CORRIERE DELLO SPORT. Fede, il talento cresciuto nel mito del grande Gigi
Federico Marchetti, dopo una stagione da spettatore nel Cagliari, si sta prendendo la sua rivincita ed è arivato a 387 minuti di imbattibilità e ora punta ai record di Pulici e Marchegiani. Il portiere sabato sfiderà il suo mito, Gianluigi Buffon, proprio il giocatore che fu chiamato a sostituire nella sfortunata esperienza mondiale in Sudafrica.
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Non prende gol da un mese, minuto 63 di Lazio-Catania allo stadio Olimpico, pareggio firmato dall’argentino Bergessio. Era il 26 ottobre. Il totale fa 387 minuti di imbattibilità, tre partite e una mezz’ora scarsa di campionato, più il ritorno di Europa League con lo Zurigo. Federico Marchetti, l’eroe del San Paolo, è già entrato nelle statistiche e nei record della Lazio. E se la difesa biancoceleste lo assisterà, tenendo alla larga gli attaccanti della Juventus, domani potrebbe centrare un’altra impresa: scavalcare i suoi due predecessori (Peruzzi e Muslera) e mettersi nella scia dei più grandi di sempre, gli scudettati Pulici e Marchegiani. In serie A l’imbattibilità del portiere di Bassano del Grappa dura da 297 minuti. Il record di Peruzzi si è fermato a 345. Muslera, che gli ha ceduto il posto l’estate scorsa, riuscì ad arrivare a 359 minuti senza prendere gol. Di mezzo c’è il duello scudetto con la Juventus e il confronto con il suo amico Gigi Buffon, monumento nazionale e numero uno azzurro da riavvicinare alla corte del ct Prandelli. Ai record non pensa, anche perché Pulici (606 minuti d’imbattibilità) e Marchegiani (744) sembrano irraggiungibili. Ma tanto basta per sognare e magari servirà qualche altra prodezza, tipo quella piazzata sabato sera a Napoli sul destro nell’angolino all’ultimo minuto di Lavezzi, per restare in corsa.
AMICIZIA –«Gli ho chiesto la maglia quando l’ho affrontato con Albinoleffe e Cagliari» ha raccontato nei giorni scorsi Federico Marchetti, portiere rilanciato dalla Lazio, ex azzurro cresciuto nel settore giovanile del Torino. Si conobbero per caso in un ristorante sotto la Mole. Era il 2006. Buffon aveva appena vinto il Mondiale a Berlino, Federico stava perfezionando il suo trasferimento all’Albinoleffe. Provò una grande emozione e gli chiese un autografo. Sono diventati amici. Gigi lo ha aiutato anche al Mondiale in Sudafrica, quando si arrese al mal di schiena dopo l’esordio con il Paraguay e Marchetti diventò titolare.
MERCATO -Si sono sfiorati due volte. Nel gennaio scorso Federico è stato vicinissimo e sul punto di trasferirsi alla Juventus. Buffon era appena rientrato dopo l’intervento chirurgico alla schiena, non tutto filava liscio con Del Neri. Nacque l’ipotesi di una cessione di Storari al Genoa. In quel caso Marotta e Paratici avrebbero forzato la trattativa per strappare Marchetti al Cagliari. Il giro di portieri non si realizzò, ma intanto l’avvocato Giuseppe Bozzo aveva cominciato a ricucire il rapporto con Cellino per far rientrare la vertenza al Collegio Arbitrale. Marchetti rimase in Sardegna riprendendo a giocare qualche partita con la Primavera del Cagliari, venne stabilita una clausola di rescissione: 5,2 milioni di euro con pagamento triennale per liberarsi in estate.
COLPO -La Juventus provò a riavvicinarsi a giugno. Stesso discorso per il Milan. Ma Lotito si era già mosso, aveva preso un impegno e per Marchetti il progetto e la garanzia di un posto da titolare alla Lazio erano prevalenti e prioritari su qualsiasi altra scelta. Così la società biancoceleste è riuscita ad anticipare la concorrenza, rinforzandosi tra i pali e sostituendo nel modo migliore Muslera, ceduto al Galatasaray. Un capolavoro diplomatico e di mercato per l’avvocato Bozzo, abile a creare la via d’uscita: Marchetti acquistato a poco più di cinque milioni è stato un affarone per la Lazio, un colpo autentico perché nel rapporto qualità-prezzo e considerando l’età (28 anni) era impossibile prendere di meglio. Determinazione, fame di calcio, talento: Federico non ha mai avuto dubbi e ora si sta godendo il momento, prendendosi una rivincita su chi non ci credeva.