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DI VAIO: Un futuro da laziale? Ci sono alcune situazioni…

CORRIERE DELLO SPORT (Infopress) – Il giocatore: “C’è stato un momento in cui sarei potuto tornare alla Lazio. Parlai con Lotito, due settimane. Mai prima di mezzanotte. C’era l’ostacolo dell’ingaggio. Sarei arrivato a parametro zero. Chiesi di guadagnare quanto prendevo al Valencia, ma non se ne fece nulla”…

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – A Marco Di Vaio non piace sperperare la fede. Se la tiene stretta, tutta per sé, ma l’Aquila sul cuore se la farebbe serigrafare senza tante storie. E lo ha ribadito anche ieri, a Radio Sei, in una delle tante buone occasioni per rispolverare il concetto: “Ho sempre dichiarato la mia lazialità. Questa squadra ha conquistato il mio cuore”. Si è legato a Bologna, alla città, alla gente. “Tant’è che dopo l’esperienza con gli Impact Montreal vedrò di portare avanti una situazione, io e la mia famiglia siamo molto legati alla città. Vorrei comunque continuare a lavorare nel calcio”. Ma questo è il futuro. Ieri si è parlato di passato. Di quando iniziava a giocare, e con lui anche Alessandro Nesta. “Mi vengono i brividi. Abbiamo iniziato insieme da giovanissimi e ora abbiamo trascorso un anno e mezzo insieme in Canada. Il settore giovanile e gli inizi con la Lazio sono stati il periodo più bello della nostra vita. A Sandro sono molto legato e sarà sempre così”, le parole del giocatore sul Corriere dello Sport. Gli insegnamenti di Mimmo Caso, “che ci spiegò cosa significa essere e fare il professionista. Che maestro, quasi un padre”; gli esordi, quando in prima squadra di spazio ce n’era poco e Di Vaio fu costretto a cambiare aria. “C’erano Signori, Rambaudi, Boksic. Io ero il sesto attaccante. Sono andato prima a Verona e poi a Bari, ho avuto problemi fisici e ho attraversato un periodo difficile. Dovevo capire cosa volevo fare da grande, e dovevo capirlo da solo”. Gli anni al Parma, alla Juventus, al Valencia e al Monaco. E poi Bologna: “Il primo anno ho fatto 24 gol, giocavo come unica punta. Ho vissuto un’esperienza bellissima e sono ancora tanto legato tanto che potrei tornarci. Mi piacerebbe ricoprire un ruolo a livello societario o nel settore giovanile”. Le cose taciute: “C’è stato un momento in cui sarei potuto tornare alla Lazio. Parlai con Lotito, due settimane. Mai prima di mezzanotte. C’era l’ostacolo dell’ingaggio. Sarei arrivato a parametro zero. Chiesi di guadagnare quanto prendevo al Valencia, ma non se ne fece nulla”. I ricordi da tifoso, il 26 Maggio: “Quel derby io e Nesta l’abbiamo visto insieme a casa mia. Al gol di Lulic ci siamo lasciati andare. Io l’ho vissuta in maniera più viva, non avevo mai vinto nulla alla Lazio, per Alessandro invece si sono risvegliati tanti ricordi”.

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