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La LAZIO è solo un ricordo. Il Verona sorride con Toni
CORRIERE DELLA SERA (A. Arzilli) – E’ svanito l’entusiasmo dei biancocelesti, così come rischia di svanire mister Petkovic. La sua unica speranza? La clemenza di Lotito…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – L’entusiasmo è tutto. Chi ce l’ha, come l’allegra macchina da guerra di Mandorlini, ne fa un uso opportunamente smodato nel miscelare campioni dati per errore sulla via della rottamazione, cioè il quasi 37enne Luca Toni, con giovani di belle speranze e sicuro avvenire, come Iturbe. Ma c’è anche chi l’entusiasmo non ce l’ha, e si trova adesso in mezzo ai guai: con un allenatore esonerato da tutti meno che dal presidente e con una stagione alla quale non si sa più cosa chiedere se non di finire il prima possibile per andare oltre le polemiche, le delusioni e la contestazione di adesso. Perché le premesse erano certamente altre, seguivano il ritmo della musichetta Champions: dopo la vittoria nel derby finale di Coppa Italia già si parlava di Petkovic alla Ferguson, una ventina d’anni tra successi di ogni tipo sulla panchina della Lazio, a cominciare da un terzo posto che ad agosto era stato virtualmente prenotato. E invece la LAZIO non c’è più, svanita insieme all’euforia del 26 maggio. “La sconfitta è immeritata, è lo specchio della nostra annata — le parole di Petkovic — Il mio futuro? Aspetto Babbo Natale”. Punta sulla clemenza del suo presidente, perché mai come oggi il tecnico si trova in bilico, oggetto del vertice andato in scena ieri sera tra LOTITO e i suoi luogotenenti, come ricorda il Corriere della Sera.
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