esordio a gennaio 2000 a soli 17 anni. La stagione termina con la retrocessione della squadra guidata da Simoni ma lui riesce a realizzare 3 gol in 17 presenze. Nel mercato estivo passa al Verona con la quale dipsuta due campionati di Serie A realizzando 5 gol in 40 presenze. La crescita del giocatore, non ancora ventenne, va per gradi e lo stesso accade a Parma nella stagione 2002-03 dove parte spesso dalla panchina ma realizza 4 gol in 24 presenze. Il 2003-04 esplode: 23 gol in 34 gare con il Parma e “rischia” di andare a disputare l’Europeo ma Trapattoni lo tiene fuori. Si confema la stagione successiva realizzando ancora 23 gol. Ora pare essere pronto per il grande salto in una Big italiana a il Milan lo acquista nell’estate del 2005. Sono 17 i gol in Campionato in 34 gare, ma in Champions League non riesce a trovare la sua prima rete. Iniziano le critiche di chi lo ritene un buon calciatore ma che non ha personalità. Le critiche pesano, ma lui nella stagione successiva risponde con 12 gol e si sblocca anche nella massima competizione europeo trovando i suoi primi 2 gol. Ma a fine stagione, dopo che l’allenatore lo tiene spesso in panchina e non lo sceglie come titolare nella finale di Champions League, i rapporto con il Milan inizia a deteriorarsi. Rimane comunque a Milano ma la stagione successiva è fallimentare: solo 7 reti in 30 gare e tanta panchina. Nel maggio 2008 lascia i rossoneri per mettersi in discussone alla FIORENTINA e torna ad essere un killer d‘area: 19 gol la prima stagione, 15 la seconda e 12 la terza. Poi a gennaio 2012 passa al Genoa e realizza altri 4 gol. Il Gila non ha pace e dopo soli 6 mesi passa al Bologna: 13 gol in 36 gare lo riportano in alto nella classifica cannonieri del campionato. Il Bologna non lo riscatta e dopo un mercato estivo nel quale viene accostato anche alla LAZIO, rimane al GENOA per ora sono 4 gol realizzati in 10 gare. Il Gila è tornato e vuole il Mondiale.
Carmine Errico
TWITTER: @carmineerrico
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