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GIOVANISSIMI. Franceschini: “Giochiamo un calcio propositivo, abbiamo trovato la nostra identità”
Il tecnico dei giovani biancocelesti elogia anche REJA: “Ha portato serenità”. E su BOLLINI: “Grazie anche al suo lavoro la Lazio è in salute”…
SETTORE GIOVANILE SS LAZIO – Quinta vittoria per i GIOVANISSIMI NAZIONALI di Daniele FRANCESCHINI: sette gol a L’Aquila e secondo posto in classifica a quota 37 punti. “Sono contento per la prestazione. Ma è stato un continuo crescendo ed ora abbiamo trovato la nostra identità“, le sue parole a Lazio Style Radio 100.7. “Sapevamo che l’avversario si era rinforzato ma che comunque restava alla nostra portata. Tutti i gol inoltre sono avvenuti attraverso azioni corali e questo non può che farci piacere anche dal punto di vista morale. Domenica avremo un’altra partita fuori casa contro il Chieti. Sarà importante mettere fieno in cascina per partite più complicate. È stato un continuo crescendo e sono contento perché abbiamo trovato una nostra identità di squadra, fatta di un calcio propositivo dove è importante giocare la palla e divertirsi. Sarà importante anche continuare a lavorare sull’aspetto mentale, ma sono contento dell’approccio dimostrato fino adesso anche in vista di quando affronteremo, nella fase finale, le squadre più forti d’Italia. Sto cercando anche di far capire ai ragazzi l’importanza di certi movimenti anche senza palla. Lì c’è ancora tanto da lavorare ma siamo sulla strada giusta. All’inizio sono partito con un classico 4-4-2 per poi trasformarlo in un rombo. Io dico sempre che i moduli li fanno i giocatori con le loro caratteristiche per questo ho adottato un leggero cambiamento. Cerco di lavorare sulla tattica individuale, su alcuni principi affinché i ragazzi imparino a capire le determinate situazioni che avvengono in gara. Direi che stiamo facendo un buon lavoro”.
Infine uno sguardo alla SERIE A e al prossimo match della prima squadra contro il CHIEVO
“Il Chievo nonostante i cambi di allenatore mantiene sempre una sua identità. La società scegli gli allenatori in base alla propria idea di concepire il calcio e chi approda lì viene agevolato molto da una cultura del lavoro incredibile. La difficoltà maggiore è proprio questa. Quando si gioca contro di loro si affronta una squadra che non ha nulla da perdere. Vedo però una Lazio in salute da quando è arrivato Reja che ha riportato un po’ di serenità, grazie anche al lavoro di Bollini”.
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