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L’urlo di CANDREVA, l’inizio di un amore
IL CORRIERE DELLO SPORT (D. RINDONE) – Proprio in una partita casalinga contro il Napoli Antonio Candreva ha stretto un forte legame con i tifosi biancocelesti , e da allora Antonio non si è più fermato…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Era il giorno del ricordo di Chinaglia, è diventato il giorno della rinascita di Candreva: “Era il 7 aprile 2012, si giocava contro il Napoli, era la partita del dentro o fuori. Dopo otto minuti feci gol e corsi sotto la Curva Nord, quell’esultanza fu una liberazione”. Come scritto scrive oggi “il Corriere dello sport”, quel gol lo sbloccò dalla paura di non essere mai accettato dai tifosi biancocelesti: “Non volevo andare via dalla Lazio senza dimostrare le mie qualità. Non era una rivincita contro i tifosi, io non avevo niente contro nessuno. Quella lì fu una corsa istintiva, fatta con il cuore per abbracciare la Curva”.
LA CHAMPIONS – Candreva prende la mira, gli azzurri portano bene: “Vorrei portare la Lazio in Champions, è un obiettivo che la società sta provando a raggiungere da diversi anni. E mi piacerebbe anche partecipare al Mondiale in Brasile. Sono contento di essere a Roma, spero di restare a lungo nella Lazio però un giorno sarebbe bello giocare anche in un grande club“. Alla Juve ci era arrivato Antonio, ma fu subito scaricato ed l’etichettato come tifoso romanista. Si è fatto amare, e si è tolto quell’etichetta agli occhi dei tifosi laziali, alzando al cielo quella Coppa Italia, vinta proprio contro la Roma. Importante per la sua rinascita anche il tecnico EdyReja: “Quando arrivai qui Reja mi fece giocare come esterno e ancora oggi ricopro questo ruolo. Con l’arrivo di Petkovic ho continuato in questa direzione. La Lazio mi ha dato fiducia e ringrazio tutti. Sentire la fiducia dell’ambiente è importantissimo”.
LA NAZIONALE – Ha rinnovato di recente fino al 2018, ha conquistato la Nazionale, e ora punta ai Mondiali in Brasile. Segno di svolta della sua carriera in azzurro è stato certamente in rigore calciato a cucchiaio contro Casillas nel match decisivo con la Spagna: “Nella lista dei rigoristi ero il primo ed ero partito con l’idea di fare il cucchiaio. Andai da Marchetti e mi disse di fare quello che mi sentivo, chiesi anche a Pirlo, Giovinco e Buffon. Gigi mi disse di stare tranquillo“. Match, quello con la Spagna, in cui ammirò dal vivo un grande campione: “Iniesta, in campo, è grandissimo. E’ un calciatore intelligente, gioca semplice, può mettere in difficoltà una squadra. A lui ruberei la semplicità”: E ora Candreva sogna in grande: “Il mio sogno? Il Mondiale. E spero di vincerlo”
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