CAVANDA prende la rincorsa e sorride per le scelte di PETKOVIC…

LAZIONEWS.EU – “Preferisco il 3-5-2 perché parto più alto e dò più spinta“, parole datate 23 luglio 2013 e firmate Luis Pedro CAVANDA. A distanza di quattro mesi quindi, dopo una serie di buone prestazioni alternate ad errori marchiani che sono costati caro, l’esterno belga ha finalmente l’occasione di esprimersi nel ruolo che più preferisce. In vista della gara di domenica contro la Sampdoria Vladimir PETKOVIC ha infatti deciso di lasciare da parte la prettatica e di puntare forte sulla difesa a tre. Una decisione dettata dalla necessità di sfruttare al meglio il rientro di LULIC e l’esplosione di KEITA, ma che potrebbe avvantaggiare anche il numero 39 biancoceleste…

ORA DEVE METTERE LA QUINTA – La sfida dello scorso anno contro la SAMPDORIA fu una delle sue ultime apparizioni, anticamera di un’imminente esclusione legata alle beghe contrattuali. Un nodo che fu sciolto, quasi a sorpresa, questa estate grazie e soprattutto all’intermediazione di PETKOVIC. Allora il tecnico bosniaco gli fece capire che riponeva moltissima fiducia in lui; ora, dopo qualche passaggio a vuoto, CAVANDA deve dare una risposta perentoria. Non solo per il mister ma anche per sè stesso: deve sfruttare al meglio questo periodo di incertezza di KONKO (i suoi continui problemi potrebbero riscrivere a breve le gerarchie interne…), oltre che guardarsi le spalle dalla crescita continua di PEREIRINHA, anche se PETKOVIC lo vede più sull’out mancino.

LA DIFESA A TRE GLI VIENE IN SOCCORSO – Grandi doti fisiche (è difficile trovare chi possa batterlo sullo scatto, BALE ne sa qualcosa…), CAVANDA paga una certa discontinuità a livello mentale: troppe volte il terzino si lascia andare a cali di concentrazione che la LAZIO ha pagato caro, basti vedere il gol di SCHELOTTO contro il SASSUOLO o quello di DENIS contro l’ATALANTA. Errori che si possono anche mettere in conto preventivamente a un ragazzo di appena 22 anni, motivo per il quale la prossima rivoluzione tattica di PETKOVIC potrebbe favorirlo: con una difesa a tre il belga avrà le spalle coperte da un altro difensore in grado di andare a “tappare” i suoi buchi con una diagonale, qualora ce ne fosse bisogno. Non è un caso quindi che il tecnico biancoceleste, nel corso delle ultime due sedute, si è soffermato molto sulla fase difensiva e sui movimenti a scalare degli esterni. Contro la SAMPDORIA sarà la sua grande occasione: al Marassi CAVANDA deve dimostrare di essere diventato “grande”.

Daniele Gargiulo